Joe Barbieri al Multiculturita Summer Jazz Festival 2010 – Capurso (BA), 13 luglio 2010

MULTICULTURITA SUMMER JAZZ FESTIVAL 2010
RASSEGNA MUSICALE a cura dell’ ASSOCIAZIONE MULTICULTURITA J.S.


13 luglio – ore 21,00
Sagrato Basilica SS Maria del Pozzo – Capurso (Ba)

Joe Barbieri Maison Maravilha
Joe Barbieri – voce e chitarra
Antonio Fresa – piano
Stefano Jorio – violoncello
Giacomo Pedicini – contrabbasso
Sergio Di Natale – batteria


 

Secondo prestigioso appuntamento dell’ottava edizione del Multiculturita Summer Jazz Festival, organizzato dall’Associazione Multiculturita J.S., con la direzione artistica di Michele Laricchia con il contributo dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, del Comune di Capurso, con il patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Bari, e con il supporto promozionale di Jazzitalia.

Martedì 13 luglio (ore 21,00) sarà la volta del rivoluzionario sound di Joe Barbieri che presenterà, in esclusiva per il Multiculturita SJF, il suo secondo lavoro discografico “Maison Maravilha”. Realizzato partendo da suoni e soluzioni armoniche che sembrano emanare direttamente dal cinema italiano degli anni ’50 e ’60, e dalla malìa di Maestri come Nino Rota, Armando Trovajoli ed Ennio Morricone, Barbieri gioca in questo suo secondo disco a mischiare le carte, forgiando un incredibile pastiche di suoni, un bouquet delizioso che tocca i lembi di culture lontanissime: ed ecco che il Fado, la Chanson Francaise, il Tango, il Jazz e la Bossa Nova, vengono con diligenza e rispetto a vestirsi di una italianità stilosa. “Maison Maravilha” si muove funambolico sul filo di una leggerezza che ha dell’inverosimile: “E’ il disco che avrei sempre voluto realizzare, sin da quando ho iniziato a fare questo mestiere” – spiega Joe – “con questo organico dal sapore antico che non ammette compromessi, e con il quale bisogna essere indulgenti e pretenziosi al tempo stesso.

Dopo aver collaborato con Pino Daniele e con alcune stelle del jazz e della world, tra cui Lura, Richard Galliano e Susana Baca e aver scritto per alcuni colleghi (tra cui Giorgia e Patrizia Laquidara), Barbieri esordisce nel 2004 con l’album “In Parole Povere” che riscosse un gran successo di pubblico e critica. A Capurso sarà accompagnato da Antonio Fresa al pianoforte, Stefano Jorio al violoncello Giacomo Pedicini, contrabbasso e Sergio Di Natale alla batteria.

Ticket 15 euro.

Info per prenotazioni ed abbonamenti (intera rassegna 30 euro, con posto riservato per ogni concerto): 345.452.81.03

Website: www.multiculturita.it – info@multiculturita.it


 

 

Prevendite:

Centro Musica
C.so Vittorio Emanuele, 165
BARI – 080 – 521.17.77

 
Box Office Bari c/o La Feltrinelli Libri e Musica
Via Melo Da Bari, 117
080 5240464
 

 

JOE BARBIERI

Autore delizioso, minuzioso, che parla di cose ancora più asciutte ed evanescenti. Dopo aver collaborato con Pino Daniele e aver scritto per alcuni colleghi (tra cui Giorgia e Patrizia Laquidara), Barbieri si presenta a fine 2004 – per la sua stessa etichetta, la Microcosmo Dischi – con un’opera prima che ha incantato la critica e conquistato

l’apprezzamento del pubblico di tutti i paesi nei quali è stato progressivamente pubblicato (Stati Uniti, Canada, Giappone, Austria, Svizzera, Cina, Germania – nel quale è stato eletto, tra l’altro, disco dell’anno – e, ovviamente, l’Italia). L’album, dal titolo “In Parole Povere”, annovera il contributo di venti straordinari musicisti, e un prezioso duetto con Mario Venuti (nel brano ‘Pura Ambra’).

In veste di produttore si dedica successivamente ai Kantango realizzandone il primo disco (un secondo è attualmente in lavorazione) e collaborando con alcune stelle del jazz e della world, tra cui Lura, Richard Galliano e Susana Baca.

Il 16 gennaio Joe Barbieri ritorna con un nuovo album da titolo “Maison Maravilha”; 11 nuove canzoni, cinte da un sontuosa orchestra d’archi, e la partecipazione speciale della cubana Omara Portuondo in un fado dal titolo “Malegrìa”, che promette di diventare un classico.

“Maison Maravilha” è stato  pubblicato in 12 paesi del mondo nell’arco della prossima primavera. Muove da ‘Normalmente’, un brano di cui Joe Barbieri si riappropria dopo averlo prestato al disco d’esordio dei Kantango nel 2006. Qui, l’arrangiamento intimista per pianoforte ed orchestra rivela sin dall’inizio tutta la bellezza e tutto il coraggio di un album contro.

A partire già dalla moda che vorrebbe l’apertura di un disco a vele ritmicamente spiegate, normalmente” invece ci racconta con delicata fierezza tutti i toni di un racconto che, nei seguenti episodi dell’album, si confermerà fatto di pennellate delicate e forti al tempo stesso.

“Fammi Tremare i Polsi” è il singolo. Una costruzione sensuale ed antica (la strofa strumentale nel bel mezzo della seconda parte del brano, ad esempio, è un inusitato omaggio alla canzone popolare italiana degli anni ’40) in cui il violoncello del virtuoso albanese Vladimir Koqaci dialoga splendidamente con la voce di Barbieri. E’ l’ultimo brano scritto per ‘Maison Maravilha’, arrivato quasi in chiusura di lavorazione, e può essere considerato come il manifesto dal quale dedurre il luminoso futuro che – compositivamente parlando – Joe Barbieri potrà riservarci.

“Lacrime di Coccodrillo” ruota intorno al flicorno di Gianfranco Campagnoli, e agli echi “chetbeckeriani'” che costituiscono l’ossatura della musica di Barbieri.

“Malegrìa” è un piccolo gioiello, interpretato assieme ad Omara Portuondo, la regina della musica cubana. Si tratta di un fado senza tempo (cui contribuisce magistralmente la chitarra portoghese di Gino Evangelista – già con la Nuova Compagnia di Canto Popolare).

Omara canta quasi tutte le sue strofe in spagnolo – il cui adattamento è stato curato dallo stesso Barbieri – per chiudere invece con un piccolo grande di privilegio per le nostre orecchie: quello di sentirla cantare per la prima volta in assoluto nella nostra lingua.

“Castello di Sabbia” è forse la più ninorotiana tra le canzoni di “Maison Maravilha”. I movimenti armonici del brano sembrano riecheggiare atmosfere felliniane. I rubati del piano di Antonio Fresa, gli unisono degli archi, gli accordi diminuiti, ci fanno fare un salto indietro nel tempo senza mai spostarci un solo passo da questi nostri giorni.

Piacevolissima cura di ringiovanimento per “Wanda (stai seria con la faccia)” di Paolo Conte, che da un disco del 1974 arriva fino ai giorni nostri, in una versione ska che ci fa apprezzare tutta la contemporaneità compositiva dell’avvocato di Asti.

 “Tacere/Parlare” è una bellissima ballata jazz, minimale ed intima, che parte con un pizzicato di chitarra e la voce di Joe in primissimo piano. Le aperture dei ritornelli sono lampi, capaci di stamparsi nell’anima di chi ascolta come graffi indelebili. Gli archi enfatizzano il tutto, il flicorno suggella ogni passaggio, e ci regala un a solo memorabile.

“Gira e rigira” è Brasile. Puro e semplice. Vinicius de Moraes e Jo