Gli artisti Jova e Amado riuniscono Brasile e Italia nel singolo bilingue “Só EU”, disponibile da venerdì 27 settembre 2024 su tutte le piattaforme digitali. In “Só EU”, Diego Jovanholi, noto come Jova, si unisce al cantante italiano Amado per una collaborazione che passa dal portoghese all’italiano, creando un brano ballabile e introspettivo. La canzone, evidenziata da un trio di ottoni che aggiunge profondità ed energia, fa parte del prossimo EP di Jova, intitolato “Solitude”, la cui uscita è prevista per la fine dell’anno.
Qual è stato il momento in cui avete capito che la musica era la strada da seguire?
Jova: La musica è sempre stata presente nella mia vita, fin dall’infanzia. Sono cresciuto in una famiglia di musicisti, quindi per me era una cosa naturale. Ma il momento in cui ho capito davvero che sarebbe stata la mia strada è stato quando mi sono reso conto che la musica era l’unica cosa in grado di esprimere le mie emozioni in modo così completo.
Amado: è stato qualcosa di ancestrale, la mia prima chitarra era più grande di me! Amo la musica perché non va capita: la musica c’è.
Quali sono le principali sfide dell’essere artisti indipendenti in Italia e in Brasile?
Jova: In Brasile, la mancanza di investimenti e di supporto per gli artisti indipendenti è un grande ostacolo. C’è anche molta concorrenza, il che rende difficile distinguersi senza una buona rete di contatti o il supporto di una casa discografica.
Amado: Circa la risposta di Jova, il mio commento per l’Italia è: tutto il mondo è paese…
In che modo il brano “Só EU” vi rappresenta dal punto di vista artistico e personale?
Jova: ‘Só EU’ è una fusione delle mie influenze brasiliane con la sensibilità di Amado, creando qualcosa di unico. Parla di individualità, che rappresenta bene il mio momento personale, oltre ad essere una canzone che mi sfida artisticamente, poiché mescola portoghese e italiano.
Amado: ciò che più mi ha fatto innamorare della canzone fin dalla prima demo, è la filosofia new vawe che c’è dietro: un ritmo coinvolgente e ballabile, ma una lirica esistenzialista
La produzione di Lyya ha arricchito molto il progetto. Come è stato collaborare con lei?
Jova: Lyya è incredibile. Ha una sensibilità unica per capire cosa ha bisogno ogni canzone. Lavorare con lei è stato molto facile perché sa esattamente come trasformare le idee in realtà, e questo ha arricchito molto il progetto.
Amado: come diceva Vinicius de Moraes, la vita è l’arte dell’incontro, e l’incontro musicale è stato davvero naturale, con un po’ di campanilismo poi, mi piace molto lavorare con produttori che arrivano dal mio strumento, la chitarra.
C’è un artista con cui vorreste condividere il palco?
Jova: Mi piacerebbe molto condividere il palco con Caetano Veloso. È una grande ispirazione per me.
Amado: Dopo questa bella esperienza, il coronamento sarà quello di condividere il palco con… Jova!