Abbiamo incontrato Lucio Ferrara, chitarrista tra i piu’ apprezzati in ambito internazionale, appena un anno fa, in occasione dell’uscita di “It’s all right with me”, lavoro che ha visto la collaborazione tra gli altri di uno straordinario Lee Konitz.
Stavolta vogliamo saperne di piu’ sulla prossima edizione dei Seminari Internazionali di Jazz in programma nel mese di agosto nell’ambito dell’Orsara Musica Jazz Festival.
In qualita’ di responsabile dei corsi ci ha raccontato delle consolidate certezze e delle interessanti novita’ per gli allievi…
Partiamo dal tuo ultimo lavoro “It’s all right with me” [qui la recensione del disco]. A un anno dall’uscita come e’ stato accolto? Quali pareri hai riscontrato?
Un ottimo risultato. Ho ricevuto moltissime e positive recensioni e occasioni di presentarlo in vari Festival come La Spezia Jazz e in club come la Casa del jazz di Roma e a New York nel giugno scorso.
Quali altre collaborazioni sono partite quest’anno e quali progetti sono in cantiere?
Progetti ce ne sono tanti. Tra giugno e luglio di quest’anno registrero’ a New York un nuovo lavoro, senza piano perche’ vorrei sviluppare soprattutto l’aspetto contrappuntistico. Poi c’e’ in cantiere la realizzazione del CD Orsara Suite registrato l’anno scorso, con Jerry Bergonzi, Antonio Ciacca, Jim Rotondi, Mark Sherman, John Webber, Joe Farnsworth. Per quanto riguarda le collaborazioni, oltre ai sopracitati, l’anno scorso a New York ho suonato con Lew Tabakin, Joe Magnarelli, Rodney Green, Paul Gill e Peter VanNostrand.
E’ stato certamente un anno molto intenso per te, tra concerti in giro per il mondo e attivita’ didattica. E intanto ti appresti a ripartire…
Gia’, a giugno riparto per New York dove suonero’ al Fat Cat, l’Hotel Setai e altri Club. A fine giugno saro’ al Rochester Jazz Festival poi nuovamente a NY. Di ritorno in Italia, invece, faro’ un tour con Bergonzi, Ciacca, Greg Hutchinson tra Sardegna e sud Italia, tra cui una settimana ad Orsara, dove si svolgera’ la nona edizione dei Seminari Internazionali di Musica Jazz. Ad ottobre ritorno a New York e ci restero’ per un lungo periodo, visto che ora sono iscritto al sindacato dei musicisti in Usa.
Tornerai appena in tempo per seguire un’altra tua creatura, quel festival di Orsara che ti vede responsabile della parte seminariale. Proprio l’intensa attivita’ didattica caratterizza positivamente questo festival come uno dei piu’ apprezzati d’Italia.
Quali sono le novita’ di quest’anno??
In effetti, da nove anni, la didattica ha assunto un ruolo da protagonista all’interno del Festival. Tra le novita’ di quest’anno, c’e’ la collaborazione con l’Universita’ di Manitoba (Canada), ma arriveranno studenti anche dall’Austria e da altri paesi europei. Tra i docenti, invece, oltre a Ciacca, Bergonzi, Rachel Gould e il sottoscritto alla chitarra ci saranno, per la prima volta, Greg Hutchinson, Steve kirby e Michele Corcella.
L’edizione di quest’anno ruotera’ attorno alla figura di Gil Evans e alle piccole formazioni Jazztet di Benny Golson, a quelle di Gerry Mulligan e di Chet Baker. Verra’ attivato un corso di arrangiamento e composizione e in parallelo un concorso di arrangiamento attraverso cui valorizzeremo i compositori europei.
Purtroppo mi duole notare che il Festival vedra’ la partecipazione di una maggioranza di studenti stranieri anziche’ italiani, sopratutto italiani di Puglia. Bisogna attivarsi anche sotto questo aspetto, cioe’ capire come trasmettere entusiasmo ai nostri conterranei.
Mi parli anche di tutte le iniziative rivolte ai ragazzi?