Presentata la stagione del Cube, jazz-club nel cuore del centro storico di Salerno, improntata al lancio di nuovi talenti del ricco vivaio musicale della citta’.
Incoraggiati dal successo della stagione inaugurale, il jazz club Cube, di Giovanni e Tiziano Colucci, sito nel cuore del centro storico di Salerno, in Via Dogana Vecchia, ha presentato il suo primo mese di programmazione dell’autunno in musica. Cube, cubo, uno spazio perfetto, una sala su due livelli con un palcoscenico adatto all’esibizione di piccoli gruppi, trii, quartetti, quintetti, formazioni che hanno scritto la storia di questo genere musicale, sicuramente le piu’ adatte per dialogare sulle tracce del linguaggio dell’azzardo e della sfida caratterizzante il simbolo iridescente del jazz. Il Cube diviene cosi’ il to’pos, il dove, che consente la progettualita’ e l’attuazione, l’esistenza razionale, aprendo all’arte, e quindi assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”, mentre la familiarita’ del luogo ha assunto il tratto di condizione necessaria di ogni di-segno, non solo civile. La musica e’ esperienza, e’ sempre prima “come” e poi “perche'”: solo grazie a un dove che stabilizzando, normalizza, e’ possibile rendere comune l’esperienza, familiarizzarla, nel senso di comunicarla. Il direttore artistico Stefano Giuliano, unitamente ai due patron, crediamo un buon duo sax e drums, hanno puntato in questi primi cinque appuntamenti di ottobre, prima serie di oltre 35 serate che ospiteranno anche nomi importanti del panorama internazionale, di puntare sui giovani del vivaio musicale salernitano, di trasformarsi in talent scout.
A fare da padrini a strumentisti che si affacciano con successo al mondo professionistico della musica ci sara’ il 3 ottobre il Trio di Salerno, composto da Guglielmo Guglielmi al pianoforte, Aldo Vigorito al contrabbasso e Sandro Deidda al sax tenore, tre jazzisti che sono nati musicalmente insieme, e si ritrovano dopo innumerevoli e diverse esperienze e collaborazioni a ri-intendere un jazz dal raffinato senso armonico, gustoso sia nella rivisitazione di celebri temi, dagli arrangiamenti originali, un trio che rispecchia a meraviglia il continuum jazzistico di “famiglia”, che sa combinare eleganza e corposita’ sonora, arte d’improvvisare e sensibilita’ nell’accompagnamento da parte di tutti. Il trio presentera’ una scaletta eterogenea, che comprendera’ qualche brano del loro primo disco e pagine che sono state inserite nel loro nuovo lavoro, che spazia da rivisitazioni di colonne sonore firmate da Ennio Morricone, ad alcune celebri melodie classiche napoletana in jazz, un omaggio al genio del trombettista Clifford Brown con Joy Spring e qualche brano originale. Il cartellone continuera’ il 10 con la vocalist Monica Pujia sostenuta dalla pianista Armanda Desideri e dal batterista Gianluca Brugnano, mentre il 17 la ribalta sara’ tutta per il piu’ giovane dei musicisti nostrani, il pianista poco piu’ che ventenne Bruno Salicone, il quale si presentera’ con il bassista Francesco Maiorino e il batterista Emiliano Franco. Notte latina il 24 con il S.G. Latin Jazz Project Quintet del sassofonista Stefano Giuliano, con Michele Di Martino al piano, Domenico Andria al basso, Gaetano Fasano alla batteria e Pierpaolo Bisogno alle percussioni, prima di chiudere l’ottobre del Cube con il trio dell’ ingegnere prestato alla musica Carmine Cataldo, in quartetto con Antonello Altieri al sax, Domenico Andria al basso e Franco Gregorio alla batteria.