Deira ci racconta il suo progetto musicale

Fuori da venerdì 8 dicembre 2023 TRAMILLECOSE il nuovo singolo di Erica Meneguzzo in arte DEIRA, la cantautrice vicentina, che si era fatta conoscere al suo esordio come IononsonoeriKa. Ritorna con un nuovo brano, questa volta ci fa conoscere un nuovo lato, dalle note intime ed invernali ma allo stesso tempo dai toni caldi e avvolgenti. È un brano leggero, spensierato, è una canzone felice, ma allo stesso tempo dalle connotazioni un po’ nostalgiche come l’autrice vicentina sa unire. Il brano è stato prodotto da Alex Marton, Damiano Ferrari e Luca Stefani.

Abbiamo intervistato l’artista per conoscere meglio il suo progetto:

Come è avvenuto il passaggio dal progetto IononsonoeriKa a Deira? E perché proprio questo nome per inaugurare il tuo nuovo percorso?

La scelta è partita in primis da me, non ero completamente soddisfatta del mio nome d’arte iniziale, non perché non mi rappresentasse, anzi mi piaceva molto, ero molto legata e rappresentava chiaramente la mia identità, ma perché alla lunga credo Iononsonoerika potesse stancarmi, se proiettato in una carriera musicale.

Così dopo una lista infinita di nomi, ho scelto il nome che mi piaceva di più e che rispecchiasse alcune caratteristiche della mia personalità.

DEIRA rappresenta la mia parte esplosiva, estroversa, decisa, grintosa, caparbia, ma allo stesso tempo, e allo stesso tempo la mia anima tranquilla, dolce, riservata.

Come senti di essere evoluta da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?

Sicuramente ho una consapevolezza diversa, personale e professionale. Sto conoscendo sempre più questo mondo complesso, che è quello della musica, all’interno del quale non si smette mai di imparare e di conoscere. È un mondo in cui bisogna essere attivi e saper reinventarsi, mettersi in gioco.

Sicuramente ho allenato l’arte della pazienza, ed ora cerco di non farmi troppe aspettative sul futuro o di farmi illudere, mantenendo sempre piedi per terra e focus su cosa voglio.

Una cosa che sto imparando a fare? A farmi valere e a pretendere quello che è giusto e a dire di NO alcune volte.

All’inizio scrivevi e componevi in inglese, poi nel 2020 hai deciso di passare all’italiano. Come è avvenuta questa scelta?

Non c’è stata alcuna scelta, la musica per me è sempre arrivata in primo tempo molto istintiva, così è stato anche il passaggio all’italiano, un giorno per caso, mi è arrivata una canzone in italiano, e da lì lo ho abbracciato la mia lingua madre, perché credo mi permetta di esprimere appieno quello che voglio comunicare.

Che cosa può raccontare di te il brano “Tramillecose” a chi sente parlare di te per la prima volta?

Se qualcuno facesse play su TRAMILLECOSE, e per la prima volta vedesse il mio nome, credo inizierebbe a conoscermi, come si fa quando incontri per la prima volta una persona, con uno scambio di mano e magari si finisce per chiacchierare un paio d’ore davanti a un caffè. Ecco sarebbe un nostro primo incontro.

Conoscerebbe un lato di me. A dire il vero, questo è un lato nuovo per tutti, perché Tramillecose è il mio primo pezzo edito che ha un lato più intimo, più raccolto, delicato, quasi fosse un diario, è una dichiarazione d’amore in musica. Rispondendo alla domanda potrebbe raccontare forse il mio lato più timido, riservato che a volte fa fatica a dire le cose.

C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?

Ce ne sono tanti, non saprei dirne uno in particolare. Comunque mi piacerebbe sia condividere il palco nel senso di aprire concerti ad artisti che stimo, sia realizzare un feat con qualcuno vicino al mio mondo musicale.