C’è grande attesa per il gradito ritorno di Tommy Emmauel a Napoli. Il maestro australiano sarà accompagnato da Andy McKee, un altro dei grandi interpreti mondiali del fingerstyle moderno.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Tommy Emmanuel per conoscerlo meglio e per chiedergli di raccontarci come si sia evoluto il suo stile in relazione alla sua brillante carriera.
Ho cominciato a suonare la chitarra presto, quando avevo solo quattro anni, poi a sei anni… (come si dice in italiano? Sei?) Beh, allora a sei anni sono diventato un professionista. Quindi sono stato il più giovane chitarrista professionista al mondo! – ammette Tommy con orgoglio – Per quanto concerne il mio modo di suonare, quello naturalmente si è evoluto nel tempo, durante tutti questi anni… ma ci sto ancora lavorando, non è ancora finita. È una strada molto lunga da percorrere, sono sempre alla ricerca di modi nuovi e interessanti di suonare, modi che mi permettano di suonare tutto da solo, senza aver bisogno di una band. Io stesso divento la mia band.
Ma, in pratica, com’è strutturato il suo modo di suonare, la sua tecnica, meglio nota come “fingerstyle”, che lo ha reso famoso in tutto il mondo?
Il mio stile prevede di assimilare il modo di suonare la chitarra a quello del pianoforte: per questo è diverso! Come nel pianoforte io suono, allo stesso tempo, tre parti: i bassi, gli accordi e la parte melodica. Così mi accompagno da solo…
Nel settembre 2015 Tommy Emmanuel ha pubblicato il suo ultimo album, It’s Never Too Late, omonimo del tour di cui è parte la tappa napoletana. Nonostante, come ci ha accennato, in genere prediliga suonare da solo, in questo tour è accompagnato da un ospite d’eccezione, un altro virtuoso chitarrista : Andy McKee. Racconta della sua amicizia con il suo collega ma ci rilascia solo qualche vaga anticipazione sulla loro perfomance.
Andy e io ci conosciamo da molti anni. La prima volta che abbiamo fatto un tour assieme è stato circa dieci anni fa e siamo diventati davvero ottimi amici, “amici per sempre”[sic], nonostante Andy sia molto più giovane di me. Il suo stile è molto diverso dal mio, è più percussivo. Io sono un musicista più melodico e groove. Forse proprio per questo i nostri stili funzionano bene assieme. Nel concerto, Andy suonerà delle sue canzoni e io suonerò alcune delle mie, altre le suoneremo assieme.
Tommy è stato molte volte in Italia e ne è innamorato; durante l’intervista tenta spesso di avvicinarsi alla nostra lingua domandando la traduzione italiana di una parola o dell’altra. Gli chiediamo dunque di raccontarci delle sue passate esperienze in Italia e, più in particolare, a Napoli. A questo punto il suo tono non nasconde un certo entusiasmo.
Sono stato a Napoli quattro o cinque volte. Credo di esserci stato per la prima volta nel 2001, è stato molto tempo fa. E’ un posto bellissimo! E c’è la pizza migliore del mondo! Adoro il sud Italia! C’è un bel clima caldo, il cibo è fantastico… Poi la gente di Napoli è pazza: tutti urlano e chiacchierano e si divertono… non si può chiedere di meglio a un pubblico entusiasta!
Ringraziamo Tommy Emmanuel e rinnoviamo l’appuntamento con lui e con tutto il suo pubblico per il concerto con Andy McKee martedì 11 ottobre 2016 alle ore 21.00 al Teatro Acacia di Napoli.