Il Metz ci dice che non importa: un nuovo disco in uscita, il mercato musicale, Milano e molto altro…

É uscito giovedì 6 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Platinum Label) il nuovo singolo de Il Metz, una canzone che parla di fare la pace tra due persone ma ad oggi, dato cosa sta accadendo nel mondo, assume un significato ancora più importante. L’alter ego musicale e cantautorale del produttore Matteo Maltecca ci accompagna così verso un nuovo piccolo inizio in vista della pubblicazione di un disco.

Il Metz è un cantautore di stanza a Milano, e il suo percorso artistico ha toccato numerosi palcoscenici, da club locali come Blue Note Milano, Mare Culturale Urbano, Arci Bellezza a festival prestigiosi come l’Eolie Music Festival.

Lo abbiamo intervistato a riguardo, ed ecco cosa ci ha raccontato.

Perchè, secondo te, è ancora necessario avere un’etichetta discografica? Nonostante ci ritroviamo in un periodo storico dove forse possiamo fare tutto da soli? 

Si me lo chiedo molto spesso, ma alla fine dipende sempre dell’etichetta e dalle persone. Ci persone a cui in realtà non interessa nulla e puntano solo a spillare qualche soldo e poi c’è anche chi ti aiuta e si comporta bene. Purtroppo questo vale un po’ per tutto nella musica, anche per il booking, la promo, press etc 

Purtroppo nel mondo dei social di oggi c’è in giro di tutto e quindi si trovano spesso persone inconcludenti e campate per aria. Non sono molto d’accordo al fare tutto da soli ma piuttosto a fare lavorare chi è competente e rendere le leggi sulla musica più dalla parte degli artisti e meno ai grandi player del gioco. 

Ti ritrovi ancora nel nome de “Il Metz”? E ti ricordi ancora per quali motivazioni hai scelto proprio questo nome d’arte? Hai mai considerato l’idea di essere, anche musicalmente, semplicemente Matteo Maltecca?

Certo! Il Metz è il nome con cui mi hanno chiamato per tanti anni quando ho vissuto a Genova. Viene da Matteo e poi con varie storpiature è diventato Metz e poi “IL” perché sono di Milano ☺ Come musicista mi sono sempre sentito Matteo Maltecca perchè il fare musica fa cosi parte di me che non mi pongo molto il problema. 

Il Metz è sicuramente il mio alterego quando scrivo canzoni e definisce un tipo di progetto musicale. In questo periodo mi è cucito addosso ma non è detto che nel futuro possa cambiare la cosa; niente è impossibile!

Quali sono i luoghi di Sesto San Giovanni (una località in provincia di Milano, per i nostri lettori che non la conoscono) a cui sei più legato, musicalmente parlando?

Beh io sono cresciuto a Sesto, che poi è a due passi da Milano, ma ancora periferia per i milanesi. Ci sono tantissimi luoghi a cui sono legato come per esempio la scuola di musica Donizetti o lo spazio Arte. Ci sono i ragazzi di Punto Zero, associazione con cui l’anno scorso abbiamo creato anche un festival estivo, cercando di coinvolgere la città. Purtroppo Sesto negli ultimi anni, colpa anche di una serie di giunte poco attente alle politiche giovanili, ha smesso di organizzare attività in piazza o di promuovere luoghi di aggregazione . Sicuramente nel futuro mi voglio impegnare ancora di più perché le cose cambino. 

Inutile gridare al fatto che la città non è sicura quando poi non si organizzano mai attività per coinvolgere tutti gli abitanti della città. Abbiamo bisogno di stare insieme e di condividere i problemi per poi risolverli.

Quale potrebbe essere il live perfetto per il tuo progetto musicale? Quale caratteristiche dovrebbe avere il pubblico e il locale perchè possa essere tutto il più magico possibile, per accogliere i tuoi brani? 

Beh dipende dal tipo di concerto. Ultimamente sto mettendo a punto questo nuovo set con Piano, Archi e elettronica; sono molto soddisfatto e non vedo l’ora di portarlo in giro. Credo a settembre partiremo. Nel frattempo suono sia da solo che con la band; dipende sempre dal tipo di locale e senza nasconderlo anche dal cachet ehehe☺ In generale mi piacciono quei posti che curano l’esibizione e preferiscono far fare un bel concerto a uno o due artisti piuttosto che mettere insieme 15 cantautori e poi non pagarli neanche. Adoro i posti dove ancora le persone vanno per sentire veramente un artista e non come sottofondo. Trovo a Milano si sia arrivati un po’ all’assurdo; ci sono troppe organizzazioni e sento di gente che paga per suonare e che suonano in condizioni scandalose. Poi i gestori delle serate la maggior parte non si presentano neanche….boh non credo che queste cose facciano bene a quel che già di poco c’è in giro.

Oh poi per carità non sono tutti così e anzi ci sono quei pochi buoni che ancora fanno le cose per bene. 

Che cos’hanno in comune le tue ultime pubblicazioni, che poi andranno a costituire un nuovo disco? 

Si in realtà credo che chiuderò tutti i brani usciti fin ora in un disco. 

In cantiere ho anche un nuovo EP su cui sto lavorando da un po’ di tempo e che sto portando a termine con il tempo necessario. 

Intanto a Luglio esce una nuova canzone poi il resto si vedrà ☺