Perugia, 14 luglio 2017
Un piacevole freschetto ci da’ il buongiorno, rende l’aria più gradevole e ci dà la carica per muoverci a ritmo di musica.
Ci imbattiamo nei Funk Off, che partono dall’angolo della Rosetta, per inondare Perugia con la loro contagiosa carica.
Ci affacciamo ai Giardini Carducci, dove ci deliziano i Sugarpie & The Candymen che, a dispetto del loro nome, sono italianissimi e propongono un’ottima rivisitazione in chiave moderna del repertorio swing più classico.
Suonano insieme dal 2008 e si sono fatti conoscere ed apprezzare velocemente dal grande pubblico grazie al loro peculiare repertorio, che fonde rock, pop e disco Music, rivisitate in stile gipsy e jive.
Simpatici nel porsi, coinvolgono il pubblico con la loro verve ed originalità.
Ci tratteniamo per il concerto successivo, che è presentato dalla Shake ‘Em Up Jazz Band, un sestetto tutto al femminile. Il repertorio proposto è alquanto accattivante: si tratta di brani della grande tradizione jazz di New Orleans, suonato da una Band che ricalca la formazione di quelle tipiche del luogo negli anni Trenta: tromba, clarinetto e trombone ed una sezione ritmica, arricchita dall’uso del washboard, una tavoletta simile a quella per lavare i panni, percossa a ritmo con l’utilizzo di alcuni ditali metallici.
La Band è stata fondata un anno fa in occasione di un evento tenutosi proprio a New Orleans; la qualità delle loro performances, ha convinto la fondatrice del gruppo, Shayne Cohn, già leader dei Tuba Skinny, a continuare il proprio percorso musicale insieme.
Piccola pausa di riposo e siamo di nuovo in the road a marciare ed a ballare al ritmo del Funk Made In Vicchio su e giù per il Corso Vannucci.
Ci prepariamo per la serata: stasera all’Arena Santa Giuliana è di scena la “stella” di UJ17, il sassofonista Wayne Shorter.
Nella prima parte del concerto, Shorter si esibisce in quartetto, con un eccezionale John Patitucci al contrabbasso, uno spettacolare Brian Blade al pianoforte ed un coinvolgente Danilo Perez alla batteria. Non vola letteralmente una mosca e siamo tutti rapiti da queste note a tratti intimistiche, a tratti più ritmate.
Nella seconda parte, il prezioso quartetto viene raggiunto dall’ Orchestra da Camera di Perugia, formata da circa un centinaio di elementi e diretta da Clark Rundell.
Presentano un progetto musicale – Emanon – molto coinvolgente, che cattura l’interesse e catalizza l’entusiasmo di una platea di spettatori gremita per l’occasione.
Il progetto, ispirato dalla grande passione che Shorter ha per la mitologia e la fantascienza, consiste in tre movimenti: Pegasus, Prometheus Unbound e The Three Marias. Il relativo lavoro discografico è uscito per l’etichetta Blue Note.
Torniamo al centro storico, dove, al Teatro Morlacchi, si esibisce il ventottenne e talentuoso sassofonista siciliano Francesco Cafiso, in un ensemble composto da 9 elementi.
Ampio spazio viene dato ai vari talentuosi elementi della Band, che ci deliziano con brani swing e blues, nei quali viene dato ampio spazio all’improvvisazione.
Cafiso, introducendo la Band, ci spiega che il nome del gruppo e’ We Play For Tips, che ricorda il periodo in cui si è trasferito in America, per suonare a New Orleans.
Uno dei suoi musicisti preferiti e’ Wynton Marsalis ed al quale ha dedicato il primo brano in scaletta, Blow Wing, titolo nato parafrasando l’esatta espressione inglese Blow Wind.
Omaggia quindi Louis Armstrong – il cui soprannome era Pops – , dedicandogli Pops Charachter; ed ancora ci delizia con 20 Cents Per Night e con due brani di sua composizione, Alfred, composto da Al e Fred, che simboleggiano le due personalità che compongono lo stato d’animo di ciascuno di noi.
Si continua con lo swing Business Of The Thirties, ed ancora con Recreating, Say Hello To Someone, Sixteen Minutes To Happiness.
Dedica al suo amico soprannominato Buby, il brano Buby’s attitude, che ne delinea gli atteggiamenti particolari. Ci saluta con See You Next Time, tra gli applausi di un pubblico giustamente entusiasta.
Buonanotte!