Il Music Art di Napoli è il luogo che permette, agli amanti del jazz di incontrarsi e condividere belle serate a suon di ottima musica; club dal sapore retrò, racchiude un fascino speciale per tutti coloro che suonano ed ascoltano questo genere musicale.
Ci si ritrova, piacevolmente e si conversa davanti ad un fumante ed appetitoso primo piatto, sorseggiando un bicchiere di vino.
Il presidente dell’associazione Ennio Forte, il direttore artistico Giuseppe Reale e sua moglie Hermina, con l’aiuto del poliedrico membro del direttivo Giuseppe De Lollis si prodigano sempre molto per poter offrire al pubblico serate di grande jazz, viziandoci con gustosi “apripista” culinari.
E ci tengono, poi, a dare pieno e totale spazio alla musica, offrendoci l’opportunità di ascoltare con la dovuta attenzione ed il giusto silenzio…l’atmosfera perfetta per gustare appieno il concerto, per coglierne le benché minime sfumature, per non farsi sfuggire neanche una nota o un “certo cenno o sguardo” d’intesa tra i musicisti.
Quest’anno, tra gli eccellenti concerti in programmazione quindicinale, come non presenziare ed applaudire il talentuoso Lorenzo Tucci “Touch” Trio”?
Lorenzo Tucci ‘Touch’ alla batteria, accompagnato da Roberto Tarenzi al pianoforte e da Jacopo Ferrazza al contrabbasso propongono un programma che ci offre l’occasione di ascoltare standard americani di gran classe, come la coinvolgente Mirror Mirror di Chick Corea, aperta da un intimistico, quanto incisivo, piano solo di Tarenzi.
Segue Just In Time di Jule Styne; la scaletta prescelta ci permette di apprezzare e di conoscere meglio il ‘Touch’ di Tucci, che, da impetuoso, diventa – a momenti – quasi impalpabile, quando l’atmosfera ed il mood del momento lo richiedono.
Ed ecco Hope, un brano originale scritto da Lorenzo Tucci, nel quale il contrabbasso di Ferrazza ha potuto esprimersi al massimo, passando da un virtuosismo all’altro, nell’ordire la trama musicale del pezzo.
Il vigore e la forza dei sapienti tocchi di Tucci alla batteria caratterizzano Tea For Two, tratta dal musical “No, No, Nanette” del 1925.
Pur senza la presenza del sassofono, i due brani che chiudono il concerto, Wise One e Naima, rendono un gradito e prezioso omaggio al genio ed all’arte di John Coltrane.
Acclamatissimo è il bis, durante il quale il Touch Trio ci regala la Sparkle Suite, tratta dall’omonimo lavoro discografico di Tucci.
Applausi scroscianti sottolineano la bravura dei tre affiatati e valenti musicisti che ci hanno saputo regalare forti emozioni con le loro fluide note e la loro palpabile e coinvolgente complicità artistica.