LOPEZ–LAUBROCK–RAINEY
No es la Playa
Intakt records CD 376
2022
Il correlato discografico apre con caratteri molto presenti nel corso della performance, ossia di anti-schema in genuino spirito ‘creative music’, ed il trio s’avvia a partire dalle emissioni lineari dell’ancia, dai fremiti delle corde basse, e dalle scintillazioni guizzanti del drumming, aggregandosi in No es la Playa entro una scultura sonora agile e dinamica esente da stasi ; di ben maggiore asperità il clima caratteristico di When the Island is a Shipwreck, palesemente segnato da tensioni ed invettive.
La concentrata giocoleria percussiva di Rainey si concentra più su componenti non-organiche del drum-set, a guisa di segnale-guida cui s’aggregano e s’incorporano le pulsazioni ruvide e carnose di Lopez e le onomatopee e le spedite figurazioni di Laubrock, nel vivido ed animato Saturnian Staring; sospendiamo il giudizio sulle implicazioni semantiche del titolo, e in Camposanto Chachacha rileviamo l’assenza di ogni cemeteriale raccoglimento, quanto piuttosto la dominanza di frenesie ed eversiva carica energetica.
Avanzando lungo la sequenza, si registra in Little Distance Before un tardivo intervento di pelli e cimbali, preceduti da fioche modulazioni del soprano e fibrillazioni sottili del contrabbasso; nervosi languori del grave strumento a corde e soffusi indugi dell’ancia tenore, incalzati da una invece implacabile allure della batteria, disegnano il contrastato carattere dell’eccentrica quanto stimolante conclusione del programma in The Black Bag of Want, che sospinge il trio verso un compatto epilogo.
Infittendo ulteriormente una trasversale sotto-sezione dedicata in Intakt a svariate formule trio (Borderlands fra i più recenti, e a ritroso numerose esternazioni del segmento, facenti capo ad Aki Takase, Aruan Ortiz, Sylvie Courvoisier o Jim Black, recuperando le esperienze “Camino Cielo Echo” in triangolazione dei coniugi con Mary Halvorson) la nuova formazione, decantata attraverso circa un quinquennio di dimestichezza, esplicita sostanza e ragioni partecipative proprie; fugaci impressioni tenderebbero a soffermarsi un po’ più sulla front-woman Ingrid Laubrock, rilevando talento e carisma ormai consolidati della sassofonista (ed autrice) tedesca formatasi quale musicista di strada per le vie londinesi e adesso figura accreditata quanto imprescindibile del “who’s who” della Grande Mela, ma giusto un’impressione transitoria che non terrebbe adeguato credito dell’impegno di pari caratura dei rimanenti e paritari partner.
Il concentrato programma, articolato tra il continuum del ‘carving’ delle ance di Laubrock, la tensione plastica delle quattro corde di Lopez, nonché l’inesauribile fucina di scintillazioni del drum-set di Rainey, si auto-accredita entro il patrimonio non soltanto del sax-trio, capitalizzando fattivamente le valenze espressive della formula ternaria in jazz.
Musicisti:
Brandon Lopez, contrabbasso
Ingrid Laubrock, sassofoni
Tom Rainey, batteria
Tracklist:
01. No es la Playa 13:32
02. When the Island is a Shipwreck 8:15
03. Saturnian Staring 8:09
04. Camposanto Chachacha 9:57
05. Little Distance Before 11:20
06. The Black Bag of Want 5:31
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