Patrizia Laquidara: sensuale e sofisticata strizza l’occhio al jazz

Interprete deliziosa, voce controllata fino all’estremo, presenza (a piedi nudi come sempre) sensualissima sul palco del Bluestone, tra melodie latine spruzzate di influenze jazz, funky e folk, si muove Patrizia Laquidara, caposcuola, forse inconsapevole, della nuova generazione di cantautrici che sfilano sui palchi dei tanti concorsi canori dedicati alle interpreti femminili. Artista dai testi sofisticati, in bilico – anzi in equilibrio – tra un lessico ricercato e sospeso e una sensualita’ che si fa sentire, quasi toccare, nonostante passi dalla voce spesso appena appoggiata – non mi sono  mai difesa dal profumo che mi lasciavi addosso come un vizio velenoso quel tuo morso al fianco (da Addosso – Funambola) o anche “non mi chiedo niente e mangio libri petali biscotti, latte, io piu’ che viaggiare vago e muoio dalla voglia di essere una dea per te” (Pioggia senza zucchero da Funambola). Sensualita’ che diventa gioco nel brano Kanzi (da Indirizzo Portoghese portato al Premio Tenco nel 2007) dove la richiesta “vieni a prendermi, abitami, ami, amami” e ancora “le mie labbra dolci mordile, scostumata ladra impertinente assolvimi” diventa poi un semplice e qui si’ sospeso “pa pa pa pa pa pa pa pa”.  

Cantautrice, ma anche interprete ricercata da importanti autori come Tony Canto (con lei da sempre), Pacifico, Fausto Mesolella, Mario Venuti che con lei ha inciso e girato il video “Per causa d’amore” (da Indirizzo Portoghese) e Bungaro che insieme a lei ha scritto “Lividi e fiori” passata senza troppa attenzione a Sanremo nel 2003, fino a Paolo Buonvino autore con la Laquidara di “Noite a Luar” colonna sonora di Manuale D’amore al cinema. Interprete divertita e originale quando oltre agli omaggi dovuti a Caetano Veloso, Mauro Palmas propone brani da lei lontanissimi per lessico come “Grazie dei fiori”, “Parlami d’amore Mariu'” o “Quel pezzetto di Chiffon”.

Nel suo ultimo lavoro la Laquidara e’ il passo di un funambolo sulla sua corda tesa: