“Ultima Simbiosi” è il singolo dell’eclettico artista Zah2.3, sui principali stores digitali e dal 27 ottobre nelle radio in promozione nazionale. “Nonostante tutto, classica frase fatta”. A raccolta, cuori infranti, perché Zah2.3 ha una storia da raccontare che rappresenta tutti voi. L’amore torna a far parlare di sé nelle canzoni, ed è un amore deluso, gridato con rabbia e passione, ma che sa anche essere dolce e nostalgico.
Ciao Daniel, presentati ai nostri lettori.
Ciao, mi chiamo Daniel, in arte “Zah2.3” e ho cominciato a studiare musica all’età di sette anni. Anni nei quali ho imparato in diverse scuole metodi, pensieri e generi diversi. Ho sempre approfondito principalmente il canto ma mi sono avvicinato anche a diversi strumenti musicali, teoria, solfeggio, composizione e software di produzione ampliando così le mie conoscenze e capacità. Ad oggi oltre che a cantare e scrivere, io stesso produco musica per me ed altri artisti sotto il nome di “multiverso2.3”, il progetto di produzione musicale che ho ideato tempo fa e che quest’anno sta prendendo vita.
Perché il titolo “Ultima simbiosi”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
“Ultima simbiosi” in quanto va a concludere un filone di brani d’amore che ho iniziato nel lontano 2014, quando ho cominciato a registrare per la prima volta. Nelle varie canzoni del filone vengono trattate storie ed esperienze diverse che raccontano il concetto di “simbiosi” psicologica come dipendenza dalla persona amata, in questo caso, dal punto di vista di chi ne soffre. In quest’ultimo brano ho concluso la lunga storia con la presa di coscienza e la consapevolezza di un rapporto tossico che sta finendo. “Non eri tu”, appunto, quindi il crollo della speranza alimentante un’illusione la quale non sarebbe mai diventata realtà. Il risveglio.
Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato negli anni?
Oltre al filone “simbiotico”, nei vari “universi” del progetto, le canzoni sono sempre state collegate tra di loro musicalmente oppure dal messaggio del testo. Come obiettivo c’è sempre stata l’esplorazione psicologica personale e l’osservazione esterna, però il modo di vivere ed esprimere non è lo stesso. Che sia una riflessione, una storia personale o altro ancora. Così sono nati dei “personaggi” che in realtà sono i modi di comportarsi, pensare e sentire che ogni persona ha, in base alle circostanze e stati d’animo. In momenti di debolezza e tristezza c’è un “personaggio”, in momenti di forza e di sicurezza un altro e così via. Musicalmente parlando, invece, ho tentato di diversificare con generi musicali e sonorità in generale per diversificare l’uno dall’altra, e dare un’impronta specifica ad ognuno di essi.
Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?
Difficile da dire, in quanto negli anni sono passato attraverso esperienze musicali jazz, rock, pop, metal, musica classica, blues e non solo oltre che culture e lingue, visto che sono anche madrelingua Rumeno e Russo. Ho sempre seguito anche artisti e band dell’est Europa e russe oltre che italiani, inglesi e americani. Sono stato e continuo ad essere condizionato da tutto quello che ho scoperto nel tempo e non potrei trovare dei punti di ispirazione precisi senza che diventi una lista lunghissima e con una buona parte dei nomi sconosciuti.
Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?
Spero di riuscire a far sentire le storie che racconto e le riflessioni che faccio nei brani a persone che possano ritrovarsi, possano apprezzare, sentire il messaggio che trasmetto e vivere il progetto insieme a chi ne fa parte. Solo così un progetto musicale può prendere vita, grazie ai fans che stimolano la crescita il miglioramento e l’esistenza stessa del percorso artistico.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?
L’unico rimpianto che ho è il tempo perso, avrei dovuto sicuramente lanciarmi molto prima. Ho aspettato troppo per iniziare questo percorso.