FUJIYAMA – HAYNES – MORI | Quiet Passion

FUJIYAMA – HAYNES – MORI
Quiet Passion
Intakt records CD 387
2022

La “formula a tre” non necessariamente vincolata allo schema sezione ritmica – strumento solista, prosegue in casa Intakt nel configurare  una serialità differenziata quanto di solido interesse, ed è questa la volta di un’inedita formazione, che di fatto si palesa in formula-trio solo in certe parti del programma, comprendente anche espressioni in duo ed altre solistiche, svolte dalla ideatrice Yuko Fujiyama, matura esponente del piano free-style, piuttosto improntata da una fondativa fascinazione nei rispetti del mondo di Cecil Taylor, apprezzato e frequentato durante una giovanile puntata sul suolo di New York, di cui fece prolungata residenza tra gli anni ’80 ed i ’90, associandosi all’entourage dei musicisti e collaboratori del grande pianista.

Rare di fatto le sortite discografiche della solista nativa di  Sapporo,  che qui condensa nuovi materiali fissati in studio nel Queens (presso il Samurai Hotel Recording) arruolando la conterranea fantasista di elettroniche Ikue Mori (notata più recentemente in un’esperienza duo con Fred Frith) ed il cornettista Graham Haynes, figlio d’arte maturato presso il complesso pabulum dell’avant-jazz newyorkese.

La triade esordisce come tale nel fascinoso brano d’esordio: Prologue sortisce dunque in guisa di estemporaneo affresco segnato dalla libera forma, in cui s’avvicendano in fluidità gli agili e centellinati tratteggi del piano, cui fungono da riverbero la raffinata filiera effettistica delle elettroniche di Ikue Mori  e le inquiete e tese linearità d’ottone di Graham Haynes. Ciò rende misura e ragione del profilo del programma in arrivo, che si svolge alternando la combinazione a due piano-synth di Leggiero, l’introvertita stanza pianistica e recitativa in Kurikaesu, i rarefatti e suggestivi bagliori nella ternaria Agitato (titolo che guadagna riscontro nel carattere del brano durante la sua drammatica strutturazione).

Fascinosa quanto dinamica piattaforma del pianismo della titolare, Piano Solo I persiste in un carattere increspato e veemente, ripreso nel più conciso raccordo di Piano solo II, ad incorniciare l’eruttività primordiale della catturante Improvisational Suite e della raccolta ed auto-confessionale Sadness Is (che nuovamente chiama in causa le liriche a firma di Shuntaro Tanikawa).

Quasi un ossimoro, il titolo “Quiet Passion” si palesa nel tripartito, eponimo brano a fine programma, in guisa di paesaggismo rado e remoto nella prima parte, toccato da una sensibile vena lirica della cornetta e da un’articolazione lenta della tastiera, esprimendo nella seconda parte disincarnata astrattezza, e chiudendo nei toni tenebrosi ed ulteriormente remoti del passaggio finale.

Alla sequenza, che coinvolge più in termini sottrattivi gli attori coinvolti, non mancano connotati celebrativi, se non rituali, rilevandone la dominante, peculiare tensione metafisica; disseminato di germinative spore di creatività, il raffinato e per lo più ineffabile album si declina senza alterigia alcuna lungo una fisionomia poco concessiva all’empatia immediata e tesa alla sublimazione astrattista, esitando in un lavoro gratificato da elementi di novità e carattere speciale.

 

Genere: Avant-jazz, Experimental

Musicisti:

Yuko Fujiyama, pianoforte, voce
Graham Haynes, cornetta, elettroniche
Ikue Mori, elettroniche

Tracklist:

01. Prologue 3:43
02. Leggiero 2:56
03. Kurikaesu 8:02
04. Whispering Universe 2:58
05. Agitato 1:36
06. Dialogue 2:02
07. Piano Solo I 4:48
08. Improvisational Suite 3:58
09. Sadness Is 6:30
10. Piano Solo II 1:24
11. Quiet Passion I 2:45
12. Quiet Passion II 3:29
13. Quiet Passion III 8:01