Tornano l’energia ed il vigore dei The Gift, band in voga tra il 1983 ed il 1987. Il gruppo, punto di riferimento dell’indie-rock anni ’80, torna con REBIRTH, album con vecchi successi alternati a brani mai pubblicati e con nuove registrazioni mescolate ai suoni di 25 anni fa. I The Gift sono Ugo Sala alla voce, Pino Petraccia alla batteria, Belfino De Leonardis al basso e Danilo Burchielli alla chitarra. Nel corso di quest’intervista la band ci ha raccontato della sua new wave, del suo sound, della sua grinta e di tanto altro ancora.
Sound Contest: La prima domanda e’ d’obbligo: come avete trascorso questi 25 anni prima della reunion?
The Gift: Dallo scioglimento della band nel 1987, ciascuno di noi, pur rimanendo nell’ambito musicale, ha preso indirizzi diversi; alcuni si sono dedicati alla sperimentazione di nuovi linguaggi sonori, altri hanno sviluppato produzioni musicali. L’uscita di questo lavoro, “REBIRTH“, a distanza di tanti anni, ci ha spinti a tornare anche live, ritenendo di avere ancora molto da dire con la stessa grinta ed entusiasmo di allora.
S. C.: Avete pubblicato da poco ‘REBIRTH’, cd con vecchi successi alternati a brani mai pubblicati. Avete modificato qualcosa o avete inciso nuovamente parti dei vostri brani degli anni ’80 riproposti nel vostro ultimo lavoro?
T. G.: Tutti i brani sono da ritenersi inediti, anche se molti sono stati eseguiti all’epoca in concerto. I due brani inediti registrati a gennaio risalgono comunque a quel periodo e li abbiamo riproposti con la stessa vena compositiva non alterando il sound originale, cosa che peraltro ci risulta ancora oggi naturale.
S. C.: Come sono nati i due inediti “Desperate Dance” e “The Change”, che sono anche le prime due tracce dell’album?
T. G.: “Desperate Dance” e “The Change”, come tutti gli altri brani del disco, nascono dalle intuizioni durante le session di prove dove ognuno riporta il proprio percorso artistico.
S. C.: In “White Queen” ed in “I said no” si nota il Farfisa di Mariolo Scano che conferisce ai vostri pezzi un suono diverso. Come e’ nata la collaborazione con lui? Come mai ha suonato con voi proprio in queste due tracce?
T. G.: Con la band dei Joe Perrino eamp; the Mellowtones vi era una sincera amicizia e collaborazione iniziata nel 1984 dall’incontro nel backstage del Meeting delle Etichette Indipendenti a Firenze; da tale incontro nacque l’idea di organizzare insieme dei concerti sul territorio nazionale. In particolare con Mariolo ci venne l’idea di poter caratterizzare due delle nostre composizioni con il suo sound Farfisa…
S. C.: Al primo ascolto colpisce molto anche “Show me your face”. In che modo e’ nato questo brano?
T. G.: E’ nato come molti altri brani durante le prove, suonando con grinta, istinto e passione.
S. C.: “Taxman” e’ l’unica cover del cd. Quando avete deciso di riproporre a modo vostro questo successo dei Beatles?
T. G.: La registrazione della cover risale al 1986.
S. C.: E’ abbastanza chiaro il riferimento a Joy Division, Velvet Underground e in un certo senso ai Litfiba degli anni ’80 nella vostra musica. Quali sono invece le vostre influenze moderne?
T. G.: Riguardo i nomi che citi, precisiamo che i Litfiba, sebbene amici dell’epoca, non hanno mai avuto per noi influenze, sia per la scelta nostra di cantare in inglese ponendoci su un terreno metrico diverso, sia per il nostro sound che riteniamo abbia altre sonorita’. Attualmente non ci sono nomi che ci entusiasmano.
S. C.: Sempre a proposito dei Litfiba, si parla spesso della new wave fiorentina di quel periodo, ma grazie a voi esiste anche una sorta di new wave pescarese? Se si’, in cosa si differenzia da quella fiorentina?
T. G.: A Pescara vi era all’epoca, negli anni ’80, una scena musicale varia nelle sue forme espressive e piena di fermento. In questo contesto i The Gift si distinguevano per l’energia che comunicavano durante i concerti e rappresentavano l’espressione di un movimento giovanile formato da vari gruppi tra i quali ricordiamo: A Special Night, Dirty Kids, Art Vision. L’etichetta storica Cave Canem e lo studio di registrazione Spray records erano punti di riferimento per le prime produzioni discografiche.
S. C.: Ultima domanda: quali sono i vostri prossimi impegni? Vi state preparando per un tour estivo?
T. G.: Abbiamo deciso di aprire la band ad un nuovo musicista, Stefano Taglietti, che alle tastiere sta lavorando con noi a nuovi arrangiamenti; con la sua collaborazione ci prepariamo a delle esibizioni live che inizieranno tra breve.
Termina qui la nostra intervista ai The Gift. Li ringraziamo per la loro disponibilita’ e a questo punto non possiamo far altro che attendere di poterli riascoltare dal vivo con la solita energia e con il solito vigore di 25 anni fa.