Il sole e qualche nuvoletta bianca abbracciano Orvieto in questa ultima giornata dell’anno 2016, che si preannuncia ricca di buona musica da ascoltare.
I Funk Off risalgono il Corso Cavour da Piazza Cahen, marciando e muovendosi al ritmo di alcuni dei loro brani evergreen come The Funking Been. Oggi siamo veramente in tanti ad ascoltarli e ci coinvolgono in canti, balli e coreografie…non mancano anche piccole ‘prove ginniche’ come quella di chiederci di ascoltare parte di un brano accovacciati per terra e poi di saltare in piedi non appena il ritmo fosse variato e diventato più esplosivo.
Al Museo Emilio Greco si tiene un concerto particolare ed imperdibile: Christian Mc Bride e John Patitucci propongono i classici del jazz americano ed internazionale come duo di soli contrabbassi. Sono talmente bravi, affiatati, talentuosi, che non si sente la mancanza di nessun altro strumento: grazie alla loro tecnica, bravura e charme, è come se fossero lì anche gli altri strumentisti di un ensemble jazz classico. Il pubblico è accorso numerosissimo ed il Museo di arte moderna Emilio Greco, con le sue statue scure e le luci soffuse, regala un’ottima e intimistica cornice a questo inusuale quanto riuscitissimo esperimento musicale. Patitucci e Mc Bride, grandissimi sulla scena, al termine restano a firmare autografi e per accettare i complimenti ed i plausi del pubblico: che emozione grandissima potergli stringere la mano mentre amabilmente ti sorridono e sono visibilmente orgogliosi del nostro entusiasmo!
Dopo una piccola pausa, andiamo ad applaudire Vince Van Hessen al Meeting Point di Palazzo dei Sette: un concerto brioso, ma anche intimistico, per sola voce – e che voce!! – e chitarra acustica. Vince è simpatico e comunicativo, non manca di presentare ogni brano che esegue e ci intrattiene molto piacevolmente con una scaletta che prevede brani più rock, senza escludere il soul, il blues ed il reggae. Mentre fa il sound check-in ed accorda la chitarra, esegue un brano di Bruce Springsteen.
Talentuoso, viene scoperto dal patron di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, un paio di estati fa, mentre suonava durante i giorni del festival estivo, sul Corso Vannucci di Perugia. Il brano che ha fatto scattare la scintilla tra i due e’ stata la splendida In The Sunshine, da lui magistralmente interpretata anche questo pomeriggio. Vincent e’ un artista da strada e si è esibito in 20 nazioni differenti, macinando note e concerti, che gli hanno regalato indimenticabili esperienze come questa: Pagnotta lo avvicina e gli chiede di far parte del programma ufficiale di Umbria Jazz, dapprima ad Orvieto, nell’edizione successiva (quella dello scorso anno, n.d.r.) e poi a Perugia. Si dichiara molto felice di essere nuovamente ad Orvieto e ci regala alcuni brani che omaggiano i musicisti purtroppo scomparsi nel corso dell’anno 2016: Suzanne di Leonard Cohen, Purple Rain e You Don’t Have To Be Rich di Prince. Ed ancora continua a farci gli auguri in musica per il 2017 che sta arrivando: ci regala la splendida Over The Rainbow, capolavoro del 1939; The Girl Of Hipanema, Happy New Year di Bob Marley, la dolcissima Fast Car di Tracy Chapman.
Ci racconta di essere diventato un artista da strada dopo che il bar di New York nel quale lavorava e faceva il caffè lo licenziò: con la musica che suonava per strada, riuscì infatti a pagare l’affitto della casa che aveva a New York ed a rimanere negli USA.
Splendida la versione reggae di My Way di Frank Sinatra, che nacque perché gli avevano chiesto di interpretare questo brano che, nella sua versione originale, per quanto bellissima, non era propriamente nelle sue corde.
Chiusura in bellezza con Allelujah, splendida preghiera religiosa o laica, a secondo del proprio sentire e l’altrettanto bella e dolce What A Wonderful World.
Uno stacco di qualche ora per prepararsi alla cena di fine anno ed all’attesa del nuovo anno, chiaramente sempre in musica….ci risentiamo nel 2017 dalla Sala Expo del Palazzo del Popolo e vi lasciamo i nostri migliori auguri per il nuovo anno che arriva.
L’attesa del nuovo anno è quest’anno affidata a due delle Band più briose ed allegre: sul palco della Sala Expo, infatti, privata delle sedie per dare al pubblico la libertà di ballare, si esibiranno dapprima la Swing Valley Band, con la partecipazione straordinaria degli Hot Swing Dancers e poi i Funk Off, con la loro scaletta di brani “da palco”.
Dopo il cenone in un bistrot molto carino, ci mettiamo in fila fuori al Palazzo del Popolo: riusciamo ad essere fra i primi ed a piazzarci in prima fila, per godere ancor di più dello spettacolo.
Ecco sul palco la Swing Valley Band, diretta da Giorgio Cuscito, anche autore degli arrangiamenti e sax tenorista. Con lui sul palco Mario Caporilli alla tromba, Ferdy Coppola alla voce ed al sax tenore, Gino Cardamone alla chitarra, Alberto Antonucci al contrabbasso, Fabiano Giovanelli alla batteria e Monica Gilardi alla voce. Ci allietano con i loro ritmi swing e brindano con noi alla mezzanotte del 2017. Fanno loro da colorata e festosa coreografia i passi cadenzati degli ottimi ballerini del gruppo degli Hot Swing Dancers. In abiti anni cinquanta, eleganti ed a tratti vezzosi, Valentina Gettatelli, Morena Petrolati, Cristina Bignami, Livio Totteri, Francesca Marghella, Roberto Alaia ci danno prova della loro verve ed ispirano alcune coppie della platea, che si cimentano anche loro sulle note Swing degli Swing Valley.
Cambio palco ed ecco i Funk Off con tutta la loro energia: capitanati dal sax baritono Dario Cecchini, indossano stasera la loro divisa rossa, per accogliere il nuovo anno.
Rapiti dalle loro sfrenate coreografie, nonché dalla trascinante musica che ci regalano, applaudiamo Emiliano Bassi, Paolo Bini e Mirco Rubegni alla tromba; Sergio Santelli e Tiziano Panchetti al sax alto, Claudio Giovagnoli e Yuri Romboli al sax tenore, Giacomo Bassi e Nicola Cipriani al sax baritono, Giordano Geroni al sousafono.
Grandissima energia ed entusiasmo il pubblica riserva alla sezione ritmica della Band: Luca Bassani ai piatti, Francesco Bassi al rullante, Alessandro Suggelli alla cassa e Daniele Bassi alle percussioni leggere.
Il pubblico balla ed applaude, partecipando attivamente alle loro canzoni: Uh Yeah! è sempre coinvolgentissima, sulemani sulemani tutti al ritmo del Funk Made In Vicchio!
Ci regalano Otto, Jimi’s Legacy e Women &Money con assoli di Cecchini, Worthless Pride e Psychedelic Funk con assoli di Giovagnoli, Groovy Day e Three For One con assoli di Rubegni, I Wanna Get Funky Now con assolo di Romboli.
AOW, con i tre soli di Santelli, Romboli e Giovagnoli, è il brano che la stampa ha definito come il manifesto della musica e del groove della Band.
Bellissima anche FMIV, perché la loro musica e la loro allegria, davvero ‘non ci bastano mai’!
Buon Anno Nuovo!