MARTHA J. & CHEBAT QUARTET – Ft. Giulio Corini and Maxx Furian
AMELIA – Songs by Joni Mitchell
Clessidra Records
2024
Un album dedicato ad un personaggio come Joni Mitchell necessita di una breve premessa.
Il suo successo musicale, dopo un’adolescenza travagliata a causa di diversi problemi, inizia a consolidarsi a partire dagli anni ’70. Si delinea ben presto il profilo di una donna caratterizzata da quelle determinazione e curiosità che si ritrovano poi nella sua produzione musicale, dove affronta ed esplora approfonditamente quasi tutti i principali generi musicali, iniziando dal folk nordamericano, proprio delle sue origini canadesi, per poi attraversare il pop, il blues e il jazz. Abbraccia l’arte in diverse forme; a partire dagli studi classici di pianoforte, scopre la sua propensione per la composizione musicale ma si dedica con successo anche alla poesia e poi alla pittura. Durante le sue varie sperimentazioni musicali incontra e collabora con personalità del calibro di David Crosby, Leonard Cohen, Bob Dylan, e Neil Young e si accompagna a personaggi della levatura di Van Morrison, Eric Clapton, Michael Brecker, Peter Gabriel, Roger Waters e Pat Metheny. In particolare, nella sua stagione jazz, realizza l’album Mingus, di cui scrive i testi sulle musiche di Charles Mingus, formando una band “ad hoc” con Herbie Hancock, Wayne Shorter, Peter Erskine e Jaco Pastorius dopo la morte di Mingus stesso, avvenuta prima che avesse il tempo vederlo nascere.
Martha J e il suo partner artistico Francesco Chebat, pianista ed arrangiatore di tutti i brani dell’album Amelia – disponibile sia in forma fisica che sulle maggiori piattaforme digitali – hanno avuto quindi solo l’imbarazzo della scelta nel vastissimo repertorio di brani della Mitchell, molti dei quali, come dicevamo prima, già espressamente vocati al mondo del jazz.
Va dato atto a Martha e Francesco, e assieme a loro a tutto l’ensemble, di essere riusciti nel compito non facile di riassumere la poliedricità del personaggio Mitchell e della sua veste artistica. Di aver saputo selezionare per Amelia – titolo che si riferisce all’omonimo brano tratto dall’album Hejira della Mitchell – brani tra i più originali della sua vasta discografia. Di aver saputo evidenziare con chiarezza il dovuto “rispetto” per gli originali, che sono stati riletti e riadattati, sebbene riferiti a stagioni e a generi completamente diversi, con sensibilità, sobrietà ed eleganza ed interpretati da Martha con grande gusto e raffinatezza.
Joni Mitchell ha infatti svolto un ruolo importante nel corso dell’adolescenza di Martha, che si è poi esteso durante la sua formazione ed evoluzione artistica. Resta di fatto percepibile, già dal primo ascolto, tutto l’“affetto” di Martha per il suo “mito”.
Grande attenzione è stata riposta anche nella formazione del quartetto. Accanto alla voce sottile e suadente di Martha, sostenuta dagli arrangiamenti e dal piano di Chebat, troviamo la partecipazione di Giulio Corini al contrabbasso e di Maxx Furian alla batteria, che si rivelano indispensabili nel saper replicare opportunamente gli scenari sonori per la riproposizione delle atmosfere giuste, mettendo ben in risalto la variegata vocalità della cantante.
Tenendo presente che, in alcuni brani, Chebat ha saputo confrontarsi ottimamente con Herbie Hancock e gli altri due rispettivamente con Jaco Pastorius e Peter Erskine, veri e propri mostri sacri del jazz, possiamo affermare che il progetto è perfettamente riuscito.
Genere:
Contemporary Jazz – Soul – Funk
Musicisti:
Martha J., vocals
Francesco Chebat, piano
Giulio Corini, double bass
Maxx Furian, drums
Tracklist:
01. Moon At The Window
02. Barangrill
03. The Hissing Of Summer Lawns
04. Free Man In Paris
05. Sweet Sucker Dance
06. Black Crow
07. Amelia
08. The Dawntreader
09. A Chair In The Sky
10. Cold Blue Steel And Sweet Fire
11. The Same Situation
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