Nato come raccolta di musiche per
colonna sonora
“PARTICLES”
è il nuovo album del compositore
MARIO BERLINGUER
tra elettronica vintage
e sonorità contemporanee
Una nuova collaborazione in casa Aventino Music, questa volta con il compositore Mario Berlinguer, che firma un lavoro di musica elettronica in bilico fra l’album e la colonna sonora: “Particles”.
«Abbiamo scelto di limitare il campo d’azione del progetto dedicandolo a una produzione video di natura scientifica, intendendo per “scienza” un concetto che va dall’ambito biologico e zoologico fino alla fisica, alla chimica e all’elettronica».
“Particles” è un lavoro insieme d’annata e contemporaneo. D’annata, per quanto riguarda le influenze evidentemente subite dall’autore dalla musica elettronica degli anni ‘70 e ‘80 (Tangerine Dream e Brian Eno su tutti), filtrate attraverso percussioni elettroniche e linee di basso che possono ricordare le componenti ritmiche di un pop à la Battiato, leggero ma non superficiale. È, però anche un lavoro molto contemporaneo, in cui è manifesto il desiderio di sfruttare, in modo creativo, le possibilità offerte dalle ultime generazioni di strumenti elettronici, cercando di evitare un utilizzo passivo di suoni preconfezionati e aspirando a un cromatismo timbrico tale da generare colori originali, espressivi, contemporanei, a tratti divertenti e in altri momenti persino sentimentali o drammatici.
«Difficile descrivere cosa accomuna i brani di questa raccolta, al di là della loro funzione dichiarata, e dall’appartenenza a un genere “soundtrack”, che però non esaurisce il loro significato musicale. Sicuramente, una componente vintage è presente in ogni pezzo, vuoi per le sonorità degli strumenti a percussione, vuoi per una spinta ritmica comune a tutti i lavori, vuoi per alcuni sintetizzatori che ricordano quelli delle prime produzioni elettroniche».
Il progetto è interamente eseguito dall’autore con strumenti virtuali, rifuggendo l’uso di pattern o moduli precostituiti (siano essi ritmici, armonici o melodici) e suonando manualmente tramite una tastiera ogni nota o ogni frase, ossia, in altri termini, rivendicando anche alla musica realizzata per mezzo del computer un titolo di artigianalità.
BIOGRAFIA
Mario Berlinguer è un compositore poliedrico.
Musicalmente onnivoro, ha compiuto studi classici (composizione e direzione di coro) e ha praticato svariati tipi di musica, dal rock al pop, dalla musica tradizionale popolare a quella classica.
È autore di musica contemporanea, con al suo attivo soprattutto brani cameristici o per organo che sono stati eseguiti in Italia e all’estero, un’operina comica dal titolo “L’ultima prece” e diversi lavori per coro.
Ha scritto colonne sonore per cortometraggi e documentari, nonché canzoni, alcune delle quali riunite in un progetto di teatro-canzone dal titolo “Se io ho perso, chi ha vinto?”.
TRACK BY TRACK
Cold frequencies
Un suono di sintetizzatore freddo e parlante, un piano elettronico iridescente con una base di batteria su cui si muove uno sfondo sintetico cangiante.
Fragments in the air
Suoni come frammenti che rimbalzano a cui si aggiungono una base di basso e batteria e dei suoni sintetici in trasformazione.
Living stones
Suoni percussivi elettronici che sembrano sassolini, massi o rocce, danzano lentamente su un ritmo calmo con melodie e armonie morbide e rilassanti.
Microbes
I microbi sono invisibili ad occhio nudo, eppure sono ovunque. Si muovono, parlano, ballano, cantano le loro canzoni primordiali. Qui sono accompagnati da un ostinato di percussioni, droni, archi.
Noises and sounds
Un ballo lento realizzato con percussioni ed elettroniche dolci, sintetizzatori pulsanti, droni, campane e, finalmente, un piano.
Radio signals
Rumori filtrati di diversa natura generano un sottofondo in cui emergono un ritmo lento e una semplice melodia.
Rhythmical particles
Una solida base di basso e batteria, suoni elettronici che volano, e a un certo punto gli archi e uno strumento simile ad un’arpa intonano una dolce melodia.
Travelling on waves
Basso e batteria compongono un ritmo pressante ma non frenetico, mentre dei suoni misteriosi compongono uno sfondo popolato da chitarre elettriche, archi, e un semplice arpeggio.
Science not fiction
Un organo Hammond lentamente si trasforma in un suono più contemporaneo, su dei pattern ritmici, batteria, e frammenti di melodie elettroniche.
Sequences
Un sequencer dalla rapida scansione, basso e batteria potenti, suoni sintetici che ricordano voci bizzarre, in una dinamica mescolanza di stranezza.
Slow molecules
Una passeggiata in tempo dispari, in un paesaggio fatto di suoni pulsanti o lentamente cangianti, archi e rintocchi, che si fa via via più popolato ma la cui atmosfera rimane quieta.
Subatomic stress
Un pattern dolce ma insistente e minimalista diviene un tessuto sul quale svolazzano elettroniche morbide o distorte, droni e percussioni.
Swaying atoms
Atomi di suono danzano lentamente mentre l’intensità della musica cresce gradualmente, fin quanto una ripetitiva frase di pianoforte porta a un’intensificazione sia del ritmo che della musica.
The voices of insects
Su una base ritmica, suoni elettronici cangianti somigliano a voci di piccole creature che cantano, o persino litigano tra loro, in un’insolita danza a cui si aggiungono archi e un pattern percussivo.
Links:
“Particles” su Spotify:
https://open.spotify.com/album/1v9VnDiMR0tQlAXvGMN10Z?si=S5Cmh4xJT0i4tdHykx7djQ
MARIO BERLINGUER
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