Matsby è un artista genovese, classe 1998. La curiosità per la scrittura lo porta ad appassionarsi al mondo del rap italiano fin dall’adolescenza. Con il passare degli anni continua il suo percorso artistico abbracciando nuove sonorità ispirate all’indie e al pop. Cresce all’interno della nuova scena pop genovese insieme ad Alfa e Olly; con quest’ultimo pubblica l’EP. “Namaste” nel 2017. Il 2018 è l’anno del suo primo album “Punto Zero”, che esplora il tema della scelta. Escono tra il 2019 e il 2020 diversi singoli tra cui “Per te” e “Diverso”. Nel 2022 escono “La mia città” e “Lacrime sugli occhi” che preannunciano il suo secondo disco “Post Teenager”, fuori due mesi dopo, in cui affronta il passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. Matsby riesce a conquistare il pubblico della sua città anche grazie ai live. Apre infatti Ghali, Ernia, Ariete e Izi al Goa-Boa Festival, gli Psicologi al Crazy Bull e Alfa al Fabrique. Decide inoltre, per crearsi uno spazio proprio, di autoprodursi nel 2023 un concerto a LaClaque, spazio e teatro genovese di culto. Il filo rosso del viaggio artistico di Matsby è l’urgenza costante di raccontare la sua vita, nella sua dimensione più intima, attraverso la musica. Nel 2024 lavora insieme ai produttori Macs e Sic a un nuovo progetto, di cui “Arancia e latte” è il nuovo singolo. Il brano e buona parte di questo progetto viene cantato live al SoFar Sounds Music di Genova nell’aprile 2024, a Palazzo della Meridiana.
Abbiamo intervistato il giovane cantautore per saperne di più sul suo progetto:
Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale solista?
Inizialmente mi ha dato coraggio pensare di uscire insieme a un amico, infatti il mio primissimo pezzo è nato con un amico del liceo, Umberto, con cui dovevo fare un disco. Mi vergognavo e subivo un po’ il giudizio dei miei pari, ai tempi venivano spesso presi in giro dai miei coetanei, i ragazzi che provavano a fare musica. Poi il mio amico ha gradualmente smesso e così mi sono trovato costretto a pensare da solista con il mio primo mixtape ‘Young Werther’ nel 2016. Lì ho capito che avevo cose personali da dire e che era giusto farlo da solo.
Sicuramente l’esigenza di esprimere concetti ed esperienze personali ha avuto la meglio sulla paura di esporsi.
Nel 2018 hai pubblicato il tuo primo album “Punto Zero”. Cosa è cambiato nel corso di questi anni?
In primis sono cambiato io, quindi poi è cambiato tutto. La musica, come scrivo, gli argomenti di cui parlo. Mi piace tantissimo questo scarto e vivo la mia musica e la mia discografia come un grande album di fotografie. Invece di guardare le foto ascolto i dischi e vedo il me stesso di epoche diverse.
Chi è, secondo te, l’ascoltatore “ideale” di “Arancia e latte”?
L’ascoltatore ideale di Arancia e Latte è una persona che ha vissuto un amore intenso che poi è finito nel tempo; a chi piacciono i testi malinconici ma anche la vita, l’energia, la vivacità e la sua imprevedibilità.
Cosa ne pensi della scena musicale genovese di oggi e come ti inserisci al suo interno?
Penso che sia talentuosissima e originale. C’è un’attenzione particolare alla scrittura ed è inconscia questa cosa. Uno potrebbe dire: c’è la scuola cantautorale, una grande tradizione. Molti artisti però vengono a contatto con quella tradizione in un secondo momento. Io, ad esempio, mi sono approcciato alla musica attraverso il rap, solo da 4-5 anni ho approfondito il cantautorato. De Andrè, Tenco, Lucio Dalla. Quindi poi ho unito i puntini, è stato bellissimo.
Mi inserisco all’interno della scena come un cantautore-rapper che crede tanto nei concept album e nel fotografare la sua vita all’interno di un progetto musicale. Questo vuol dire fare delle foto diverse, ci sono degli album con sonorità più rap, altre più urban, più pop-indie, ma ciò che li lega è l’attenzione alla scrittura e il mio racconto personale. Metto tanto della mia vita nella musica.
C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?
In Italia seguo con passione e partecipazione diversi grandi progetti: Calcutta, Marracash, Tananai… sarebbe bello un giorno fare qualcosa con loro. Invece, un augurio che mi faccio è quello di riuscire in futuro, quando avrò un seguito più nazionale, a fare una serata celebrativa e magari anche un tour insieme, con gli amici con cui ho iniziato a fare musica, Alfa e Olly.