Una musica che va oltre i confini del mondo
Un bellissimo concerto intriso di poesia e di musica di altissimo livello è stato presentato dall’Associazione ISenzatempo di Avellino, diretta da Luciano Moscati, sabato 6 aprile, nella sala Xanadu dell’Hotel de la Ville, di uno dei quartetti jazz più famosi al mondo “Gaia Cuatro”.
GAIA CUATRO è un gruppo nato nel 2004 dall’incontro tra alcuni dei più talentuosi, creativi ed innovativi musicisti della scena jazz giapponese e argentina, esempio di come la musica riesca a creare legami anche tra mondi completamente diversi.
Da una parte l’Argentina, un Paese che non è solo tango, ma che ha alle spalle una colorata varietà di ritmi tradizionali dalle appassionate armonie, in cui la poesia si fonde con la musica. Dall’altra il Giappone, dove la tradizione è estetica, eleganza, dove le forme sono ben definite e delicate, il tempo è rarefatto e la calma regna sovrana.
Il dialogo che nasce tra i musicisti di questo quartetto è incredibile: un caleidoscopio di colori ed emozioni. Le composizioni, tutte originali, esprimono maturità e spontaneità allo stesso tempo. Sono i giapponesi Aska Kaneko, violinista, e Tomohiro Yahiro, percussionista, e gli argentini Gerardo di Giusto, pianista, e Carlos “El Tero” Buschini, bassista.
La band ha realizzato tre album con l’etichetta italiana Abeat Records: Udin, Haruka e Vision, che è una riscrittura del loro primo album, Gaia, pubblicato dalla Kaiya Records. Haruka e Vision ospitano uno dei più famosi artisti italiani, Paolo Fresu e durante il concerto hanno anticipato che stanno per trasferirsi a Milano per poter registrare il loro nuovo album che, come i precedenti, raccoglierà tutti brani originali scritti dal gruppo stesso in una perfetta alchimia di poesia ed originalità.
Gaia Cuatro è una realtà che ha ormai conquistato mezzo mondo. La loro musica carica di suggestioni ha una gradevolezza ed una intensità tale da arrivare dritta al cuore come raramente accade. Ascoltare un loro concerto o un loro disco è una esperienza irresistibile. L’unione di due culture apparentemente agli antipodi, quella argentina e quella giapponese, da qui origine ad un mix sensazionale dove la passione, il calore ed il ritmo della musica latino/americana si fondono magistralmente con la raffinatezza e l’eleganza della tradizione musicale del Sol Levante. Il risultato è da lasciare senza fiato.
Durante il concerto, anticipato da un commosso omaggio ad Alberto Fusco, uno dei soci fondatori dell’Associazione nonché componente del Direttivo scomparso prematuramente qualche mese fa, è iniziato con una serie di brani tratti dalla loro discografia come “Habanera”, “Contra”, “Despues” , “Haruka”, “Mizuho”, solo per citarne alcune che hanno suscitato grande emozione nel pubblico presente, concludendo la loro esibizione con la richiestissima “La Chusma”, forse il loro brano più poetico ed emozionante tra tutti quelli che il gruppo abbia scritto fino ad oggi.
Annamaria De Crescenzo