AGOSTINO RIITANO | ERUZIONI FESTIVAL e l’omaggio a Pino Daniele

Un successo annunciato e puntualmente verificatosi il 30 dicembre al Parco del Miglio D’Oro di Ercolano per Eruzioni Festival con l’omaggio alla musica di  Pino Daniele. Tantissimi gli Artisti presenti sul palco, guidati da Nello Daniele. Ne abbiamo parlato con il Direttore Artistico dell’evento Agostino Riitano.

 

Il 30 dicembre al Parco del Miglio d’Oro di Ercolano hai curato nei minimi particolari quello che è stato  un evento di grandissimo successo  sia di critica che di pubblico in “Omaggio a Pino Daniele ” per Eruzioni Festival. Come sei riuscito a mettere insieme cosi tanti talenti come Nello Daniele, Tony Esposito, Jovine, Joe Amoruso e Rino Zurzolo, praticamente quasi tutti amici e musicisti storici dell’Artista scomparso ?

La serata rientra nel programma della sesta edizione di Eruzioni Festival il cui tema è “Condividi o Muori”, una provocazione bonaria che nasce nel solco culturale delle economie del dono, intese come scambio costante tra i cittadini, tra gli artisti sempre più protesi verso le comunità e pubblici sempre più interattivi e coinvolti nelle dinamiche della produzione culturale. Con Eruzioni Festival lo spettatore e il cittadino cercano di coincidere, la creatività e il civismo finalmente iniziano a viaggiare di pari passo. Quindi abbiamo chiesto agli artisti di voler condividere un occasione per fare grande musica insieme a noi avendo come cornice il Vesuvio.

 

Ad oggi ci sono stati tantissimi omaggi a tale Artista. La vostra serata  invece è stata più di un “Omaggio” alla grandezza artistica di Pino Daniele, una “dichiarazione di affetto a un grande poeta,  un’azione di resilienza culturale e un omaggio al Vesuvio, paesaggio straordinario e cornice del nostro progetto culturale” . Come hai organizzato la serata ?

Nello Daniele ha tenuto in maniera magistrale le fila della serata nel Parco del Miglio d’Oro, durante la quale si sono susseguiti sul palco Tony Esposito, Jovine, Joe Amoruso e Rino Zurzolo creando cosi un avvicendamento sul palco lineare e omogeneo al punto tale da creare un vero e proprio programma che ha omaggiato i grandi classici di Pino.

 

Come è giustamente riportato  “Eruzioni Festival non è una semplice rassegna, ma si conferma un osservatorio culturale che intercetta tendenze, talenti e necessità, tenendo insieme la dimensione locale con quella globale” che cosa rappresenta quindi Pino Daniele nell’ambito dei progetti e degli obietti di “Eruzioni Festival ” ?

Mi piace pensare che Pino Daniele sia riuscito ad affermare con la sua poetica un tema centrale del nostro progetto culturale, ossia che il Sud Italia e il Mediterraneo non sono il Sud dell’Europa, ma al centro di un mondo di culture e rapporti che fanno della nostra identità culturale un patrimonio sociale unico, proteso all’accoglienza del nuovo senza temere il futuro”.

Che cosa ti aspetti da tale iniziativa e cosa pensi che debba scaturire da una serata che non è solo un momento di incontro e di musica, ma che rappresenta molto di più … un modo di essere sia per te che per “Eruzioni Festival”?

Eruzioni Festival torna ad Ercolano dopo 5 anni di interruzione per raccontare, attraverso un ricco calendario di teatro, danza e musica, un’urgenza della società contemporanea: la condivisione. Fermammo il progetto nel 2010 perché vennero a mancare le condizioni ambientali per il suo sviluppo, pertanto invece di generare un accanimento terapeutico finalizzato al perpetuarsi di un evento, scegliemmo di staccare la spina ed aspettare tempi migliori. I tempi migliori non sappiamo se sono effettivamente arrivati, ma abbiamo avuto la sensazione che i cittadini fossero pronti ad identificarsi nelle culture contemporanee e non solo nelle tradizioni, ci auguriamo che anche le istituzioni si facciano permeare da tutta la bellezza che è stata generata in questi 3 mesi di festival.

 

La location è eccezionale e testimonia quanto “Eruzioni Festival” sia attenta e sensibile alla valorizzazione del Territorio. Come mai questa scelta e perché ?

La location in realtà è un paesaggio a noi molto caro e che ispirò anche il nome del Festival nel lontano 2006: il Vesuvio. Il Vesuvio, quindi, meta classica e ultima dei viaggiatori da quando Napoli è una grande metropoli, per noi può funzionare da simbolo di una vera e propria frontiera. L’immagine del vulcano come sintesi forte tra antico e moderno, come accumulo di detriti che si fanno fertili. Eruzioni Festival è un evento volto a produrre visioni non di massa ma di individui, il nostro obbiettivo primario è creare un luogo di pensiero, di progetto, di confronto e trasmissione di esperienza.

Come evolverà il progetto “Eruzioni Festival”?

Eruzioni Festival è un progetto non commerciale, pone domande, lavora sui conflitti, collabora con le marginalità, include le differenze. Il progetto per mantenere la sua identità  necessità della costruzione di una rete articolata che coinvolge tutti gli attori di un territorio: le istituzioni, la cittadinanza, le imprese, le associazioni. Se solo uno di questi attori vene meno, il progetto rischia di essere snaturato, poiché di una cosa siamo certi, noi non saremo mai un evento di mero intrattenimento ma attore culturale che attiva dinamiche di sviluppo locale. Vi confesso che ritornare non è stato facile, abbiamo incontrato molte difficoltà, ma allo stesso tempo abbiamo fatto incontri meravigliosi che ci fanno ben sperare per il futuro. Noi confermiamo il nostro impegno.