ROSCOE MITCHELL QUARTET | Come And See What There Is To See

ROSCOE MITCHELL QUARTET
Come And See What There Is To See
The Lab
2020

A ottant’anni suonati (e da poco compiuti) Roscoe Mitchell tiene ancora il piede sull’acceleratore. Ascritto al Roscoe Mitchell Quartet, “Come And See What There Is To See” (titolo magnifico!) è la bella fotografia sonora di un concerto tenuto nel dicembre del 2018 presso il centro The Lab di San Francisco. Nell’organico, accanto al leader, spicca (e non può passare inosservata) l’inedita e valida presenza del trombettista Ambrose Akinmusire mentre la sezione ritmica vede di nuovo riuniti il contrabbassista Junius Paul (rivelazione dello scorso anno con il debut album”Ism” su International Anthem) e il batterista Vincent Davis, da tempo volto familiare in questo ed altri forti progetti diretti da Mitchell.

 

Con trascendentale rigore esplorativo, Mitchell introduce in solitario l’iniziale title track avvalendosi esclusivamente dei timbri acuti di soprano e sopranino. Prima flebili e brevi, poi più aspre, fitte e prolugate, le sue emissioni ornitologiche sono come scintille di luce negli abissi del silenzio. Alcuni minuti più avanti entrano nella mischia esoterici rintocchi di campanelli, borbottanti serpentine di tromba e legnose cavate di contrabbasso. A fasi alterne il soprano ritorna per istigare con progressiva lena quello che, una ventina di minuti dopo, sembra un isterico bailamme fuori controllo.

Prese ormai le sembianze di un pazzesco buco nero, deputato a risucchiare toni, timbri e ritmi d’ogni sorta, l’esecuzione si riconverte all’improvviso in una staffetta tra assolo strumentali. Scattano per primi i fraseggi vertiginosi di Akinmusire, sospinti da una respirazione circolare a dir poco impressionante; seguono poi le astratte rugosità sagomate a colpi d’archetto da Paul, le mitraglie percussive di Davis e le stranianti elucubrazioni su contralto di Mitchell, nuovamente intento a balbettare e cinguettare per condurre a termine l’esecuzione nello stesso modo in cui era nata cinquantasette minuti e quarantaquattro secondi prima.

Stordito e rapito da tanta sofisticata tecnica e veemenza, il pubblico si vede infine regalare tre minuti di Odwalla, utili a Mitchell per presentare i suoi meravigliosi partner e uscire tra scroscianti applausi dopo il rapido ma non meno concitato encore di The Last Word.

Purtroppo la mancanza in rete di estratti audio e video relativi al concerto e l’edizione quasi carbonara del CD (disponibile esclusivamente sul sito di The Lab al link che trovate in calce) sono le uniche note stonate di questa cronaca, poiché le qualità spettacolari della formazione e del materiale avrebbero sicuramente meritato ben altra sorte e visibilità.

Voto: 7/10
Genere: Free Improvisation / Creative Music

Musicisti:

Roscoe Mitchell – sopranino sax, soprano sax, alto sax
Ambrose Akinmusire – trumpet
Junius Paul – double bass
Vincent Davis – drums

Tracklist:

01. Come And See What There Is To See
02. Odwalla
03. The Last Word (encore)

Link:
The Lab