Le molteplici anime del contrabbasso solo
In uscita oggi, 31 Maggio, il disco Vesper and Silence (Etichetta Parma Frontiere, distribuzione IRD) di Roberto Bonati. Dopo anni in piccoli e grandi ensemble, come interprete, improvvisatore e compositore, Bonati conquista la sua dimensione più intima e firma un album poetico ed intenso quanto coraggioso, per contrabbasso solo.
“Molti anni fa un amico mi invitò ad ascoltare una registrazione in cui suonavano due bassisti, Jimmy Garrison e Reggie Workman. Il brano era India, di John Coltrane. Da quel momento, dopo aver ascoltato quella musica ed essere entrato in contatto con quel suono, ho deciso che avrei suonato il contrabbasso. Uno di quei momenti in cui, se vogliamo ascoltare, possiamo cambiare il corso delle nostre vite. Da quel momento questo strumento è stato un importante e sincero compagno.” Con queste parole Roberto Bonati ci racconta dell’inizio del suo rapporto con il contrabbasso, l’inizio di una lunga storia che lo vede oggi presentare Vesper and Silence, e condividere le proprie esperienze col pubblico, rendendolo partecipe di un viaggio emozionale in cui la musica non è solo veicolo, ma anche la fidata e insostituibile compagna di una vita.
Vesper and Silence è stato registrato dal vivo all’Abbazia di Valserena, una meravigliosa chiesa del XIII secolo ed è anche una dedica dell’artista al luogo che ha ospitato il concerto, un luogo molto speciale, con un suono affascinante ed evocativo: uno spazio in cui la musica si è rivelata, dove le note riecheggiano, in un percorso musicale nel quale improvvisazione e composizione si uniscono inscindibilmente. Un audace gioco non idiomatico che passa attraverso molteplici linguaggi, accoglie diverse tradizioni e ci conduce alla scoperta delle diverse anime dello strumento ma soprattutto, come dice Bonati, “alla rivelazione della mia anima”.