HUGO RACE FATALISTS | Taken By The Dream

HUGO RACE FATALISTS
Taken By The Dream
Glitterhouse Records
2019

“Taken By The Dream”, nuovo album alla testa dei Fatalists, ci consegna uno Hugo Race al massimo della forma e dell’ispirazione, non pago dei già ottimi risultati ottenuti con quanto proposto negli ultimissimi anni (vedi i progetti in duo con Michelangelo Russo e Catherine Graindorge, nonché con i Dirtmusic del bellissimo “Bu Bir Ruya”). Oltre ai partner italiani di sempre (Antonio Gramentieri, Francesco Giampaoli e Diego Sapignoli dei Sacri Cuori) la realizzazione dell’album ha coinvolto (come di consueto) anche collaboratori e ospiti satelliti quali Chris Brokaw (Dirtmusic, Come, Codeine), Bryan Colechin (The True Spirit), la violinista Vicki Brown (Calexico), la cantante neozelandese Lisa Crawley, il chitarrista Giovanni Ferrario (Scisma, PJ Harvey) e il sodale di lunga data Michelangelo Russo.

Acquattato nella penombra viola-seppia della copertina, l’australiano sembra spiare la musica di “Taken By The Dream” fuggire dall’umidità buia di una contrada fantasma per andare a risplendere sotto le volte infuocate di ampie praterie e lande desertiche. Per Race si tratta del ritorno a un modo d’intendere la forma-canzone in profondità, articolata e interpretata con una tensione in senso verticale, tanto verso l’alto quanto verso il basso dello spazio musicale che circoscrive ogni singolo brano. La peculiarità dell’intero lavoro insiste su motivi ammiccanti e di facile presa, che al tempo stesso preservano un’acre intensità di stampo sotterraneo. Sembra quasi rivoluzionario scrivere canzoni così dirette eppure sensualmente intime e oniriche quali Phenomenon, This Is Desire e Heaven And Hell sequestrando l’ascoltatore fino a isolarlo da tutto ciò che lo circonda. Sericamente viscerale e abissale, la voce di Race caratterizza in modo sottilmente disincantato ballad cinematiche e lisergiche (Fools Gold, Smoking Gun e Altered States), a metà strada fra polverose atmosfere western-tex-mex e notturne scenografie di frontiera.

L’incisività degli arrangiamenti si coagula nel suono di chitarre, corde di violino, tastiere e cadenze ritmiche volte a ricreare un tessuto elettroacustico estremamente ipnotico e conturbante, permeato da effetti ambient e soundscapes dal forte impatto narrativo e immaginifico. In questo strepitoso mosaico, in cui ogni tessera è incastonata con elegante senso estetico, a brillare di una luce un po’ più intensa sono i nostalgici riflessi dream-pop di Bow And Arrow, le crepuscolari venature blues di Symphony (in coppia con quelle più liriche e orchestrali della title-track) e la febbricitante mantricità voodoo-cajun di Gotta Get High. In virtù di tutto ciò “Taken By The Dream” è semplicemente un gioiello d’album, destinato a diventare una pietra miliare nella discografia plurima di Hugo Race.

 

 

Voto: 8/10

Genere: Alternative Rock / Songwriting

 

 

Musicisti:

Hugo Race – vocals, steel guitar, electric guitar, piano, organ, mellotron, synthesizer, harmonium

Francesco Giampaoli – electric bass, upright bass

Diego Sapignoli – drums, percussion, vibraphone, marimba, timpani, castanets

Giovanni Ferrario – electric guitar, steel guitar

Chris Brokaw – electric guitar

Michelangelo Russo – harmonica, additional vocals

Vicki Brown – violin

Julitha Ryan – clavinet

Lisa Crawley, Bryan Colechin, Caterina Arniani – additional vocals

 

 

Tracklist:

01. Phenomenon

02. This Is Desire

03. Bow & Arrow

04. Heaven & Hell

05. Fools Gold

06. Gonna Get High

07. Symphony

08. Altered States

09. Smoking Gun

10. Taken By The Dream

 

 

Links:

Hugo Race

Glitterhouse Records