I Varanasi ci raccontano il loro nuovo album “Cattedrali per principianti”

É uscito venerdì 1 dicembre 2023 il nuovo album dei Varanasi dal titolo “Cattedrali per principianti“, in distribuzione digitale Believe Music Italy. Un nuovo capitolo, già anticipato dalla pubblicazione della title-track e dal singolo “Lucy“, per la band che nasce dalle ceneri dei Japan Suicide e che prosegue il suo percorso verso un nuovo album in uscita quest’autunno in collaborazione con l’etichetta I Dischi Del Minollo, qui convivono influenze che derivano dal cantautorato rock italiano degli anni Novanta e vibes di oscurità post-punk.

Noi abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con loro sul loro percorso, che è più lungo di quanto pensiate, sui cambiamenti dopo il Covid e sul 2024.

  1. Quali sono le difficoltà che avete riscontrato durante il vostro percorso?Sul piano musicale agli inizi sviluppare un gusto e un giudizio critico sulla nostra produzione, affinare le idee e rendere più articolati i nostri pezzi. Sul piano extra-musicale cercare di farci conoscere per uscire dalla nicchia della musica di genere underground.
  2. Ultimamente più difficile fare musica, rispetto a che farla in passato? 

    Non sappiamo come fosse in passato. Da un punto di vista pratico oggi è più economico produrre un buon disco, cioè che abbia una qualità sonora soddisfacente e che non faccia sembrare il tuo disco una demo; e la musica pubblicata oggi è sterminata. È anche molto più facile venire a contatto con musica differente. Può forse essere più difficile emergere perché c’è più offerta musicale.

  3. Perchè avete scelto il titolo “Cattedrali per principianti”, e perchè siete passati da essere i “Japan Suicide” ai “Varanasi”? Cambiare nome era necessario per voi? 

    La title-track è abbastanza rappresentativa dell’album come atmosfera e suoni, in più il significato del titolo può essere esteso anche all’album stesso, e quindi ci è sembrato adatto. Cambiare nome alla band non era necessario, però ci siamo sentiti di farlo perché abbiamo pensato che il vecchio nome fosse troppo legato a certi suoni e a una certa scena rispetto alla musica che vogliamo fare oggi. Come Japan Suicide avevamo più pubblico all’estero che in Italia, perciò considerando che abbiamo fatto questo cambiamento per suonare di più in Italia ci è sembrata la scelta migliore.

  4. Oltre che di musica, di che cosa bisogna essere esperti quando si fa un disco? 

    In realtà per fortuna non bisogna neanche essere esperti di musica 🙂 Più nel merito quello che si impara facendoli o conoscendo meglio quelli del passato è che la musica non è solo lo strumento che si suona e le note che si eseguono, ma tutto ciò che per brevità chiamiamo produzione e che sta fra l’idea di partenza e la resa finale. Questo aspetto ha a che fare con l’essere esperti e consapevoli, ma anche e soprattutto con l’avere un certo gusto, col mettere a fuoco le proprie idee. Il disco è più l’espressione di un punto di vista e di un immaginario, che la semplice produzione di suoni di qualità.

  5. Obiettivi per il vostro 2024? 

    Suonare dal vivo il disco, organizzare le prossime uscite e cominciare a lavorare sul nuovo materiale messo insieme negli ultimi tempi.