PAOLO ANGELI | Jar’a





Ormai definibile come un unicum nazionale e internazionale, Paolo Angeli offre tramite “Jar’a” una panoramica ancor più speciale del proprio sentire musicale. Ideato e nato tra le due sponde del Mediterraneo a lui più care, la casa di Barcellona e la natia Sardegna (tra le isole dell’arcipelago de La Maddalena e le millenarie Giare di Serri e Gesturi), il nuovo album traccia ulteriori sentieri espressivi dopo l’acclamato “22.22 Free Radiohead”, la sublime join-venture con Iva Bittová in “Sul filo” e il prezioso EP “Bodas de Sangre” incentrato sul dramma di Federico García Lorca.

 

Suite suddivisa in sei movimenti, “Jar’a” è l’ennesima manifestazione delle singolari capacità di Angeli di saper trarre dalla sua magica chitarra preparata sarda sonorità sempre più travolgenti ed inaudite. Preceduta e introdotta dagli orientaleggianti arpeggi di Ea (clonanti ed evocanti quelli di un santur), l’estesa traccia omonima dell’album delinea, in abbondanti diciotto minuti, un dedalo timbrico, ritmico e armonico d’ingente portata, non solo emotiva, ma anche e soprattutto esecutiva e creativa.

Incredibile pensare questo brano come frutto d’improvvisazione in presa diretta (come in effetti è, stando a quanto affermato ufficialmente da Angeli). Il nucleo melodico affiora e s’inabissa a più riprese, simile al periodico soffio di un cetaceo, alimentato e contornato da qualcosa che musicalmente è post-tutto (post-rock, post-world, post-folk, post-progressive, post-ambient).

A seguire Futti ‘entu (arpeggi e ritmi serrati in chiave etno-minimal incastonati tra spirali aeriformi) e la fantasmagorica Sùlu, traccia in cui alla voce manipolata e allo strumento di Angeli si affianca il canto gutturale e primordiale di Omar Bandinu, bassu dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira”. Una performance da urlo che sfonda le porte dell’avanguardia, anche elettronica, per approdare in territori ancestrali e fortemente distopici.

Altro efficace esperimento di sintesi tra suono acustico ed effetti in delay è il mantra ipnotico e quasi onirico di Lanci, mentre in chiusura le svisate d’archetto e i vocalizzi un po’ sinistri di Groppo lasciano la scena alla sinfonia naturale del mare e del vento, protagonisti per nulla secondari di un discorso sonoro nel suo insieme potentemente icastico e sincretico.

Voto: 8/10
Genere: Experimental / Impro / World-Folk / Creative Music

Musicisti:

Paolo Angeli – prepared sardinian guitar, vocals, electronics
Omar Bandinu (Tenores di Bitti “Mialinu Pira”) – vocals #4

Tracklist:

01. Ea
02. Jar’a
03. Futti ‘entu
04. Sùlu
05. Lanci
06. Groppo

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