Intervista al cantautore Simone Viscomi con il suo nuovo singolo “Canterò una canzone”

Canterò una canzone” è il singolo del poliedrico cantautore Simone Viscomi, sui principali stores digitali e dal 13 ottobre nelle radio in promozione nazionale. Il brano “Canterò una canzone” è un’emozionante dedica, a libro aperto, verso la propria metà. Un inno all’amore sincero e profondo.

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

La musica di oggi, io la definisco come una foglia nel vento, sta andando in molte direzioni, svariate e diverse. Con l’evoluzione delle nuove tecnologie e l’accesso illimitato alla musica attraverso lo streaming, abbiamo visto negli ultimi anni, una diversificazione incredibile dei generi musicali e delle tendenze. Ci sono stili come il pop, l’hip hop, il reggaeton, la musica trap e molti altri che sono diventati estremamente popolari e stra-ascoltati negli ultimi anni. Inoltre, la musica ha assunto nuove forme attraverso l’utilizzo di strumenti digitali e software di produzione musicale. La musica elettronica e la musica prodotta al computer da chiunque ne abbia le competenze e capacità per farlo ha raggiunto un grande successo e sono diventate mainstream.

 

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Se avessi la possibilità di aprire un concerto in uno stadio “e mi fermerei qui con la frase” nel pieno della mia umiltà di persona e uomo, ti direi di qualsiasi genere di big ed anzi mi basterebbe anche un artista famoso al suo primo live. Comunque, per dare comunque una risposta, visti gli ultimi concerti del panorama Nazionale, a cui ho partecipato direttamente, tra San Siro e Teatri ti direi Max Pezzali e/o Modà perché reputo il loro sound vecchio ma comunque contemporaneo e duraturo, consolidato nel tempo.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

Nei piani più immediati abbiamo in scaletta l’uscita di almeno due nuovi singoli entro la fine dell’anno e la partecipazione a vari eventi per la promozione. Tra i più importanti, a febbraio 2024 sarò presente a Sanremo (preciso umilmente ed ovviamente fuori dal Teatro Ariston) esibendomi e partecipando al Discovery Lab.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Nel bene e nel male internet è ormai entrato a far parte delle nostre vite da tempo ed ormai è diventato il principale e fondamentale canale per proporsi in ogni genere di settore, usufruibile da tutti. Credo che non si debba rimpiangere in generale il passato, poiché questo è ormai il presente ed i canali di comunicazione sono ormai questi. Sicuramente sono più freddi ma sta a noi, renderli successivamente caldi e vivi, trasformando per esempio un contatto virtuale in un incontro reale.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

La differenza tra ciò che ascolto e ciò che compongo e canto è data dal prodotto finale che fuoriesce. Sicuramente le influenze vivono nell’ artista che ama la musica ed in generale, in maniera universale nell’ essere umano, nelle più svariate forme; sulle quali poi lo stesso si modella, sia nella vita che nella musica. Io, personalmente nelle mie canzoni racconto sempre storie e spaccati di vita ed emozioni reali da me percepite e/o viceversa osservate, sentite e vissute anche nelle storie degli altri.

Con l’esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?

Penso che gli artisti giovani vivano e crescono nella contemporaneità molto meglio di “noi boomer” e spesso siamo noi che dobbiamo apprendere da loro anche nel modo in cui riescono a coinvolgere le attuali generazioni ed il pubblico. Quello che mi sento di consigliare è sicuramente un solo ed unico principio che è sempre stato anche il mio: fate le cose che vi piace fare e fatele bene sempre con la massima professionalità e sincerità che potete mettere in campo con le vostre forze. Portate avanti i vostri progetti ed i vostri sogni, a prescindere dalle porte che vi verranno chiuse e non smettendo mai di crederci.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Ringrazio chi ha redatto questa intervista e a chiunque abbia speso del tempo per leggerla, ringraziandoVi davvero di cuore per questo. Vi rimando, ove foste interessati ad approfondire e sentire la mia musica e seguire tutte le news da qui a seguire al mio canale Spotify, YouTube e miei profili social. Grazie mille a tutti voi.