Si fanno chiamare Elefanti ed il loro esordio parla chiaro: “Noi siamo Elefanti”. Un’autoproduzione che ha l’età e l’energia di chi fa i primi passi, di chi affida alla sua musica tutto quel che da dentro vuole far rumore e rivoluzione. Sono Francesco Aciprete e Matteo Belloli a disegnare un sound di chitarra e batteria (di quando in quando il basso prende il posto della 6 corde) e una voce distorta per un pop rock italiano che non la manda a dire. Torna l’amore e tornano sane emozioni a dispetto dell’irrimediabile rabbia, spesso anche volgare, della scena indie più blasonata.
Elefanti. Una maschera, un immaginario, un personaggio, un carattere. Che cosa di preciso?
Decisamente un immaginario e un carattere, la voglia di proporre qualcosa di bello che altrove può risultare magari “collaudato”, ma che nel nostro paese non è mai del tutto germogliato.
La maschera poi è un simbolo molto importante nella società di oggi. Voi che in fondo giocate a carte e volto scoperto, quante maschere avete intorno e come le gestite?
La società che ci circonda è fatta di maschere che troppo spesso servono a nascondere il marcio! Le maschere sotto le quali ci siamo celati per un po’, sono finite in un cassetto. Il nostro uscire allo scoperto è diventato un messaggio positivo!!
Che poi, una volta scritta d’istinto, la vostra musica deve comunque partecipare alle regole di questa gigantesca giostra che a suo modo è una maschera. Non trovate?
Sì, la nostra musica nasce dall’istinto, ma anche da situazioni che abbiamo vissuto. Il far parte della giostra è solo una conseguenza logica. Dal momento che esistiamo facciamo automaticamente parte di qualcosa, funziona così per tutti!! Ma quello che possiamo dire è che abbiamo scelto di essere naturali, maschere e trucco le lasciamo ad altri!
Ma tornando alla musica: un disco, lingua a parte, davvero poco italiano. L’Italia vi andava stretta?
L’Italia no, la musica italiana forse si! Noi siamo orgogliosi di essere italiani e abbiamo scelto di esprimerci con la nostra lingua per essere compresi e magari tracciare un nuovo percorso! Fatta questa premessa, ci entusiasma sentirci dire che il nostro disco suona “poco italiano”…missione compiuta!!
L’Amore…anche con voi finalmente si torna a parlare di amore nelle canzoni. Non trovate che ultimamente si parli solo di crisi?
Sì, molti gruppi ci hanno letteralmente esasperato con la crisi che comunque si è fatta sentire per tutti! Nel nostro brano “4 lire” facciamo riferimento alle difficoltà che la società ti mette di fronte ma, come noi, con le sue 4 lire in tasca, è il protagonista a decidere di che morte morire! Nel resto del disco invece abbiamo sviscerato l’amore nelle sue diverse forme. È la prima volta che scriviamo dei testi e quindi avevamo degli arretrati da questo punto di vista!
Per chiudere e quindi per tirare le somme: gli Elefanti quindi, sono italiani o sono figli del mondo? Musicalmente parlando…
Elefanti all’anagrafe sono italiani, barriscono in italiano, ma musicalmente sono assolutamente figli del mondo!