NU FEST 2009
27 febbraio – 6 marzo – 13 marzo 2009 / Padova
Ritorna a Padova NU FEST, l’innovativo festival di Veneto Jazz dedicato alla musica elettronica. In tre giornate si schiera il meglio della scena internazionale, con djs che presentano i loro progetti a teatro e nei club, live show di musica e video, workshop dedicati al videomaking e alla storia dell’elettronica. Ospiti speciali del festival Plaid e Mouse On Mars, quest’ultimi con un progetto creato per il festival.
Creatività e sperimentazione nel nuovo programma di NU FEST, il festival di musica elettronica organizzato da Veneto Jazz e in scena a Padova i venerdì 27 febbraio, 6 marzo e 13 marzo 2009. La terza edizione conferma la formula composita del festival che prevede, in ordine, workshop innovativi nell’ambito dell’Università, concerti di djs internazionali a teatro in prima serata, spettacolo finale in un club.
Alle spalle, l’organizzazione di un festival jazz fra i più accreditati della scena nazionale, che ha deciso di sperimentare le contaminazioni con i linguaggi contemporanei. La direzione artistica è affidata alle leve più giovani dello staff di Veneto Jazz, come laboratorio creativo, supportato dall’associazione N.e.d.a.c. Confermati il sostegno della Regione del Veneto, del Comune e dell’Università degli Studi di Padova, in particolare della Facoltà del DAMS.
Fra le star di prima serata in scena al Teatro MPX approdano al Nu Fest i protagonisti del rinnovamento della scena elettronica tedesca a cavallo tra i due secoli, il duo Mouse on Mars, con un progetto speciale, creato ad hoc per il festival padovano, uno spettacolo-performance da non perdere, appositamente realizzato per la rappresentazione in teatro (27 febbraio); i Plaid, duo britannico con all’attivo collaborazioni e remix per Bjork e artisti multimediali (6 marzo); lo scandinavo Eivind Aarset, voce chiave del nu-jazz europeo, che fonde tecnologie digitali e suoni acustici (13 marzo).
La seconda serata all’Unwound Club è affidata a Plaza de Funk, una delle eccellenze italiane della breakbeat (27 febbraio); alle sonorità hip hop, rave, funk, big beat del duo nu skool-breakz britannico Slyde (6 marzo); ai Degada Saf, storico gruppo dell’elettronica italiana attivo fin dagli anni ’80, per concludere con l’atteso live show di musica e video di Frank Sent Us, vera cifra del festival, che fonde i diversi linguaggi della contemporaneità (13 marzo).
Il pomeriggio è dedicato alla formazione con i workshop a Palazzo Maldura (partecipazione gratuita e fino ad esaurimento posti), che prevedono il riconoscimento dei crediti formativi universitari, nell’ambito del laboratorio della docente Laura Zattra, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di storia delle arti visive e della musica. In programma il seminario “Videohacking, tecniche di video making creativo” a cura di Manuel Frara (27 febbraio); la conferenza sul rapporto fra la filosofia del francese Deleuze e la musica sperimentale elettronica, a cura di Roberto Paci Dalò (6 marzo); la lezione sul Moog, primo sintetizzatore analogico che ha rivoluzionato il mondo della musica, con un excursus fra la nascita del synth e gli sviluppi del nuovo millennio, a cura di Enrico Cosimi (13 marzo).
La rassegna si articola in tre giornate (il venerdì) secondo un calendario di eventi, ospitati al Teatro MPX e all’Unwound Club e, per quanto riguarda i workshop, al Palazzo Maldura dell’Università degli studi di Padova.
Venerdì 27 febbraio
Palazzo Maldura, Università di Padova – ore 15.00
Workshop: “Videohacking, tecniche di video making creativo e Vjing”.
A cura di Manuel Frara
Un viaggio alla scoperta delle tecniche per realizzare lavori di video-editing e Vj-ing. Dall’utilizzo creativo delle televisioni alle videocamere, il campionamento video, l’hacking dei vecchi materiali e l’elaborazione dei macchinari video obsoleti. Un workshop pensato per sviluppare un nuovo approccio alla creazione di contenuti, che intende anche dotare i partecipanti di nuovi strumenti per sperimentare e realizzare i propri lavori sia in fase di editing che di VJing in tempo reale.
L’interazione fra musica che genera video e video che genera musica, un punto di vista che vuole abbandonare il computer come unica risorsa per realizzare musica o video e sviluppare il desiderio di sperimentare e indagare il passato come ponte verso il futuro.
Ingresso gratuito con iscrizione obbligatoria.
Teatro MPX – ore 21.00
MOUSE ON MARS Live set (Ipecac, Sonig, Thrill Jockey, Domino – Dusseldorf/Koln DE) +opening act LUMIERE live set (Venezia/Paris IT.FRA)
Si rinnovano ad ogni progetto e ad ogni concerto i tedeschi Mouse On Mars. Con le loro sperimentazioni elettroniche, in bilico tra techno e kraut-rock, si sono rivelati una delle formazioni più originali della nuova scena elettronica tedesca. La loro intrigante sintesi di ambient, kraut-rock, techno, lounge è riuscita negli anni a fare convivere l’immediatezza del tessuto rock con le dilatazioni del dancefloor, la ricerca con la piacevolezza dell’ascolto. Mettendosi sempre in gioco, hanno portato la musica elettronica a livelli altissimi, grazie a sonorità che fondono potenza ritmica, frammenti melodici ed esplorazioni timbriche.
Da oltre dieci anni il duo – composto da Andi Toma e Jan St. Werner – si scatena su consolle infuocate per creare un nuovo linguaggio che si distorce in migliaia di rifrazioni emotive. Dopo una lunga collaborazione con la storica etichetta americana Thrill Jockey, l’ultimo disco della band per l’etichetta Ipecac, Varcharz, ha svelato aperture al funk e alle spazializzazioni del free-jazz, la densa grana dei bassi, i colori accesi del pop.
A Padova presentano un progetto originale creato ad hoc per il festival e per gli spazi di un teatro.
www.mouseonmars.com
www.myspace.com/mouseonmars
Ingresso: intero E13,00 – ridotto e studenti universitari E.10,00
Unwound Club – ore 24.00
PLAZA DE FUNK Dj set (West Record, Mantra Breaks – London IT/UK)
+ CRIS dj set (Breaks.it – Milano IT)
+ DE LA CUERVA dj set (Breaks.it – Torino IT)
+ MODAL NODES CREW dj, live set (Vicenza IT)
visual eamp; laser show by
+ CTRL + V (K Way – Padova IT)
+ GUENDA (Modal Nodes Crew – Vicenza IT)
Plaza de Funk aka Marcello De Angelis nasce nel 2001 come dj e produttore. Dopo le prime release in Italia si trasferisce a Londra dove inizia a collaborare con la West records. Esce il singolo Got the funk, che riscuote un tale successo da venir inserito nella complilation Beatz and Bobz mixed by Jds.
Segue nel 2006 il Back Home Ep, stavolta pubblicato dall’ etichetta italiana Mantra Breaks, vincitrice del premio per miglior label a Breakspoll 2007.
Marcello ha inoltre co-prodotto diversi progetti con il dj Franco Martinelli, il primo con il nome di Velvet Planet, il cui brano, dal titolo Black Hole, è comparso in numerose classifiche, includendo King Uniques e Paul Van Dyks.
Il 2003 vede l’inclusione del suo brano Magic Moukan nell’album Irma Formentera de Dia vol. 2, che fu il primo pezzo prodotto usando il nome Plaza De Funk.
Nell’agosto 2008 è uscito l’ultimo singolo Drop The Bomb, seguito a settembre da un tour di tre date in Russia, e a ottobre l’esibizione alla Love Parade di San Francisco, di fronte a una platea di 150.000 persone.
www.myspace.com/plazadefunk
www.myspace.com/crisbreaks
www.myspace.com/delacuerva
www.myspace.com/modalnodes
Ingresso: intero E8,00, ridotto E5,00 per chi esibisce il biglietto del teatro MPX
Venerdì 6 marzo
Palazzo Maldura, Università di Padova – ore 15.00
Workshop: Deleuze e la musica elettronica – Presentazione del libro “Mille Suoni”.
A cura di Roberto Paci Dalò
“Mille Suoni” offre per la prima volta al pubblico italiano la storia dell’incontro tra la filosofia di Deleuze e Guattari e la musica elettronica. Una storia che comincia, forse, quando Deleuze partecipa nel 1972 alla registrazione del disco Electronique Guerrilla del gruppo rock sperimentale Heldon, prestando la sua voce a un frammento di ‘Umano, troppo umanò di Nietzsche.
Per ripercorrere questa storia, complessa e ricca, Emanuele Quinz esplora alcuni concetti-chiave a partire dai quali Deleuze e Guattari hanno elaborato la loro riflessione sulla musica. Seguono una serie di analisi (Murphy, Cox, Franck), derivate da ambiti geografici e teorici diversi, che disegnano la storia dell’impatto del pensiero dei due filosofi sulla musica elettronica sperimentale. I testi di Hinant, Szepanski e l’intervista a Paul D. Miller, alias DJ Spooky, introducono le testimonianze di chi ha integrato il pensiero di Deleuze e Guattari nella pratica della produzione musicale.
Roberto Paci Dalò sarà a Padova per presentare il libro e per discutere con i partecipanti il ruolo di Deleuze nella previsione di quello che è poi stato lo sviluppo della musica elettronica.
www.myspace.com/robertopacidalo
Ingresso gratuito con iscrizione obbligatoria.
Teatro MPX – ore 21.00
PLAID Live set (Warp Records – UK) + opening act DALO (Edel, Lada, 21st Rec. – Napoli/Vancouver IT/CAN)
Ex membri del The Black Dog, Andy Turner e Ed Handley hanno usato molti altri nomi, come Atypic (Andrew Turner) e Balil (Ed Handley) prima di diventare Plaid, stimato duo di musica elettronica britannico che prende il nome dai fili d’intreccio delle coperte di lana (i plaid per l’appunto).
Affrontare la musica dei Plaid significa entrare in un universo artistico sorprendente come pochi. Un’esperienza davvero rara che soprattutto aiuta a capire quali siano realmente le potenzialità espressive più alte della “musica fatta con le macchine”.
Autori di dischi considerati unanimemente pietre miliari nell’ambito dell’elettronica (e non solo), vedi “Not For Threes” (1997), “Double Figures” (2001) e “Spokes” (2003), negli ultimi anni hanno dedicato sempre più attenzione all’interazione tra musica ed immagini, dando vita a lavori eccezionali come il progetto multimediale “Greedy Baby” (2006), costruito assieme all’artista visuale Bob Jaroc.
Da più di un decennio nomi di punta dell’etichetta Warp, sullo stesso livello di Aphex Twin, Squarepusher e Boards Of Canada, i Plaid sono da sempre ben al di là dell’elettronica più dozzinale o di moda. Contrariamente a molti loro colleghi, Turner e Handley operano infatti in profondità, ragionando non solo su ritmiche complesse e vertiginose ma anche su soluzioni melodiche e armoniche sempre in grado di spiazzare e sedurre in modo non scontato: citazioni che spaziano dal jazz all’avanguardia, dalla classica novecentesca al folk, dalla musica latina a quella asiatica – filtrando il tutto col respiro digitale della techno più creativa e coraggiosa.
www.plaid.co.uk
www.myspace.com/plaid4thepeople
Ingresso: intero E13,00 – ridotto E10,00
Unwound Club – ore 24.00
SLYDE Dj set (Fingerlickin’ Records – London UK)
+ SKEEME dj set (Hydrophonic Records – Milano IT)
+ MODAL NODES CREW dj, live set (Vicenza IT)
visual eamp; laser show by
+ CTRL + V (K Way – Padova IT)
+ GUENDA (Modal Nodes Crew – Vicenza IT)
Jason Laidback e Robin 12Tree, meglio conosciuti come Slyde, sono un duo britannico che ha saputo imporsi nella scena musicale della break music dal 2002, assorbendo influenze che attraversano sonorità hip hop, rave, funk, big beat, per presentarsi nel panorama underground europeo con un nuovo suono, mescolato e stratificato.
‘Slippedy Slide’, ‘Krunk’, ‘Vibrate to This’ e l’acclamato ‘Kiss Kiss Bang Bang’ sono i singoli che hanno contribuito a inserire il duo nelle classifiche delle dancefloors mondiali. Ogni loro singolo è stato nella top five della classifica di Beats Chart e trasmesso dalle più prestigiose radio. Con ‘Everyone’s enitled to our opinion’, l’ultimo album uscito nel 2008 con Fingerlickin’, hanno confermato la loro straordinaria capacità di produrre breakbeat ponendo un’attenzione particolare ai brani cantati.
www.myspace.com/fingerlickinslyde
www.myspace.com/skeeme
www.myspace.com/modalnodes
Ingresso: intero E8,00, ridotto E5,00 per chi esibisce il biglietto del teatro MPX
Venerdì 13 marzo
Palazzo Maldura, Università di Padova – ore 15.00
Workshop: “Il Moog, dagli anni ’50 al nuovo millennio.
Un viaggio in cinquant’anni di storia, dalla nascita del synth agli sviluppi più attuali.”
A cura di Enrico Cosimi
Il Moog è stato uno dei primi sintetizzatori ad essere messo in commercio. La sua importanza è assolutamente indiscussa ma spesso le nuove tecnologie ci allontanano dalle radici dei suoni che hanno reso possibile lo sviluppo di tutta la musica dei nostri tempi.
Il workshop, condotto da Enrico Cosimi, sarà un viaggio nella storia del Moog dai più vecchi modelli agli odierni sviluppi delle macchine Moog, capaci ancora oggi di competere con tanti software ed emulazioni che in molti hanno provato a mettere in commercio.
Il workshop prevede anche lo studio del funzionamento dei sintetizzatori e in aula sarà possibile sentire ed osservare il funzionamento di alcuni vecchi Moog degli anni ’70.
Ingresso gratuito con iscrizione obbligatoria.
Teatro MPX – ore 21.00
EIVIND AARSET “SONIC CODEX” Live band (Jazzland Records – Oslo NOR)
+ opening act GIULIO ESCALONA + F.INK live eamp; visual set (Abusers Collective – Padova IT)
Considerato uno dei più creativi rappresentanti del jazz underground scandinavo, la musica di Eivind Aarset è piena di energia ma allo stesso tempo misteriosa e decisamente contemporanea, tanto che il suo album di debutto come bandleader, Èlectronique Noire, è stato descritto come “uno dei miglior album del jazz elettronico dell’era post milesiana”. Nel disco, oltre alla chitarra, lo strumento più usato è il computer, e la gran parte dei pezzi consiste in improvvisazioni digitalizzate messi in ordine soltanto in seguito: una miscela di musica da film, musica di meditazione, moods malinconici e suoni elettronici. Nel 2001 esce Light Extracts: jazz contemporaneo, improvvisazioni audaci e ritmi della club culture europea, con suoni ipnotici e decisamente nuovi. Sarà Connected invece a consacrarlo come una delle voci-chiave del nu-jazz europeo.
Eivind Aarset è oggi uno dei chitarristi più richiesti della Norvegia. Da anni è membro fisso del gruppo di Nils Petter Molv