Che il governo “dei tecnici”, che attualmente amministra l’Italia, sia animato dalle migliori intenzioni e spinto dalle grandi necessita’ contingenti sembra essere un concetto abbastanza condiviso ed accettato dalla maggior parte degli italiani.
Il fatto che “chi decide” non possa essere a conoscenza di ogni particolare ma debba, per ovvi motivi, limitarsi a tracciare le linee guida dei provvedimenti, senza entrare nei dettagli operativi, appare altrettanto abbastanza evidente.
Ma non e’ accettabile che chi stenda la lista delle azioni da compiere non entri nel merito e non soppesi con attenzione non solo i vantaggi, a volte discutibili, ma anche gli svantaggi, ed eventualmente i danni, che ogni azione comporta. In altre parole, dovrebbe saper distinguere oculatamente la riduzione di spese inutili e/o improduttive dal mantenimento e la cura di tesori storici che sono beni pubblici “improduttivi” per definizione se non si tiene conto del valore aggiunto che conferiscono alla nazione che li possieda.
Orbene, pare che nella cosiddetta “spending review” sia compresa la soppressione dell’ICBSA, ovvero dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi dello Stato Italiano o, piu’ volgarmente, la Discoteca di Stato.
Sebbene si sappia oppure si comprenda immediatamente ed intuitivamente di cosa si tratti, pubblichiamo di seguito quanto pubblicato sulla pagina web della storia dell’Istituto:
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