DARK STAR SAFARI | Walk Through Lightly

DARK STAR SAFARI
Walk Through Lightly
ArjunaMusic AMEL CD721
2021

Jan Bang,  Erik Honoré ed Eivind Aarset : se il nucleo dell’operazione poteva esser ravvisato in una triade di rappresentanza top-level della generazione matura del norvegese filone Nu-Music, di non poca importanza era il coinvolgimento di una presenza poco scontata quanto di rilievo, tale il percussionista svizzero di stanza berlinese Samuel Rohrer, motivata in parte dall’esser titolare della vivace casa discografica ospitante, ma non meno da un curriculum che ne sanciva il profilo di energico sperimentatore.

Dunque la terna ultranota (ed arci-sperimentata) dalla Scandinavia incontrava il poliedrico battitore e producer dando vita all’alba del 2020 al progetto Dark Star Safari, fascinoso e coerente con le propensioni già espresse degli individuali (o associati) profili; ma ciò che sembrava più improntare i caratteri della presente incisione era la vocazione canora di Jan Bang,  magari non particolarmente nota né più di tanto palesata e (dovessimo ricercare modelli) sensibilmente orbitante nell’estetica dell’influente ed innovativo songwriter britannico David Sylvian, peculiare vocalist e creativo già a contatto con Bang e Honoré quale partecipante al loro raro “Uncommon Deities” (arruolante anche Arve Henriksen e Sidsel Endresen) e già fruitore degli apporti contributivi del medesimo Bang.

Insomma entro questa “legacy” estetica sembrava espandersi l’originale progetto sottotitolato “Advanced Listening Opportunity”, esperienza a conferma e rinnovamento delle disposizioni visionarie degli associati talenti, i cui tratti possono essere riassunti in un certo grado di aliena spettralità che aveva già variamente connotato l’operare di tutti gli attori su nominati, con qualche maggior mordente impresso appunto dal groove, al contempo fluido ed incisivo, dell’abile contributore e producer, a cornice e in interazione col temperamento siderale e straniante della vocalità.

Certe soluzioni dell’insieme, si rileva, non riuscivano del tutto inedite anzi in parte debitorie verso formule risalenti (anche) all’estetica elettronica degli anni ’90 e qui aggiornate verso un panorama futuribile (non potendo essere ignari del contributo formale al nuovo ‘opus sylvianiano’ di grandi visionari quali un Richard Barbieri o Steve Jansen).

La creatività astrattista dei tre norreni incontrava la percussione “organica” dell’elvetico, generando dunque un’esperienza evidentemente non auto-conclusiva quanto preludente ad un filone di ulteriore investimento, in cui la line-up arruola per un nuovo e più composito album il polivalente John Derek Bishop, consolidandosi inoltre con le guest-starring di diverse personalità del nordico panorama, di varia popolarità ma comunque nitide.

E il caso dell’originale duo Vilde&Inga, inestricabile dualità di violino e contrabbasso votata alla sperimentazione estrema e sensibile in acustico, che implementano i tratti dell’introduttiva Patria, connotata dalle dense ondulazioni della chitarra di Eivind Aarset, le stratificazioni elettroniche e la vocalità ancora lacerata e stranita di Eric Honoré, così aprendo una nuova sequenza che punta verso la più strutturata e ammaliante Life Stand Still (in cui sarebbe difficile non rilevare nuovamente i modelli di cui sopra). Passaggio elegante, Portraits of You spicca per contrasto con la ben distinta Measured Response, tra le tracks di maggior astrattezza come l’ancor più arcana Father’s Day.

Il carismatico Arve Henriksen apporta in Invocation una concisa prestazione allo stato dell’arte del suo ottone, contornando la sortita da crooner (sia pur siderale) di un intenso Bang.

La ritmata Passover incorpora nelle sue scansioni il drum-programming di Emanuel Birkeland-Bang ed alcuni aliti del sax di Inge Breistein, doppia ospitata per un brano che meriterebbe un re-editing di ben maggior estensione.

Vagues di clima notturno per la sensibile Disembodied, preparando l’epilogo nelle risonanze acquee dell’eponima Walk Through Lightly, tra i passaggi a maggior resa dell’atipico clima emotivo d’insieme.

Così esauriti e recepiti i caratteri dei materiali qui esposti, non desta poi sorpresa il metodo di preparazione enunciato: “nella scrittura vi è stata una prima fase di improvvisazione liberamente fluente, quindi una fase esplorativa in cui potenziali occulti venivano disvelati ed alimentati; entro questo tessuto pluri-stratificato, l’espressione immaginativa di Bang si trova ad affrontare trasformazioni improvvise”.

In coerenza con le “avanzate opportunità d’ascolto” promesse dal primo titolo, il soundscape di grande corpo elettroacustico e di forti implicazioni evocative, funge da collettore della creativa rêverie della composita band, ondulante e per lo più a libero schema, percorso da groove tranciante ed aerea costruttività, aliena melancholia e spiritualità deviante, conferendo rilievo ad un fascinoso stato caotico, lanciando al subconscio inviti all’auto-esplorazione percorsi da lacerazioni e pathos ineffabili.

 

Musicisti:

Jan Bang , voce, live sampling, pianoforte
Erik Honoré , synth, campionature, synth bass, voce, testi
Eivind Aarset , chitarre, elettroniche, basso
John Derek Bishop , campionature, voce, basso, field recordings
Samuel Rohrer , batteria, percussioni, elettroniche, modular synths

con:

Vilde&Inga, contrabbasso, violino (# Patria)
Arve Henriksen, tromba (# Invocation)
Emanuel Birkeland-Bang, drum programming (# Passover)
Inge Breistein, sax (# Passover)

Tracklist:

01. Patria 3:53
02. Life Stand Still 4:18
03. Portraits Of You 3:35
04. Measured Response 4:26
05. Father’s Day 4:21
06. Invocation 3:54
07. Murmuration 4:04
08. Passover 4:25
09. Disembodied 3:43
10. Walk Through Lightly 3:40

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