Gli Oops con il loro singolo d’esordio “Balene”

Esce “Balene”, il primo singolo ufficiale della band Oops. Un connubio perfetto tra poesia, pop dalle venature folk-rock, un visionario cantautorato e pura e delicata passione per la dea musica. “Balene” è sui principali stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Scopriamo news e curiosità sulla band e la loro musica in questa intervista.

Ciao Oops, presentatevi ai nostri lettori.

Lorenzo: ciao, sono quello che scrive i testi e prova a enunciarli, da sempre amante della poesia e dell’inchiostro, ho avuto la fortuna di essere stato chiamato da Mirko e Mattia in questa dimensione onirica che sono gli Oops.

Mattia: ciao, sono il chitarrista e una delle voci della band, Mirko è mio fratello. Mi sono approcciato alla chitarra verso i 16 anni ma ho sempre avuto una grande attrazione verso le 6 corde.

Mirko: ciao, io suono la batteria e sono una delle voci del gruppo, provo a fare da manager della band, anche se fortunatamente abbiamo un’incredibile sinergia. Mattia è mio fratello di sangue Lorenzo lo è diventato.

 

Qual è stato il vostro percorso di crescita musicale fino ad oggi?

Lorenzo: non ho mai fatto parte di un gruppo musicale prima degli Oops, di solito sono quello tra il pubblico con una birra in mano. Amo scrivere e ho sempre scritto, ma sono comunque cresciuto fin da piccolo tra i vinili di mio padre. Dovendo riassumere diciamo che mi sento molto post-punk nell’indole.

Mattia: ho avuto varie esperienze musicali, un gruppo strumentale funk-rock (G-H), un gruppo di musica popolare (Riturnè) e ho collaborato in un progetto creato da un maestro di musica suonando varie cover che spaziavano da artisti come Lou Reed a Pino Daniele.

Mirko: Ho avuto diverse esperienze musicali con altre band, da adolescente suonavo in un gruppo metal (Rejection), ancora oggi suono con un’altra band indie punk new wave (Nuàri) e anche se per poco ho fatto parte di una band Stoner (Satanic Tapes).

 

Qual è la tematica del brano?

Un ragazzo viene colto da tachicardia mentre passa la serata in un locale. Esce, prende le gocce, e affronta la situazione come può. Le balene sono la metafora dei battiti del cuore, pesanti e veloci. Una storia nascosta tra le righe non va necessariamente compresa, ognuno può trovare più significati.

 

Scegliete un musicista di rilievo che vorreste nel vostro prossimo album e spiegatene i motivi.

Lorenzo: per quanto mi riguarda nessuno, mi sentirei a disagio, suonerei volentieri con molte band emergenti del sud del Lazio.

Mattia: sicuramente mi piacerebbe collaborare in futuro con un musicista di un certo spessore; tuttavia, ad oggi non saprei fare un nome.
Mirko: sicuramente coinvolgerei gli artisti che ascolto, ma prima dobbiamo sperimentare ancora di più i nostri suoni, siamo ancora al primo Album!

 

Parlateci del vostro nome d’arte. Incuriosisce molto e rimane in testa.

Lorenzo: l’idea è di Mirko e l’ho apprezzata subito perché mi sembra un buon modo per porci in maniera semplice e non troppo altisonante.

Mattia: l’idea appunto come dice Lorenzo è stata partorita da Mirko, stavamo facendo le prove e molto naturalmente in un momento di pausa ha proposto questo nome per la band. Una parola onomatopeica per appunto suggerire a chi ci ascolta un senso di sorpresa.

Mirko: Come dicono i miei compagni di viaggio l’idea è venuta a me, questo progetto è nato quasi per gioco, una prova tutti e tre insieme senza preparazione, una scommessa ben riuscita per il momento. La parola “Oops” per me rappresenta la sensazione di timida sorpresa che ho provato dalle prime prove nel percepire che tutto si incastrasse alla perfezione.

 

Quali sono i vostri obiettivi da voler raggiungere? Cosa vi aspettate da questo vostro percorso artistico e discografico?

Lorenzo: spero di fare molti concerti, anche piccoli, e trovare dell’entusiasmo e dell’interesse in chi ci ascolta.

Mattia: mi aspetto di suonare tanto in giro, di ritrovare in ogni concerto che facciamo quella sensazione che risulta per me inspiegabile e mi fa sentire veramente bene.

Mirko: Suonare e ricercare suoni sempre nuovi da proporre sui prossimi lavori: soprattutto dal vivo, non mi importa dove, la cosa importante è che sia come ogni esibizione un momento di condivisione fra noi che suoniamo e chi ci ascolta.

 

Chi vorreste ringraziare per chiudere questa intervista?

Lorenzo: sono abbastanza sentimentale, sono molto legato alla mia compagna, Noemi. Mi conosce da una vita, comprende le mie criticità emotive e i mie lati nascosti, accettandoli. Non posso che ringraziare lei.

Mattia: ringrazio la mia famiglia, la mia ragazza Laura e i miei amici per il sostegno e l’affetto continuo che dimostrano di avere nei nostri confronti, ma ringrazio specialmente gli Oops e quell’esatto momento nel quale il progetto è iniziato ed è nata questa sinergia stupenda tra di noi.

Mirko: Ringrazio la mia famiglia per averci dato la possibilità di fare le prove, mio figlio di due anni che ha subito manifestato la voglia di ascoltarci e in fine gli amici e tutte le persone che vengono ai nostri concerti.