DAVE GISLER TRIO with JAIMIE BRANCH | Zurich Concert

DAVE GISLER TRIO with JAIMIE BRANCH
Zurich Concert
Intakt records CD 357
2020

Del chitarrista elvetico Dave Gisler non era sfuggita l’ultima prova alla testa del proprio trio (“Rabbits on the Run”, 2018) nel quale esternava personali vedute di melting stilistico, e la medesima formazione (completata dal batterista Lionel Friedli e dal contrabbassista Raffaele Bossard) eleva ulteriormente tiro ed ambizioni nell’aprirsi in quartetto convocando dal milieu newyorkese la dotata quanto originale personalità della trombettista Jaimie Branch; di questa è nota la spiccata provocatorietà della figura personale, oltre al consolidato impegno politico apertamente dissidente ma, giusto nel caso non volessimo soffermarci su considerazioni meramente fisio-antropologiche, di Branch (formatasi in precedenza nel pabulum chicagoano) non si può disconoscere il profilo assertivo e la musicalità potente.

L’incontro avvenuto nel corso dell’edizione 2018 dell’ormai rituale Festival di Willisau, con la galvanizzante esibizione della band Fly or Die, forniva quindi l’occasione di proporne la leader quale guest-star del concerto del Gisler trio da tenersi un anno dopo allo unerhört!-Festival di Zurigo.

Nei confronti della personalità di spessore della guest-star la band s’ingegna con adeguate energie, aprendo su un increspato e possente tappeto elettroacustico nell’Intro, che sfocia nella congerie di ritmiche metropolitane esposte nel vivace affresco contemporaneo di Nameless; le dichiarate pulsioni rock-jazz (esposte più sul primo versante) del trio erompono con energia nella movimentata What goes up … in cui la consistente sezione ritmica non esita ad incorporare passo serrato ed elementi figurativi, dallo hip-hop ai segni urbani più indicativi delle conflittualità di cui si fa apertamente portatrice la ‘persona’ di Branch.

Se costei entro il suo stile dichiara di investire, tra altro, il tratto spiritato di Don Cherry e i lampi cromatici di Davis, reca di fatto un carico semantico ed energetico ben più ampio ed assolutamente più aggiornato (non ripetendoci sulle implicazioni polemiche), non potendo la dimensione audio rendere le forti connotazioni di scena del personaggio, è pur vero che il (co-)leader non lesina sulla tranciante baldanza delle corde elettriche, in virtù di linee chitarristiche aperte e gravide delle ombre perfino dei padri più arcaici della chitarra fusion, cui s’oppone con assertiva e nitida fisionomia lo squillante e tonico ottone di Jaimie Branch, e tali punte solistiche trovano concreto sostegno nella dinamica cornice, conformata dallo scultoreo contrabbasso di Raffaele Bossard e dall’impetuoso drumming di Lionel Friedli.

L’esperienza magari non s’esprime sempre nei termini del potenziale atteso, ed alcuni passaggi palesano più un’apparenza da fluidificanti divertissements, quali la straniante Cappuccino (giocata su loops ed effettismi), o l’incorporea ed astratta Spiegelgasse. Con opportuna differenziazione scenica, si riguadagna struttura nella rarefatta e notturna ballad One minute too late, e vigoria ulteriore nelle tensioni serrate della focosa Rabbits on the run (ripresa dell’ultimo album del trio); l’electric-blues di Better don’t fuck with the drunken sailor prelude all’epilogo in Dive, di passo rockeggiante e cornice proto-fusion.

Se dunque non tutto può sembrare a fuoco o al proprio zenit, è almeno in parte per i tempi ristretti della preparazione del trio al cimento con la notevole personalità della trombettista, ma ne risulta materiale di sufficiente caratura a segnare in termini positivi l’investimento di casting, che si palesa nel mutuo transito di energie e segni.

Prodotto discografico che si giova del trattamento di mixing a cura di David Torn (risorsa non nuova per la maison svizzera), che esprime probabilmente nelle parti estreme un carattere più apprezzabile per gli appetiti di un’audience jazz e, grazie ad un arruolamento “forte e importante”, il rendez-vous elvetico-statunitense opera in termini vincenti un inatteso melting, per il cui esito affermiamo di congedarci da un’ennesima prova live d’intenso profilo.

 

Musicisti:

Dave Gisler, chitarra elettrica
Jaimie Branch, tromba
Raffele Bossard, contrabbasso
Lionel Friedli, batteria

Tracklist:

01. Intro 5:05
02. Nameless 7:49
03. What Goes Up … 5:11
04. Cappuccino 4:05
05. Spiegelgasse 2:42
06. One Minute too Late 8:26
07. Rabbits on the Run 5:15
08. Better Don’t Fuck with the Drunken Sailor 5:59
09. Dive 6:29

Link:

Dave Gisler

Jaimie Branch

Intakt Records