ENRICO SOLAZZO Perfect Journey Via Veneto Jazz 2022
Enrico Solazzo. Può capitare – e spesso capita – purtroppo – che il nome di un artista, al primo approccio, possa non dire granché, specie a un non addetto ai lavori, benché si tratti di un ottimo autore, arrangiatore, strumentista, bandleader e quant’altro. I motivi di questo strano fenomeno sono tanti, dall’incessante martellamento di informazioni superficiali che ci affligge purtroppo sempre di più, al proliferare di molteplici proposte, specie nell’ambito dell’intrattenimento, spesso meteore che passano e scompaiono poi rapidamente – create da spinte promozionali più o meno efficaci che non sempre – quasi mai – mettono in evidenza i migliori, i veri portatori di capacità e contenuti ma, più lucrosamente, i soggetti che promettono “spettacolarità” ed efficacia commerciale. Così va il mondo del consumismo, dell’“usa e getta”, anche in ambito artistico e musicale. Ma non accade la stessa cosa “nell’ambiente”. Là, in mezzo ai colleghi, quando bisogna fare musica e farla seriamente, chi è “del mestiere” sa bene e con precisione su chi si può fare affidamento e su chi no. Nel mondo concreto, quello del “fare”, ed è proprio il caso del nostro Enrico Solazzo, succede di aver speso gran parte del proprio tempo, delle proprie energie e impegno, lavorando al fianco e, spesso, “nell’ombra” di artisti più blasonati, e parlo di nomi come Renato Carosone, Franco Califano, Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Renato Zero, Antonello Venditti, Mario Biondi, Stefano Di Battista, Alex Britti, Nicky Nicolai, Fabrizio Bosso, Francesca Sortino, Biagio Antonacci e tanti altri. Insomma, Enrico fa parte di quella grande schiera di validissimi professionisti, dalle spalle molto larghe, che costituiscono i pilastri portanti del lavoro e del successo dei tanti suddetti front men & women ma, non per questo, gli sono mancate occasioni di partecipazione ad eventi nazionali e internazionali di altissimo livello, dagli italianissimi Umbria Jazz Winter, Festival di Sanremo, in veste di arrangiatore, Primo Maggio di PiazzaSan Giovanni a Roma, Monza Rock Festival, JVC Jazz Festival Celimontana, ai vari Wien Jazz-Blues Festival in Austria, Abu Dhabi Jazz Festival e Dubai Philips Jazz Festival negli Emirati Arabi, Shanghai Festival in Cina, Sao Paolo Tom Jobim in Brasile, Nice-Juan Les Pins di Cannes in Francia, Zurich Festival in Svizzera e molti altri. E venendo finalmente a questo “Perfect Journey”, album autoprodotto dallo stesso Solazzo assieme a Bruno Franciosa e pubblicato da Via Veneto Jazz, le effettive garanzie sono date dalla stupefacente lista di firme (elencate più avanti) dei colleghi più conosciuti, assimilabili per certi aspetti a quelle che le banche richiedono prima di concedere un fido. Tutti musicisti dal nome più noto di quello di Enrico Solazzo, taluni addirittura veri e propri mostri sacri nel gotha musicale e capisaldi del jazz, che hanno accettato di collaborare partecipando al progetto e mettendoci quindi la faccia. Citerei a solo titolo esemplificativo e senza sminuire in alcun modo tutti gli altri, l’intera “dinastia” dei Rosciglione, Gegè Munari alla batteria, Stefano Di Battista al sax soprano. Il disco è un vero e proprio caleidoscopio, formato dai diversi generi musicali che Enrico ha incrociato e percorso nel suo vastissimo curriculum di esperienze, dai talenti straordinari che si affiancano e si alternano come raramente capita nello stesso disco, dai brani originali, alcuni composti dallo stesso Solazzo da solo o in collaborazione con altri autori, ma anche da pezzi ben noti e conosciuti – e penso a Crazy dei Gnarls Barkley, a September degli Earth Wind & Fire, a Caruso di Lucio Dalla, a Lazy Nina di Donald Fagen – piacevolmente riproposti con arrangiamenti di una singolare originalità che, al tempo stesso, hanno saputo mantenere e rievocare col giusto equilibrio e rispetto le intenzioni degli autori. Un album, inoltre, in cui si ritrovano diversi omaggi alla musica brasiliana e latina, da Algo Azul, di Dario Rosciglione e dello stesso Solazzo, a El Negro Chino di Ruben Rada, e alla stessa Perfect Journey, ma anche citazioni e richiami al soul, al rap, al blues e alla grande song melodica in perfetto stile d’oltre oceano. Per ogni genere sono stati invitati oculatamente i personaggi e i gruppi più azzeccati per rendere al meglio l’atmosfera ricercata. Un disco, insomma, ricco, dinamico e piacevolmente fruibile, capace di sorprendere e soddisfare ampiamente orecchie dai gusti più diversi e variegati.
Genere: Latin Jazz, Contemporary Jazz, Blues, Soul, Rap
Musicisti:
Fabiana Rosciglione, voice
Tollak Ollestad, voice and harmonica
Gianni Rotondo, voice
Antonella Vitale, voice
Dynamite MC, voice
Max Calò, voice
Kadir Gonzalez Lopez, voice
Angelo Romano, voice
Lo van Gorp, voice
Max Filosi, flutes and saxophones
Sergio Vitale, trumpet
Enzo De Rosa, trombone
Stefano Di Battista, soprano sax
Paolo Recchia, soprano sax
Baptiste Herbin, alto sax
Chase Baird, EWI and saxophones
Enrico Solazzo, voice, piano, Fender Rhodes, Hammond organ, keyboards, synth and electronics
Antonio Faraò, piano
Stefano Profazi, guitar
Franco Vinci, guitar
Giancarlo Capo, guitar
Antonio Bruno, guitar
Rocco Zifarelli, guitar
Dario Rosciglione, double bass and bass
Giorgio Rosciglione, double bass
Saverio Capo, bass
Francesco Puglisi, bass
Marco Siniscalco, bass
Michel Rosciglione, bass
John Pena, bass and synth bass
Niclas Campagnol, drums
Lele Melotti, drums
Beppe Basile, drums
Stefano Marazzi, drums
Dennis Chambers, drums
Roberto Gatto, drums
Francesco Mendolia, drums
Gegè Munari, drums
Stefano Rossini, percussion
Gumbi Ortiz, percussion
Tony Esposito, percussion
Tracklist:
01. Algo Azur
02. Crazy
03. Deep
04. Angel Eyes
05. El Negro Chino
06. Paint the Picture
07. Perfect Journey
08. Now Then
09. What’s Up
10. Zero Gravity
11. You’re My Thrill
12. September
13. Caruso
14. Lazy Nina
L’idea di coniugare la musica classica col jazz non è nuovissima ma ogni nuovo progetto, come questo Puccini My Love del Duo B.I.T., suscita sempre curiosità ed incontra apprezzamenti favorevoli.
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