ROBERTO GATTO QUARTET | Sixth Sense

ROBERTO GATTO QUARTET
Sixth Sense
Parco della Musica Records
2015

Jazz con la maiuscola quello che offre e suona Roberto Gatto in “Sixth Sense”. Il batterista e compositore romano sembra ormai vivere una nuova giovinezza, grazie anche al manipolo di giovani musicisti che negli ultimi tempi ha preso il largo nei suoi progetti. Indubitabile, infatti, la ventata di freschezza veicolata dapprima in “Replay” (in trio con Alessandro Lanzoni e Gabriele Evangelista) e successivamente in “Starship For Lovers” (insieme a Alfonso Santimone e Pierpalo Ranieri). Al terzo album targato Parco della Musica lo troviamo adesso alla testa di un quartetto italo-statunitense d’eccezione. Tre musicisti di nuova generazione ma di grande esperienza e specchiata bravura quali il trombettista d’origine israeliana Avishai Cohen, il nostro Francesco Bearzatti e il contrabbassista Doug Weiss.

 

Insieme a loro Gatto pone mano a un repertorio invitante e di gran classe, in cui trovano spazio tre composizioni autografe, un brano di Santimone (Hat On The Bobcat) e sei gemme tratte dal repertorio di altrettanti colossi del jazz passati purtroppo a miglior vita, nello specifico la title track (Dave Brubeck), Togo (Ed Blackwell), Dee’s Dilemma (Mal Waldron), Black And Tan Fantasy (Duke Ellington), Remember Rockefeller At Attica (Charles Mingus) e Peace di Horace Silver. I tre brani firmati dal leader (One For Avi, Bonanza e Unknown Shape) elargiscono una visione frizzante e versatile dell’ortodossia jazzistica, accostando stilemi classici a linguaggi moderni che non travalicano gli steccati del post bop. In essi, come altrove, estro tecnico individuale e spirito interpretativo corale si avvicendano a formare un quadro sonoro d’insieme di grande effetto. Ciò è tanto più vero quando la band entra a contatto con la pasta degli standard e dei brani d’autore prima citati.

 

Bearzatti fa faville sul tenore e sul clarinetto (da applauso la sua prova in Sixth Sense e in Black And Tan Fantasy), così come la tromba di Cohen, agilissima e ficcante sugli “up-tempo”, poetica e quasi trasparente nelle ballad (si ascolti specialmente Peace). Il contrabbasso di Doug Weiss fornisce quel nerbo e quella profondità atte a circoscrivere in modo netto e materico la linea melodico-ritmica delle esecuzioni, diremmo scelte apposta per dargli spesso evidenza fuori dal coro. E Gatto? Beh, il decano leader sembra di frequente davvero incontenibile; il suo è un playing incendiario e vibrante, nei momenti più d’atmosfera ricco di accenti eleganti e trame timbriche raffinate. Assi vincenti che il batterista cala sul tavolo da gioco rendendo questo disco e questa formazione spettacolari in tutti i “sensi”.

 

Voto: 7/10

Genere: Modern Jazz

 

 

Musicisti:

Avishai Cohen – trumpet

Francesco Bearzatti – tenor sax, clarinet

Doug Weiss – double bass

Roberto Gatto – drums

 

 

Brani:

01. One For Avi

02. Sixth Sense

03. Hat On The Bobcat

04. Togo

05. Bonanza

06. Dee’s Dilemma

07. Unknown Shape

08. Black And Tan Fantasy

09. Remember Rockefeller At Attica

10. Peace

 

 

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