Almeno all’inizio, un avverbio sembra qualificare piu’ d’ogni altro questo film ed e’ “apparentemente”. Apparentemente potrebbe essere un film intimista che racconta di rapporti interpersonali, del lento consumarsi di emozioni entro quel rituale che e’ la vita.Un gruppo di persone, tra cui un giudice, riunite in una villa di campagna. Attraverso apparentemente innocenti e amichevoli chiacchiere formali davanti a un bicchiere di vino, il giudice, ambiguo e spietato, imbastisce un processo kafkiano ad uno di loro, che nel film e’ l’unico personaggio che non ha neppure una battuta. Vittima o assassino? Innocente o colpevole? Giustizia o ingiustizia? È un film di dialoghi, di atmosfere, con una parte un pò onirica. È figlio del suo tempo e risente quindi un pò del clima e delle mode di quegli anni.
Ringraziamo Pupi Avati, Paolo Giaccio, Camilla Baresani, Pippo Baudo, Antonio Avati, Dario Salvatori, il giudice Ferdinando Imposimato, il critico cinematografico Lorenzo Codelli, Adriano Mazzoletti, Mario Valdemarin, Cesare Bastelli che ha curato la supervisione del restauro della pellicola all’Immagine Ritrovata di Bologna, Rossana Casale,Roberto Podio, Nori Corbucci, Rossana Vagliani, Sergio Cossu, Paolo Mo’sele per la loro presenza all’evento.
Premio Speciale MEI Colonne Sonore a “Il Cinema di Lelio Luttazzi”
Il MEI, all’interno del PIVI 2011, ha deciso di assegnare il Premio Speciale Mei Colonne Sonore a “Il Cinema di Lelio Luttazzi” prodotto da Sergio Cossu, etichetta Blue Serge, da un’idea di Paolo Mo’sele e Rossana Luttazzi, per il Cofanetto Contenente due CD con il meglio delle colonne sonore scritte per il cinema da Luttazzi dal 1956 al 1976.
All’interno del cofanetto nella brochure scritti di Piera Detassis direttore di Ciak, Pupi Avati, Lorenzo Codelli critico cinematografico, Sergio Cossu, Dario Salvatori critico musicale e Paolo Mo’sele.
In questa sorta di antologia, anche gli “addetti ai lavori”, gli amanti di quell’Italia che “lasciava o raddoppiava” potranno scoprire l’evoluzione della musica nella cinematografia italiana e la grande capacita’ del Maestro Lelio Luttazzi, di essere stato un compositore, capace di percepire ed anticipare musicalmente i cambiamenti. Se il cinema fosse un quadro, la musica di Lelio Luttazzi sarebbe la cornice d’autore che lo ha impreziosito.
Paolo Mo’sele
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