Esce venerdì 29 settembre 2023 “Pensare”, il nuovo singolo di Marsenio, pseudonimo di Manuel Fronterrè. A un anno di distanza dalla sua ultima pubblicazione, l’artista siciliano torna a collaborare con la cantante Caterina Catalano per regalarci un brano rap introspettivo dalla sonorità rock, nel quale l’artista racconta l’impatto negativo che hanno avuto su di sé certi pensieri ossessivi che lo hanno accompagnato durante un lungo periodo della sua vita.
Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?
Quando ho avuto le idee chiare riguardo al sound che volevo ottenere ed alle tematiche che volevo trattare. Il progetto a cui ho dato vita, dal titolo “Divide Et Impera” (in uscita entro la fine del 2023), composto da 8 tracce realizzate tutte in collaborazione con la cantante Caterina Catalano, è stata una vera e propria sfida con me stesso. Fino a prima di quel momento avevo solo realizzato un mixtape con un amico rapper nel lontano 2012 (quando vivevo ancora in Sicilia), fatto delle registrazioni casalinghe su basi edite come solista e scritto dei brani originali (solo in versione live) quando andavo in sala prove a suonare con la mia vecchia band. Oggi, che finalmente il mio primo progetto professionale in studio è diventato realtà, posso dire di essere davvero felice del risultato ottenuto. Spero che la gente lo apprezzerà e che si emozionerà all’ascolto.
Come senti di essere evoluto da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?
Penso di essermi evoluto − in termini di creatività – nell’individuazione degli argomenti da trattare e nella scelta delle parole e dei suoni più adatti da utilizzare per esprimere al meglio il concetto che ho in mente. Un tempo magari avevo molti più dubbi nel prendere decisioni in tal senso. L’essermi evoluto sotto questo aspetto ha sicuramente reso molto più agevole e fluido il mio processo decisionale durante la fase di creazione di nuovi brani. L’aver ampliato le mie conoscenze musicali, unito ad una maggiore consapevolezza di me stesso e di quelle che sono le mie reali capacità (e, quindi, anche i miei limiti), sono le cose che mi hanno permesso di evolvermi nel tempo facendomi diventare la persona che sono oggi.
In che modo il brano “Pensare” è rappresentativo della tua persona?
“Pensare” rispecchia la mia personalità che è di tipo intuitiva-introversa. È un brano che mi rappresenta nella sua totalità in quanto descrive proprio il mio approccio mentale alla realtà ed il mio sguardo sul mondo. Di tutti i brani del disco lo reputo il più coraggioso perché è quello in cui mi sono spinto ben oltre i miei abituali confini. Parlare, tra le altre cose, anche del vuoto interiore che sento, che è un vuoto nel quale mi sento totalmente immerso, per quanto sia un qualcosa che caratterizza l’uomo in sé e per sé e di cui può esserne più o meno consapevole, è pur sempre un argomento difficile da trattare e da condividere perché ti espone sicuramente al rischio di essere frainteso o giudicato come uno che cerca di fare vittimismo spicciolo. In “Pensare” io parlo semplicemente della mia resa consapevole nei confronti dell’ignoto, dell’immutabile, dell’irrazionalità che costituisce la vita stessa. Quindi, in realtà, di un qualcosa di positivo nonostante possa sembrare tutto il contrario.
Che musica stai ascoltando in questo periodo?
In questo periodo sto ascoltando musica classica contemporanea, musica ambient e conscious/alternative rap. Riguardo i primi due generi musicali, due dei compositori che mi sento di consigliare sono Roberto Cacciapaglia e Roger Eno. La loro musica sublime riesce a riportarmi alla quiete quando mi sento particolarmente agitato o stressato, oppure se devo concentrarmi per prendere decisioni importanti. Riguardo il terzo genere, invece, ultimamente sto ascoltando Michele Venanzoni, Murubutu, Rancore e Claver Gold. Quando ascolto la loro musica è come se si creasse un ponte, un collegamento diretto ed immediato, tra la mia parte – diciamo – razionale e quella astratta. Essa mi consente di viaggiare con l’immaginazione tutte le volte che necessito di staccarmi dal mondo “terreno” e di vivere emozioni intense.
C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?
Sicuramente con tutti quegli artisti che stimo e che percepisco essere simili a me, soprattutto tra gli emergenti. Penso che se ci si ritrovasse a cantare tutti insieme sullo stesso palco, l’atmosfera che si verrebbe a creare sarebbe unica, per non dire magica. Tra i miei sogni del cassetto ci sarebbe proprio quello di riuscire a realizzare un progetto musicale nel quale poterli includere tutti (o anche solo metà di loro!) e poi organizzare un grande concerto, con data unica in Italia, nel quale poterci esibire tutti.