Intervista al cantautore Napodano sul nuovo album “Non ci sono + i cantautori”

In occasione dell’uscita del suo nuovo album “Non ci sono + i cantautori”, abbiamo incontrato il cantautore Napodano per discutere del suo processo creativo e delle influenze che hanno plasmato il suo lavoro. L’artista ha condiviso come il suo eclettico percorso artistico e le diverse esperienze vissute si riflettano nel nuovo album.

 

Nel processo di creazione di “Non ci sono + i cantautori”, hai detto che le idee sono arrivate tutte insieme. Come gestisci un flusso così intenso di creatività e come decidi quali idee portare avanti?
Decidere non è, almeno per quanto mi riguarda, possibile fino a quando almeno l’80% della canzone non è finita, quindi prendo tutte le idee, le metto insieme e comincio a comporre, registro le voci guida e poi gli strumenti portanti; quando sono arrivato più o meno alla percentuale di cui sopra, ascolto e vedo quante cose carine e lavorabili ci sono e le divido da quelle che vanno messe da parte o proprio cestinate.

 

Ci sono state invece delle canzoni o dei momenti in cui hai sentito il bisogno di rallentare e riflettere di più?
No, mai, arriva sempre tutto insieme: il processo di scrittura delle parole e della melodia non dura mai più di due mattine.

Napodano
Napodano – “Non ci sono + i cantautori”

Il singolo “Quando cade un dente” è stato scelto per il suo significato particolare. Ci sono altre tracce nell’album che consideri altrettanto rappresentative della tua visione musicale?
Certamente! Per esempio in ogni riga della canzone “Pang” c’è una citazione da un videogioco anni ’80 in cui dovevi soltanto dividere e distruggere delle palle e io ne ho fatto una canzone d’amore. Coglierle tutte non sarà facile!

 

Hai menzionato che il tuo album è stato scritto per essere ascoltato e riprodotto con lo stesso calore con cui è stato suonato. Quali strategie hai usato in studio per mantenere questa autenticità?
Strumenti in legno, microfoni di qualità media, voci registrate in camera e arrangiamenti poco elaborati.

 

La tua carriera è stata segnata da un percorso eclettico e da influenze diverse. In che modo queste esperienze si riflettono nel tuo nuovo album?
Penso in tutto. La carriera di un artista si fonda sulla crescita e la crescita è direttamente proporzionale all’esperienza. Ovviamente l’esperienza è fatta di eventi, quindi basta semplicemente fotografare gli eventi e metterli in musica.