Lucia Filaci. Basta ascoltarla solo per la prima volta per rendersi conto che si tratta di una voce rubata alla lirica e prestata al jazz – e non solo. Prestata – ma credo, ormai, donata “senza possibilità di reso” – alle forme ed espressioni più classiche del jazz, dal canto alla composizione di brani originali, perfettamente allineati ai canoni classici designati dai grandi maestri e padri del jazz. In questo primo suo lavoro da titolare, “A Tu PerTu”, la Filaci si pone infatti virtualmente come davanti a uno specchio per confrontarsi con le sue capacità canore, assolutamente di tutto rispetto, ma anche con una verve compositiva personale, molto varia, fantasiosa ed originale, a tratti anche ironica. Compone, in buona sostanza, una vetrina esauriente di tutte le sue poliedriche capacità. Alcuni anni fa, conversando col grande batterista americano Greg Hutchinson, mi ripeteva spesso che il pubblico, per esaltarsi, voleva “battere il piede a terra” e in questo senso lo swing è la ritmica giusta, dal sicuro successo. L’album “A Tu Per Tu” – un’esplosione, appunto, di blues e swing con diversi sconfinamenti nel jazz latino – potrebbe tranquillamente sembrare, a una prima impressione, un prodotto d’altri tempi, invece è un disco moderno con stili e arrangiamenti contemporanei ma sapientemente ispirati alle linee guida del jazz classico. Un insieme di brani originali, composti dalla Filaci – tra cui il suo Indecisione Blues, simpatico e sorprendente richiamo alla vocalità della Mina di Brava – intercalati da alcuni omaggi ai suddetti grandi maestri del jazz classico, Bye Bye Blackbird, di Ray Henderson; Serenade To Sweden, di Eduard “The Duke” Ellington, nel quale Lucia approfitta per mettere in risalto la “faccia” lirica delle sue capacità canore; Che mi Importa del Mondo, ricordo del Maestro Luis Bacalov, e Donna Lee, di Charlie Parker, tutti pezzi che alla fine si scoprono perfettamente amalgamati tra di loro. Inoltre, per impreziosire e perfezionare ulteriormente lo stile dell’album, si è riunita una ensemble di fuoriclasse, accompagnata da diversi ospiti di eccezione, tutti protagonisti indiscussi del jazz italiano, ad iniziare dalla base della formazione, gli “avamposti” del jazz tradizionale, Andrea Beneventano al piano, che in alcuni passaggi espressivi ricorda le migliori prestazioni del compianto Maestro Renato Sellani, DarioRosciglione, colonna portante del contrabbasso jazz in Italia, e Gegè Munari, uno dei padri indiscussi della scuola di batteria jazz italiana. Tra gli ospiti, Stefano di Battista al sax in Che mi Importa del Mondo, dove la vocalità della Filaci, a conferma della varietà delle sue capacità espressive, sembra voler omaggiare il “bel canto” d’altri tempi, come quello di Caterina Valente o di Nilla Pizzi; Emanuele Urso al clarinetto e TommasoRomeo supporto vocale nel brano Friariello Swing, di cui dirò a parte; Vittorio Cuculo al sax, “strettissimo” collaboratore della Filaci, che ritroviamo in In My Swing Mood, Noi siamo Il Jazz e Donna Lee; Fabrizio Aiello alle percussioni, Juan Carlos Albelo alla voce e al violino e Monica Tenev al flauto in Estate sei Mia. Una nota a parte merita Friariello Swing, composizione originale della nostra Lucia, in cui – (quasi) del tutto romana – tradisce le sue origini partenopee. Chi, comunque, non sia napoletano, o quantomeno campano, non necessariamente può capire fino in fondo l’importanza di quella particolarissima verdura che è il friariello, né può essere questa l’opportuna sede per spiegarlo, chi vuole potrà farsene approfondita cultura a parte. In questa sede è invece giusto sottolineare che si tratta di un’“ode” – ancora una volta uno swing, particolarmente ironico e divertente – ad una verdura “fondamentale”, vero e proprio “pilastro” della cucina napoletana, ispirata al mondo musicale del Trio Lescano, di cui in alcuni tratti riprende la tipica vocalità, e contrappuntata peraltro molto opportunamente dal clarinetto di Urso.
Genere: Jazz
Musicisti:
Lucia Filaci, voice
Andrea Beneventano, piano
Dario Rosciglione, double bass
Gegè Munari, drums Featuring: Stefano Di Battista, alto sax
Fabrizio Aiello, percussion and arrangement in Estate sei Mia Emanuele Urso, clarinet
Vittorio Cuculo, alto sax
Juan Carlos Albelo, voice and violin
Monica Tenev, flute
Tommaso Romeo, voice
Tracklist:
01. In my Swing Mood
02. Sembra un Samba
03. Noi siamo il Jazz
04. Indecisione Blues
05. Bye Bye Blackbird
06. Estate sei Mia
07. Serenade To Sweden
08. Friariello Swing
09. Che mi importa del Mondo
10. Donna Lee
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