Luciano Tarullo classe 90’, cantautore e musicista di Agropoli (Sa). Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 16 anni. Nel 2007 forma la sua prima band (The Fliners) in cui è in parte autore dei brani e con la quale fin da subito svolge un’intensa attività live riuscendo ad ottenere anche spazi importanti come l’apertura dei concerti di Gianluca Grignani ed Afterhours. Decide di intraprendere un percorso artistico anche in ambito universitario e nel 2018 consegue la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo con una tesi sull’impatto dello sviluppo tecnologico sulla produzione musicale di tutto il 900’ Comincia la sua carriera da solista e dal 2017 a 2020 pubblica 4 singoli (“L’isola”, “Spalle al muro”, “Il tempo”, “Benvenuto”) e un album (“L’ISOLA”, 2019). Quest’ultimo è un disco che parla di vita e di perdite , di amicizia e “bisogno di farcela” , di impulsi profondi che faticano a venire a galla, si toccano argomenti legati alla visione della nostra società e della nostra cultura criticandone l’autenticità a discapito di una sempre più incalzante moda dell’ ”apparire” , fino ad arrivare a tematiche esistenziali che cercano di scavare nell’intimo della nostra anima. Un disco rock, scritto in italiano, dal sound e dai testi sinceri e diretti.
A distanza di pochi mesi dall’ultima uscita (“Benvenuto”, maggio 2020) il cantautore torna con “DI ROSSO E DI VIOLE” una ballata dal forte forte impatto emotivo. “In un momento di grande confusione, ho deciso di fermarmi e chiudere gli occhi. La storia che ho scelto di raccontare mi è arrivata inaspettatamente. Non ho fatto altro che mettere subito nero su bianco le scene che la mia mente aveva immaginato in quel momento.”
Di rosso e di viole è il racconto di una grande storia d’amore appartenuta ad un tempo lontano.
“La canzone descrive prima di tutto un luogo. Un paesaggio antico, inviolato, all’oscuro dalle dinamiche che controllano il mondo moderno. Ed è in questo contesto incontaminato che nasce questa storia d’amore che ad un certo punto dovrà confrontarsi con una realtà ben più inesorabile.”
“L’idea era quella di scrivere un testo come una sceneggiatura di un film. Ci sono luoghi, personaggi, dialoghi, oggetti, colori, sensazioni. Il mio desiderio è che l’ascoltatore,venga catapultato totalmente nell’immaginario descritto, riuscendo così a vedere con i propri occhi tutte le scene come una serie di dipinti o come, appunto, frame di una pellicola”
“La tematica più importante del brano è l’attesa. In un mondo così frenetico, in cui tutti noi sentiamo il bisogno incessante di andare sempre a mille all’ora, anche i rapporti sono diventati più superficiali e a volte inconsistenti. Questo perché abbiamo perso la capacità e la volontà di saper aspettare. La canzone rappresenta un viaggio nel tempo usato come pretesto per parlare di questa nostra condizione attuale. “
ASCOLTA DI ROSSO E DI VIOLE
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