Da Genova la vista è bellissima. A guardar bene si vede l’America dei grandi miti e si respira l’aria di rivoluzione degli anni 60-70. A darne prova sono addirittura 3 giovanissimi della nuova scena discografica del nostro bel paese, che da Genova fanno il “giro del mondo” con un esordio dal titolo “Spoon” che abbraccia e si lascia contaminare da tutta la grandissima storia del rock che, dal loro canto certo, è solo fatta di ascolti e tradizioni culturali tramandate da padre in figlio. Forti di un leader originario di Boston, i NewTella ci raccontano il loro giovanissimo punto di vista su quel che hanno appreso dai grandi mostri mondiali come Beatles, The Rolling Stone e compagnia cantando. Un progetto ben riuscito. Di seguito anche il video ufficiale del singolo “Kaleidoscope”. Sottilmente, l’ingenua quanto velata italianità adolescenziale fa troppo spesso capolino.
Quando si dice che tutti deriviamo dai BEATLES, secondo voi abbiamo ragione? La vostra radice sembra proprio venire da lì…
Ormai non è più valida quest’affermazione. Deriviamo da chi rappresenta per noi un modello e per noi i Bealtes lo sono; certamente il loro influsso si sente nella nostra musica. Tuttavia molti artisti vogliono contrastare quello che è “facilità” nell’ascolto, è una scelta condivisibile ma può portare a scelte molto forzate. The Beatles – come un Andy Warhol – sono un modello di creatività ancora prima che di musica.
NEWTELLA e l’Italia. Il vostro progetto si rivolge al nostro paese oppure è fuori che cerca la sua strada migliore?
Il nostro progetto si rivolge a chi vuole ascoltare la nostra musica sia esso italiano, inglese, cinese, o chiunque altro. Scriviamo in inglese anche perché, innanzitutto, Max lo vive come lingua naturale per la comunicazione, ma è anche la lingua che permette maggiormente di attraversare barriere.
Il disco si chiude “Mary Don’t You Wanna” in versione italiana. Come mai questa scelta? Ma soprattutto…chi la canta?
La versione italiana “Mary don’t you wanna” che chiude il cd è un po’ una bonustrack che abbiamo voluto inserire per giocare con l’ascoltatore, dare la possibilità di sentire lo stesso pezzo in due lingue e con diverse sonorità, ma soprattutto per sentire l’accento di Max se canta in Italiano.
Dopo tanti ascolti, contaminazione e soprattutto guardando la vostra realtà…i NEWTELLA sono una band italiana? È una definizione corretta secondo voi?
Se si guarda alle nostre origini personali diremmo che siamo una band italo-americana , se guardiamo invece, a quello che suoniamo, siamo una band internazionale.
Attingendo dal vostro motto: è sempre la stessa storia…ma con i NewTella. Quindi dalla vostra musica non dobbiamo aspettarci rivoluzioni di sorta, giusto?
Diremmo il contrario. Non è rivoluzionario suonare rock in un momento dove si guarda all’industria Pop/Hip-Hop da un lato e Sanremo dall’altra? Per non parlare dell’inflazione di “Indie acustico”. Vogliamo dire “long live electricity”. Suoneremo sempre rock (in riferimento a “the same old story”, la solita vecchia storia), ma racconteremo qualcosa di nuovo (riferimento a “new teller” pronunciato in inglese “new tella” cioè qualcuno che dice cose nuove).
Domanda italiana…da non molto è passato Sanremo. Il punto di vista dei NewTella…?
Cos’è Sanremo?