Tre sono stati gli elementi caratterizzanti la 14. edizione del Teano Jazz Festival, manifestazione la cui crescita qualitativa degli ultimi anni e’ sotto gli occhi di tutti. Innanzitutto l’organizzazione della prima Teano Jazz Factory, rassegna per gruppi emergenti e vivaio per una nuova generazione di musicisti, che ha portato i primi tre classificati ad esibirsi sul palco principale durante le serate del festival. Poi l’attenzione sempre manifestata, ma spesso “soffocata”, per la realta’ musicale italiana, calderone in continuo fermento, fucina di musicisti di prim’ordine spesso poco considerati da pubblico e critica. In ultimo lo sguardo sul panorama internazionale, meglio conosciuto e apprezzato dai piu’.
In ossequio ai punti fermi di cui sopra l’Associazione Teano Musica ha fermato la propria attenzione su tre dei migliori progetti italiani in circolazione. L’Urban Society di Gaetano Partipilo, il settetto di Giovanni Falzone con l’ultimo “Suite for Bird” e l’originale e affascinante trio Scrignoli-Martino-Laviano nel tributo a Coltrane. Per la “sezione international” sono giunti a Teano il duo Tuckeamp;Patti, sempre apprezzatissimo da ogni tipo di platea, e il trascinante quintetto di Roy Hargrove.
Per altriSuoni abbiamo seguito l’esibizione delle due trombe Giovanni Falzone e Roy Hargrove.
Giovanni Falzone arriva a Teano con le ottime credenziali di una carriera partita dal primo soffio di tromba dieci anni fa circa e che l’ha visto decollare recentemente con “Music for Five”, disco che l’ha posto all’attenzione del pubblico piu’ attento e della rivista “Musica Jazz”, che l’ha premiato come miglior nuovo talento nel 2004.
La sua carriera e’ equamente divisa tra la professione in orchestra e progetti jazzistici, sebbene lui stesso non senta una frattura netta tra le sue due “vite”. E a ragione, perche’ in questo progetto dedicato a Charlie Parker l’intima conoscenza del musicista e’ profondamente radicata in un contesto musicale europeo contemporaneo. E orchestrale. Si’, perche’ la cifra che caratterizza fortemente questo gruppo e’ la maniacale attenzione del leader agli attacchi, all’amalgama e al suono generale. In “Suite for Bird” Falzone ha costruito ogni movimento partendo da una cellula derivata da un pezzo di Parker. Da “Now’s The Time” ad “Anthropology”, da “Scrapple From The Apple” a “Billie’s Bounce”, fino a “Au Privave”. Poche note, pochi mattoni dai quali partire per costruire edifici complessi, potenti ed entusiasmanti. Poche note per rendere di Falzone cio’ che era di Parker.
E per ultimo arriva Roy Hargrove. Non quello sperimentatore, quello che mette insieme funky, soul, hip-hop del RH Factor. Piuttosto quello che recentemente ha sentito il bisogno di tornare alle origini con l’EP “Nothing serious”. Del gruppo fanno parte giovani promesse e musicisti affermati. Sara’ questa combinazione che da’ al quintetto una carica e un’energia senza pari, capeggiato da uno dei piu’ geniali rappresentanti del jazz contemporaneo.
Il suono tagliente della sua tromba sembra lontano anni luce dalle recenti esperienze che gli hanno portato “fama e potere”. E’un Hargrove concentrato, per niente scosso dai piccoli problemi tecnici che ne hanno ritardato l’esibizione. E’lui che detta i tempi, passando da temi veloci a ballads suggestive. Gli arrangiamenti sono ben calibrati, le sonorita’ corpose ma agili.
E’ un concerto troppo breve per la sua godibilita’ e intensita’, che avremmo voluto non finisse mai, nonostante l’ora tarda, e che ha messo un punto perfetto alla quattordicesima edizione del Teano Jazz Festival.