LUCA DALPOZZO quintet | Rust





Tra Wayne Shorter, Paul Motian o (figurarsi) Gyorgy Ligeti le connessioni non appaiono immediate, ma trovano almeno un trait d’union tra le ascendenze dichiarate dal titolare dell’operazione, il contrabbassista bolognese Luca Dalpozzo, vantante eclettici ed ulteriori interessi e fascinazioni, tra cui l’innovativo opus grafico dei sommi Hokusai e Hiroshige, figure cardine del movimento Ukiyo-E, che denomina la track d’apertura.

In effetti nell’animata Enter Ukiyo-E si ravvisano sulle prime essenzialità di tratto ed aperto senso della suggestione, che in brumosa vaghezza introducono un sound che acquisisce più composita e pulsante fisionomia grazie all’effervescenza del ritmo ed alle scaglionate sortite solistiche, innervate da estrose alonature elettroniche ed attraversate da urticanti sortite vocali; elastica e swingante, Alamar è improntata da una sobria dominante fusion che si reperta oltre tra gli ingredienti stilistici, ben più manierati nella successiva, liricheggiante e serotina Drew a Dream.

Tornando ai putativi mentori in arte, Gyorgy Cluster Dance adotta del visionario magiaro Ligeti le dissonanti aggregazioni per cluster della tastiera acustica (un disturbante esempio si ricorderà nella soundtrack del kubrickiano Eyes Wide Shut, ma la dimensione espressiva è certo più ampia) nell’introdurre lo sviluppo sincopato e nervoso del brano, anticipando il mood uggioso e la conformazione obliqua del successivo Swirl.

Clima onirico e blanda strutturazione per l’intimistica Upward Drop, preludendo all’epilogo in Blues for Larry, contenitore per la sortita solistica del leader e che incorpora pulsazioni neo-prog e stilemi proto-fusion, ad ulteriore paradigma dello stile ‘open’ del collettivo egualmente giovane per anagrafe e parimenti operante, e nelle cui fila riconosciamo individualità già attive entro percorsi creativi personali, che contribuiscono al determinismo di un sound vivido, improntato da richiami post-bop (pur nell’estrema vaghezza del canone). Così articolato, riesce di leggibile fisionomia generale il compatto programma in sette misure, improntato dal pastoso inchiostro delle corde basse del titolare che, di concerto con un estroso drumming, genera dinamizzate fondamenta per le progressioni musicali del quintetto, connotato dalla metallescente chitarra elettrica, dalle speziate arguzie dell’ancia contralto e dall’organico pianismo.

Ancora per i tipi di nusica.org, label che dall’originaria Marca trevigiana sta espandendo a raggiera il proprio roster contributivo, s’incorpora e promuove una giovane realtà di bella baldanza e solida preparazione, che nel presente album espone vedute e soluzioni che nella fisionomia generale della scuderia discografica mostra di condividere almeno accurato gusto artigianale e curiosità estetica.

 

Musicisti:

Luca Dalpozzo, contrabbasso, composizioni
Frank Martino, chitarre, elettroniche live
Manuel Caliumi, sax alto
Giulio Stermieri, pianoforte
Marco Frattini, batteria

Tracklist:

01. Enter Ukiyo-E 06:08
02. Alamar 07:35
03. Drew a Dream 07:46
04. Gyorgy Cluster Dance 05:17
05. Swirl 05:07
06. Upward Drop 05:44
07. Blues for Larry (going ballistic) 06:08

Link:

Nusica.org