Air
Le Voyage Dans La Lune
EMI Music
2012
Retromania acuta quella inscenata dagli Air nel loro nuovo album Le Voyage Dans La Lune, sorta di colonna sonora concepita per l’omonima e leggendaria pellicola protofantascientifica di Georges Me’lie’s, recentemente restaurata ma realizzata agli inizi del ventesimo secolo (1902). E se influssi, eclissi e fasi lunari sono notoriamente alla base di fenomeni naturali, miti, credenze e prodotti intellettuali allora cio’ e’ tanto piu’ vero per il duo francese, che sull’universo lunare ha eretto la propria fama e fortuna grazie a quel capolavoro di disco intitolato Moon Safari.
L’unica aggravante di Le Voyage Dans La Lune e’ il fatto che duri poco piu’ di mezz’ora (e comunque quasi il doppio del film originale) ma nonostante cio’ l’allunaggio di Godin e Dunckel e’ assai proficuo, perche’ dalla sua missione la coppia riporta a casa almeno quattro pezzi degni discendenti dello stile tra chill out, morbida lisergia ed “easytronica” in chiave vintage con cui seppe stregarci nel lontano 1998. Astronomic Club e’ una “ouverture” dalle atmosfere misteriose e inquietanti, segnata da marziali timpani e cori virilmente epici che cedono il posto a una serpentina strumentale acida e corrosiva, dissolta in coda da arrangiamenti d’archi e tastiere space-ambient. La successiva Seven Stars (in cui figura come ospite Victoria Legrand, voce indovinatissima dei Beach House) e’ talmente bella, mutante e fascinosa da farti gridare al miracolo e illuderti che dopo due pezzi di questo calibro il disco stia realmente per spiccare il volo verso mete e risultati astrali. Invece poi trovi i trentadue secondi di Retour Sur Terre, interludio pianistico un po’ banalotto ma dal titolo sintomatico, perche’ ti ricorda che sei alle prese con una colonna sonora e percio’ devi moderare le aspettative.
Infatti te la prendi un po’ a male per gli scarsi due minuti della seguente Parade, una fiammante esplosione di colori synth pop e space-rock, con un tema melodico talmente suggestivo e cortocituitale che vorresti non terminasse mai. Casualmente la tranquillita’ cosmica di Moon Fever e’ cosi’ adamantina e seducente da lenire la tua delusione e prepararti ad accogliere con rinnovata felicita’ e meraviglia Sonic Armada e Who Am I Now?, electro-pop perforante e flessuoso il primo, sognante e acusticamente intrigante il secondo, segnato dalle splendide voci del trio femminile Au Revoir Simone.
A questo punto, in mezzo a due siparietti tipicamente cinematici, ti trovi davanti Cosmic Trip. Il titolo parla da se’ e rappresenta una fantastica sintesi tra l’universo dei Tangerine Dream e quello degli Stereolab. L’epilogo e’ infine affidato ai due minuti di Lava, brillante esperimento tra space-country e un orbitale crescendo à la Pink Floyd, che suggella il nuovo plenilunio artistico degli Air e la capacita’ di un album di fare la sua bella figura anche senza l’ausilio delle immagini.
Voto: 7/10
Genere: Electronic-Pop
Musicisti:
Nicolas Godin – timpani, guitar, synthesizer, harpsichord, bass, mellotron, banjo, percussion
Jean-Benoit Dunckel – vocals, mellotron, keyboards, piano, drums
Victoria Legrand – vocals
Au Revoir Simone – vocals
Isabelle Vuarnesson – cello
Vincent Taeger – drums
Brani:
01. Astronomic Club
02. Seven Stars
03. Retour Sur Terre
04. Parade
05. Moon Fever
06. Sonic Armada
07. Who Am I Now?
08. De’collage
09. Cosmic Trip
10. Homme Lune
11. Lava
Links:
Air: http://en.aircheology.com/