IDEM e REDI ci raccontano la loro collaborazione per “Tagadà”

Continua la collaborazione tra il rapper pugliese IDEM e il produttore Redi nel nuovo singolo “TAGADÀ, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 27 maggio. IDEM e Redi, dopo i singoli “Ragazzi Fuori” e “Domani”, con “TAGADÀ” proseguono il loro viaggio alla continua ricerca di particolarità per contraddistinguersi e per portare sempre più in alto le proprie origini.

I due artisti vogliono rappresentare lo sfogo dei ragazzi del sud Italia utilizzando la metafora della giostra, di per sè veloce ed instabile, imprescindibile alle feste patronali. Nel nuovo singolo il linguaggio e le sonorità richiamano quelle della tradizione musicale pugliese, donando al brano caratteristiche molto chiare e subito riconoscibili. 

Li abbiamo incontrati, ed ecco cosa ci hanno raccontato.

Come nasce la vostra collaborazione? Qual è il vostro passato musicale condiviso prima di “Tagadà”, il vostro nuovo singolo?

IDEM: Ci siamo conosciuti 6 anni fa più o meno, Redi dopo un po’ ha iniziato a fare beat e si è creata subito una chimica particolare, abbiamo fatto un disco più dozzine di singoli insieme, il punto in comune nel nostro percorso è raggiungere lo stesso obbiettivo perché abbiamo la stessa fame.

Redi: Con IDEM ho iniziato a lavorare seriamente circa 6 anni fa, abbiamo fatto svariati singoli e un album autoprodotto insieme. Trovo con lui molti punti d’incontro sia nella musica che nella vita in generale.

Cosa sta succedendo nel sud Italia e perché non è facile essere giovani nel 2022? Com’è la situazione per voi?

IDEM: Secondo me il sud Italia sta cambiando, i ragazzi si stanno dando da fare anche se vengono da situazioni difficili, ma sicuramente ad oggi molti ragazzi si stanno accorgendo che niente è impossibile anche se parti dal sud.

Redi: Essere giovani è facile e credo lo sia sempre stato, quello che è difficile è riuscire a crearsi una carriera che abbia lunga durata come i vecchi Fabri Fibra, Guè, Marra, e non limitarsi ad essere una meteora. Noi puntiamo a crearci la nostra carriera mattone dopo mattone in quanto rimanga in piedi in eterno.

La musica è anche uno strumento politico? Qualche esempio?

IDEM: Più che uno strumento politico il rap è manifestazione, poi ognuno la vede a proprio modo, ma sicuramente il rap oggi è un’arma potentissima per farsi sentire.

Redi: Non condivido molto la musica come strumento di denuncia sociale. Io sento musica per rilassarmi ed evadere dalla realtà, non ci tengo che sia la musica a ribadirmi i problemi della società, ognuno è in grado di capirli da se e sono ben altri i gesti con cui si può cambiare la situazione, non di certo scrivendo una canzone.

Come proseguirà la vostra estate?

IDEM e Redi: Stiamo lavorando al disco, stiamo girando videoclip e chiudendo singoli inediti che usciranno durante l’estate, saranno mesi caldissimi.