Scaleno ci racconta il suo nuovo singolo “Impostore”

Fuori da venerdì 26 aprile 2024 il nuovo singolo di Scaleno dal titolo “Impostore”. Il brano parla di sua maestà la sindrome dell’impostore, ovviamente: quel disagio che ci porta a non essere tranquilli nemmeno quando abbiamo tutto quello che ci serve, che ci fa sentire di non meritare quanto di buono facciamo e la bellezza che c’è intorno a noi. Un pezzo inevitabilmente ritmato, forte, con un testo veloce e diretto.

Ne abbiamo parlato con Scaleno:

 

Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?

È stato quando, durante la pandemia, ho conosciuto quello che ora è uno dei miei più cari amici in modo completamente casuale, ciondolando clandestinamente in giro per il mio paese. Lo conoscevo di vista e ci siamo messi a parlare, scoprendo che registrava cose. Da lì è stato un attimo a mettere giù le prime canzoni — se ne può trovare una su YouTube — tantopiù che in quel periodo avevo cominciato a scrivere moltissime canzoni, e soprattutto a scriverle in italiano.

Per anni hai scritto in inglese e poi hai deciso di passare all’italiano. Perché questa scelta?

È stata una cosa che si è praticamente realizzata da sé con la crescita, più il frutto di una maturazione personale che musicale. Avrei sempre potuto scrivere in italiano, ma preferivo provare a rabberciare testi scadentissimi in una lingua di cui non avevo la pienissima padronanza. Pian piano ho iniziato a essere più calmo, a riflettere di più sulle cose, e spontaneamente ho sentito il bisogno di confrontarmi con il mondo esterno usando la lingua come veicolo di comunicazione anziché come barriera difensiva.

Il tuo nuovo brano parla della sindrome dell’impostore. Quando c’è di autobiografico in questo pezzo?

Molto. Ancora oggi a volte provo sensi di colpa oggettivamente infondati verso ciò che mi rende felice: capita che senta di non meritarmi il mio lavoro — che invece mi piace molto — o l’affetto e la stima di chi mi circonda. Ora va un po’ meglio, forse questa canzone mi ha anche un po’ aiutato e spero che chi la ascolti riesca a ricavarne qualcosa. Uno dei lati più fastidiosi della sindrome dell’impostore, secondo me, è che rende difficile capire quando un senso di colpa nasce da una effettiva propria mancanza e quando no e questo rende più difficile migliorarsi ed essere sé stessi.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?

Sono un ascoltatore molto pigro, e spesso mi sciroppo quello che mi propone Spotify, andando poi a cercare per associazione qualche canzone che mi viene in mente. Nelle ultime settimane, soprattutto grazie a qualche stupido meme su TikTok, sto ascoltandomi i Dire Straits e gli ZZ Top più del necessario. Poi vado un po’ a periodi e a occasioni: quando guido la nostra vecchia macchina, che ha su solo CD preistorici di Green Day e Black Keys, mi faccio inondare le orecchie di rockettino anni ’00. Col 25 aprile mi sono messo ad ascoltare dei vecchi canti anarchici, il mese scorso senza alcun motivo mi sono messo ad ascoltare Wagner, U2 e Florence + The Machine.

C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?

Senza alcun dubbio e con gran distacco con La Rappresentante di Lista, secondo me il miglior gruppo italiano da decenni.