Soffia un vento vintage al Bluestone di Napoli con la voce di Christopher Cross eamp; Band, un vento che proviene direttamente dalla WEST COAST californiana e che per la prima volta raggiunge la WEST COAST partenopea.
Non avevamo nessuna informazione circa la performance di questa sera e, senza aspettarci nulla, abbiamo raggiunto la sala gremita dai fans dello storico cantante, in attesa di ascoltare quanto meno i brani che lo hanno reso leggendario nella storia della musica degli anni ’80.
Un unplugged vero e proprio è il suo ultimo lavoro discografico, prodotto da Chris Walden, “The Cafè Carlyle Session” (2008 – EDEL), che ha l’obbiettivo di unire i toni caratteristici dello stile soft pop californiano con il linguaggio del jazz. E così il BLUESTONE si trasforma in Cafè Carlyle- 35 EAST 76th STREET – N.Y. dove spesso Cross si esibisce per pochi fortunati.
Poche note della sua chitarra e … “Never Be The Same” ! Seguita da “Back of My Mind” scritta con Rob Meurer, il pianista che condivise con Cross gli esordi nella cover band texana “Flash”, e liberamente ci lasciamo trasportare dalla dolcezza e dalla freschezza della voce di Cross, da quei falsetti che fanno tanto easy listening o, come è stato detto da qualcuno, “yacht rock”.
Atmosfera, tocchi di note giuste al momento giusto, i suoni degli strumenti si amalgamano respirando con la stessa profondità di battito cardiaco, ed è questa la session che vede sul palco ANDY SUZUKI al sax, NICK MANSON al piano, ROBERT BALLY al basso, e l’amico di sempre DAVE BEYER alla batteria.
Tutto è AMORE per Cross, il tutto alla base di tutto. E così come quando si viaggia, come quando ci si affaccia dai finestrini di un auto o di un aereo, accade che “Open Up My Window” affiora la nostalgia e anche un pò di applausi in sala.
“Walking in Avalon”, con la voce di Cross camminiamo sull’ “isola” magica dei ricordi abitata da un fenicottero rosa, lo stesso che era rappresentato sulla copertina del suo primo album, che conteneva la struggente e pluripremiata “Sailing” che ci fa ancora sognare.
Si naviga a vele spiegate sospinte dai suoni magici di “Kind of I Love You” e “I really don’t know anymore” .
Un assaggio di atmosfera natalizia con la sua “Does It Feel Like a Cristhmas” una delle due canzoni inedite dell’album natalizio fatto uscire su iTunes nel 2007 – “A Christopher Cross Christmas”.
“No time for talk”, l’atmosfera è troppo confortante che non c’è molto da aggiungere, ci piace il riuscitissimo connubio tra pop e jazz e ci piace ancor di più rivivere quei favolosi anni ’80 in compagnia di Christopher Cross, siamo “Hunger” – affamati – della sua musica e “In the Blink of an eye” – in un batter d’occhio – ascoltiamo le note della canzone che stavamo tanto aspettando “Think of Laura”, famosa perchè sigla della celebre Soap Opera americana General Hospital, che tutti abbiamo ancora nelle orecchie.
E ormai è un continuo, “Red Room” con finale a sorpresa che passa dall’hard rock al contemporary jazz , “Swept Away” e “Arthur’s Theme” (Best That You Can Do) composta in collaborazione con Burt Bacharach, vincitrice dell’Oscar per la miglior canzone e Golden Globe per la migliore canzone originale prestata al film che ha fatto nel 1981 i primi record al botteghino della storia del cinema, la solita riuscitissima storia di Arthur – Dudley Moore ereditiere che invece si sposare Susan sposerà una povera ma amata Liza Minnelli.
Non dobbiamo andare in profondità, non c’è niente da capire in questa musica che scorre così semplicemente dalle nostre orecchie alle nostre emozioni, questa musica che “Ride like the wind”.
That’s “All Right”! lasciate le scintille elettroniche degli anni Ottanta per Christopher Cross è tempo di fusion.
24/25 Novembre 2009
Bluestone di Napoli
CHRISTOPHER CROSS – chitarra
ANDY SUZUKI – sax
NICK MANSON – piano
ROBERT BALLY – basso
DAVE BEYER – batteria