Ne è ennesima conferma un recente evento ‘foursome’ che ha posto in campo due punte della fascia anglo-statunitense, cui si palesano adeguate le controparti della sponda baltica, il tutto ripreso a fine 2019 ai MAMAstudios entro la cornice del festival ‘Improdimensija’ di Vilnius.
La capitale lituana, bisogna ricordare, è un centro di notevole movimentazione culturale, medesima piazza presso cui l’etichetta ha potuto nel tempo fissare diversi avvenimenti live (tra cui vorremmo almeno ricordare le notevoli performance del quartetto di David S. Ware e del titolato pianista Howard Riley, oltre che del pirotecnico Trio X).
Ulteriore colpo nitidamente a segno il presente, nel recepire ed esporre l’intesa qualitativa rilevata nel programma di “Nox”, tripartito nello svolgimento ed esordiente nella raccolta atmosfera di Multa Dies, introdotto da un tappeto di piccole percussioni e corde basse, con il graduale ingresso ronzante degli strumenti a fiato: la strutturazione cresce di pari passo con la concitazione e l’invettiva, contagianti l’intero combo in azione.
Intro sensibilmente più sommesso e contratto nella successiva Multa Nox, pervaso da languori e sottili frenesie entro una dominante acidità timbrica (che lascia apprezzare varie sottigliezze dei fiati ma particolarmente il cesello delle corde basse). Di breve estensione rispetto ai precedenti passaggi, Multa Lux esprime da subito corpo più deciso ed espressione più tranciante, coinvolgendo al completo il quartetto verso un compatto epilogo.
Non sorprende la sperimentatissima arte inventiva (e non solo cementante) del vulcanico quanto duttile contrabbasso del britannico Barry Guy , in nulla confinabile ad alcuna retrovia o ruolo ritmico, che così incontra pari esposizione rispetto al cangiante gioco percussivo di Arkadijus Gotesmanas; né di meno vi era da attendersi dal baltico confratello Liudas Mockūnas, già definito profilo di performer sperimentante, qui devoluto alla versatilità ripartita tra tre diversi esponenti del clan dei sassofoni, ed altrettante espressioni delle loro implicazioni nell’arte dell’istantaneità, ed ultimo ma non certo minore l’apripista della line-up, l’eclettico ed infaticabile Nate Wooley, “squisitamente ostile” trombettista e producer avant-garde, che non lèsina in eruttività così come in funzionali effettismi, passanti dal respiro circolare all’emissione ronzante e alla sordina.
Tonico lo spirito della collettiva e transitiva urgenza espressiva e della ponderata scrittura istantanea, abilmente dispensate nel compiuto esito spettacolare della non poi estesa performance (poco più di 35 minuti), al termine della quale si troveranno rinsaldati lo spirito ‘hardcore’ e le motivazioni del credente nella (libera) ritualità free – and beyond …
Musicisti:
Nate Wooley, tromba
Liudas Mockūnas, clarinetto contrabbasso, sax soprano e tenore
Barry Guy, contrabbasso
Arkadijus Gotesmanas, batteria, percussioni
Tracklist:
01. Multa Dies 15:56
02. Multa Nox 13:47
03. Multa Lux 6:00
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