Samuele Strufaldi: il “Confine” della coscienza in un piano solo

Samuele Strufaldi in una ricerca sul senso dell’errore

 

Il primo piano solo di Samuele Strufaldi diventa un nuovo tassello digitale della collana Auand Piano Series. Registrato dal vivo presso l’istituto di Cultura Europea di Vienna il 7 maggio, è il risultato di una residenza artistica in cui Strufaldi ha voluto approfondire il concetto di errore dalla prospettiva dell’improvvisazione.

 

“Questo lavoro – spiega il pianista – prende spunto da una ricerca in campo psicologico sul valore e il bilanciamento fra territori consci e inconsci. È nato dalla necessità di dialogo con l’errore e con i limiti del controllo. In un contesto sociale in cui tutto deve essere perfetto e sottoposto al giudizio dell’intelletto, avanza la necessità di arrendersi e dialogare con l’ombra, in totale umiltà e onestà, alla ricerca di materiali grezzi e originali, nati dallo scontro e dall’interazione tra conoscenza e ignoranza”.

 

In una riflessione che Strufaldi porta avanti da tempo anche in campi non musicali, il titolo di “Confine” rappresenta proprio “questa avventura nelle terre selvagge, dove la conoscenza non serve a dimostrare o ad affermare, ma al contrario a esplorarsi. E anche a riuscire a spogliarsi del proprio ego e dei percorsi abitudinari”.

 

L’improvvisazione diventa allora un rito, una modalità per avvicinarsi sempre di più a una sorta di zona buia: “Permette di accedere a qualcosa che sta oltre la musica, oltre il linguaggio. Evocare un territorio, senza aspettative, senza intellettualismi: il territorio dell’imprevedibile da esplorare in condivisione con il pubblico”.

 

 

 

Biografia

Classe 1989, studia pianoforte fin dall’infanzia. Durante il suo percorso di studi è guidato dalla pianista classica Anna Clemente, poi Alessandro Galati, all’Accademia Musicale di Firenze; in seguito, continuerà gli studi privatamente con il pianista fiorentino Simone Graziano. Si laurea in jazz al Conservatorio P. Mascagni di Livorno, dal quale esce con il massimo dei voti nel 2012, sotto la guida del maestro Mauro Grossi. Nel 2016, dopo la registrazione di 3 album di composizioni originali con tre differenti formazioni in trio e quintetto, si laurea alla Goldsmiths University of London in un master in composizione sotto la guida di Roger Redgate. Nel 2018 Collabora come compositore e pianista con la scuola Oltrarno di Pierfrancesco Favino, scrivendo le musiche per due spettacoli in replica al teatro Goldoni di Firenze con regia di Juan Carlos Martel Bayod e Serdar Bilias. Collabora in numerosi progetti di composizione, sia per colonne sonore originali, video, performance teatrali e di danza, che per esibizioni concertistiche che lo portano a viaggiare, nel corso degli anni, anche all’estero (U.S.A, Francia, Danimarca, Romania, Gran Bretagna). Da sempre focalizzato principalmente sulla composizione e sull’improvvisazione, sviluppa un linguaggio molto personale in ambedue i campi, militando in svariati progetti con formazioni tra le più disparate, dal solo, alla big band passando per la sperimentazione elettronica e audiovisiva e per varie esperienze nel campo di linguaggi etnici tradizionali (musica cubana, africana e indiana).