COLIN STETSON
New History Warfare Vol. 3: To See More Light
Constellation Records
2013
L’impressionante tour de force ginnico, pneumatico (e perfino vocale) di Stetson raggiunge vette apicali già nella seconda e terza traccia del disco – rispettivamente Hunted e High Above A Grey Green Sea – laddove quest’ultima sembra a tratti lambire la lacerata commozione dei Radiohead più viscerali e struggenti. Rispetto alle prove precedenti c’è, inoltre, da sottolineare la novità dell’apporto canoro, egregiamente fornito dall’amico Justin Vernon aka Bon Iver in quattro brani interpretati con registri e tecniche vocali differenti. Eterea e pastoral-liturgica in Who The Waves Are Roaring For, la sua prestazione risulta a dir poco inedita e superlativa sia nella sorprendente ricetta “grind-death metal” di Brute che nel “gospel” febbricitante di What Are They Doing In Heaven Today?, standard del genere scritto e registrato negli anni Venti del secolo scorso dal cantante gospel texano Washington Phillips.
Nella sua maneggevole complessità polifonica, la musica di Stetson ha il raro pregio (e coraggio) di avventurarsi in territori sonori plurimi, estrapolando da ognuno di essi peculiarità stilistiche ed espressive che una volta poste a contatto con la sua tecnica improvvisativa ed esecutiva lasciano sul terreno un’impronta originalissima e personalissima. Definibile come autentica musica borderline, quella di Stetson è una formula che effettua un doppio sorpasso a destra sia rispetto alla “solo performance” di scuola braxtoniana e parkeriaria, sia rispetto all’indole e alla natura crossover del jazz. Per quanto attiene poi la conquista e il possesso di una “voce” non c’è oggi in circolazione un sassofonista più immediatamente riconoscibile e singolare di Colin Stetson. Trovarla, svezzarla e maturarla è stato per lui un fortunato “incidente” professionale, dovuto in massima parte alla frequentazione di scene e personaggi musicali tra i più vari, tanto minori e alternative indie quali Arcade Fire, TV On The Radio, Feist, Bon Iver e My Brightest Diamond quanto estremamente popolari come Tom Waits, Laurie Anderson, David Byrne e Sinéad O’Connor.
Esperienze che tuttavia il sassofonista interpreta e traduce in linguaggio sperimentale dove convivono felicemente radicalità improvvisativa, tradizione e urgenza melodica. Così nei borborigtmi e negli fraseggi mantrici di To See More Light e Among The Sef si rivelano cellule minimaliste e cameristiche che virano verso grottesche variazioni blues, come blues, ma di una trama ancor più astratta e aliena, è quello che alberga nei dolenti barriti elefantiaci e cetacei di This Bed Of Shattered Bone, lasciando invece al poetico e surreale flusso dronico di Part Of Me Apart From You l’onere del commiato da parte di una trilogia, quella di “New History Warfare”, che non poteva desiderare finale più eccezionale e spettacolare.
Voto: 8/10
Genere: Experimental / Impro-Jazz / Folk-Gospel / Avant Pop-Rock
Musicisti:
Colin Stetson – alto sax, tenor sax, bass sax
Justin Vernon (Bon Iver) – vocals on tracks # 01, 05, 07, 09
Brani:
01. And In Truth
02. Hunted
03. High Above A Grey Green Sea
04. In Mirrors
05. Brute
06. Among The Sef (Righteous II)
07. Who The Waves Are Roaring For (Hunted II)
08. To See More Light
09. What Are They Doing In Heaven Today?
10. This Bed Of Shattered Bone
11. Part Of Me Apart From You
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