Il direttore artistico Angelo Maffia ha presentato la VII edizione della rassegna che prendera’ il via il 5 agosto.
La musica jazz, i seminari, il fascino dei luoghi: sono gli ingredienti che fanno di Jazz in Laurino uno degli eventi musicali piu’ attesi dell’anno. La kermesse del jazz che prendera’ il via mercoledi’ 5 agosto prossimo, e proseguira’ fino al 10 mescolando arte, natura e cultura e mettendole a servizio degli amanti del jazz e dell’arte musicale in genere, e’ stata presentata dal suo direttore artistico Angelo Maffia. L’evento e’ organizzato, dall’associazione Liberi Suoni a Laurino, culla di arte, saperi e tradizioni antiche, e scenario ideale per una manifestazione tanto originale, elegante e al tempo stesso vicina agli animi semplici, innamorati della musica. Si vivono tempi in cui si deve parlare di una nuova tipologia di musicista e quindi di un suo nuovo rapporto con gli esseri viventi e le cose, con la scuola, la societa’, gli ascoltatori gli altri musicisti, gli artisti tutti, con la vita stessa. E si parla ad un tempo di un musicista che deve aprirsi a 360 alla conoscenza e, possibilmente, anche alla prassi, di tutti i sistemi armonici e contrappuntistici, di tutte le forme musicali, anche quelle cristallizzate in generi, di tutte le esperienze sonore delle etnie dei popoli. Quindi, di un musicista che possieda la storia della musica, accanto alla storia delle musiche.
Jazz in Laurino, infatti offre la possibilita’ la possibilita’ di frequentare dei seminari con lezioni di chitarra, batteria, basso, sassofono, pianoforte, voce con l’assegnazione della borsa di studio “Dennis Irwin” per ogni strumento,durante le cinque determineranno uno squisito connubio tra arte, storia, cultura, aggregazione, che permettera’ ai seminaristi di conoscere le bellezze del parco e le sue prelibatezze gastronomiche.
Ad impartire le lezioni ci saranno docenti di fama nazionale ed internazionale, quali George Garzone per il sax, Michele Rabbia, per le percussioni, Marco Tindiglia, chitarra, Paolino Dalla Porta basso, Stefano Battaglia pianoforte e Cinzia Spata voce, i cui allievi avranno modo confrontarsi in due prestigiose masterclass tenute dal chitarrista Tuck Andress e dalla vocalist Patti Cathcart il 6 e da Uri Caine il 9. Cinque i concerti che saranno inaugurati il 5 nel cortile del palazzo ducale dal celebrato duo Tuck eamp; Patty Una chitarra e una voce che da sole riescono benissimo a surrogare la base ritmica di una tipica band, che al di la’ della tecnica acquisita rivelano una grande personalizzazione dell’esecuzione che rende questi due artisti unici nel loro genere.
Il 6 la ribalta sara’ dei Cluster, un raffinato quintetto vocale dallo stile unico, che combina elementi di jazz pop e fusion. Il giorno successivo il pubblico di Laurino Jazz si raccogliera’ in silenzio attorno al tocaor Vicente Amigo, per restare attanagliato dal mistero del duende. Mano destra diabolica, tecniche del picado, del rasgueado, del ligado, arpeggio tremolo al limite dell’impossibile, fraseggi veloci e brillanti con la sinistra, enfatizzazione delle frequenze piu’ acute senza assolutamente farle impastare tra loro, il fascino del timbro secco, sottolineante la scala andalusa, quella particolare variante di minore armonica derivata dal modo frigio, il patrimonio enorme di falsetas, l’improvvisazione, al di fuori di ogni struttura rigida, il compa’s, ecco la magia del chitarrista Vicente Amigo.Evento clou del cartellone e’ certamente il concerto di Uri Caine, in programma per l’8, poiche’ la sua estetica musicale riesce a sintetizzare passato, presente e futuro con una naturalezza incredibile. Le sue audaci “letture” delle pagine musicali di Mahler, Wagner, Beethoven, Bach forse potranno far storcere il naso ai puristi, ma presentano una bellezza e originalita’ fuori dal comune. Allo stesso tempo mettono in evidenza la personalita’ aperta, eclettica, innovativa, sempre in movimento di questo straordinario musicista, capace di spiazzare continuamente. Spaziare dal piano melodico, a quello ritmico, ad escursioni free, mantenendo sempre elevata la capacita’ di comunicare una musica interiore, spontanea, dinamica e colta. Gia’ colta, perche’ la sua e’ musica intellettuale, intrisa di citazioni musicali che ha assorbito e metabolizzato durante la sua formazione. Blues, jazz, classica, pop si fondono, si affiancano e sovrappongono in questo progetto musicale, che rappresenta perfettamente l’artista. Finale il 9 agosto con il concerto dei docenti dei corsi di Jazz In Laurino.
Attivita’ di contorno al cartellone del festival saranno la presentazione, l’8, del libro “Eating Flowers” di Giovanni De Vecchis, edito da La Corte editore, ambientato nei vicoli del porto di Genova, le esibizioni il 6 del cantautore Angelo Gregorio e il 7 del gruppo Zenmama, e le jam session degli allievi dei corsi in un’evocazione dell’ “after hours”, il dopomezzanotte in cui i musicisti delle grandi orchestre dopo aver animato per tutta la sera la ballroom, potevano dialogare liberamente tra loro, sulle tracce del linguaggio dell’azzardo e della sfida. L’ istante bergsoniano del jazz ovvero quello della contrapposizione tra tempo-vissuto, tempo interiore e tempo-spazio, dell’ istante quello creativo, dell’ istante vissuto e’ riconoscibile nelle 40 immagini del fotografo salernitano, Francesco Truono, in mostra sino al 10 agosto, summa di quasi un decennio di concerti jazz in Italia e all’estero.